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Elezioni: Di Nardo paladino dell’abusivismo edilizio. In 5 anni di legislatura sempre a favore dei condoni

CAPOLISTA AL SENATO CON INGROIA IN PUGLIA , ANCHE QUESTA E’ QUESTIONE MORALE. “ 

  “In questi cinque anni di legislatura, ogni volta che in Parlamento la destra ha proposto un nuovo condono edilizio il senatore Di Nardo ha aderito entusiasta e noi lo abbiamo avuto come avversario: per questo è grave che la lista di Ingroia, che fa della questione morale un suo cavallo di battaglia, lo proponga come capolista al Senato in due regioni  italiane, Puglia e Basilicata, tra le più martoriate dal cemento illegale”. E’ quanto dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante a proposito della candidatura di Aniello Di Nardo come capolista di Rivoluzione Civile. “La spirale tra abusivismo edilizio e condoni – affermano i due parlamentari ecologisti – è una delle grandi piaghe italiane: un fenomeno di illegalità  endemica concentrato prevalentemente nel sud che ha prodotto danni rilevantissimi al paesaggio, un affare da decine di miliardi spesso gestito direttamente dalle ecomafie. Proprio la Puglia, dove Di Nardo è capolista, è una delle regioni che hanno pagato il prezzo più alto all’abusivismo: in base ai dati diffusi da Legambiente circa il 15% di tutti gli abusi edilizi denunciati nell’ultimo anno riguardano per l’appunto il territorio pugliese. Chi difende l’abusivismo e propone nuovi condoni è dalla parte di quella cattiva politica che ha creato e fatto crescere la questione morale, paradossale presentarlo come un alfiere di rinascita civile”. 

Carceri: riforma preveda anche abolizione ergastolo ostativo

“Durante questa campagna elettorale si sta parlando realmente poco della situazione delle carceri italiane, indegna di un paese civile. Occorre invece affrontare il tema, perché occorre adoperarsi per superare sia la disastrosa legge Fini-Giovanardi, causa di un utilizzo superfluo della carcerazione, e cancellare l’istituto dell’ergastolo ostativo, una palese violazione dell’articolo 27 della Costituzione, secondo cui le pene devono tendere alla rieducazione del condannato, e non al suo annichilimento”. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante, che ha visitato oggi il carcere di Caserta.
“Il carcere di Caserta – prosegue Francesco Ferrante – il più piccolo della Campania, in confronto ad altri istituti penitenziari italiani offre, grazie anche alla direzione e agli agenti di custodia, condizioni relativamente più dignitose ai reclusi, sebbene sconti anch’ esso problemi strutturali. Ma al di là  di questi aspetti anche nel carcere casertano ci sono un buon numero di detenuti che stanno scontando un reale ‘fine pena mai’, ovvero potranno uscire dal penitenziario solo il giorno della loro morte. E’ un paradosso terribile della nostra giustizia, che se da un lato viene accusata di una certa mancanza di severità , d’altro canto si accanisce su alcuni, venendo meno alla finalità  della pena, ovvero il reinserimento nella società . Su 1.539 ergastoli attualmente in vigore in Italia, di questi 1.200 sono ostativi, su una popolazione carceraria di 67.961 detenuti. Ricondurre il sistema penitenziario una situazione sostenibile dal punto di vista dell’accoglienza e restituire al carcere la sua funzione di recupero sono due esigenze di riforma civile per il nostro Paese, che la politica deve avere come obiettivo prossimo” – conclude Ferrante.

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