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Ogm: autogol citare il diritto alla libertà  per i coltivatori di Ogm

“La tua libertà  finisce là  dove inizia quella di un altro”. Basta questo assunto a scardinare le motivazioni di Futuragra che, nella sentenza del Consiglio di Stato sugli Ogm, vede il riconoscimento del diritto di un agricoltore a coltivare il mais che preferisce.  Appellarsi alla libertà  è in questo caso quanto mai ridicolo – ha dichiarato  Francesco Ferrante, responsabile Agricoltura di Legambiente – dal momento che la possibilità  di coltivare piante geneticamente modificate cozza senza alternative con la libera scelta della maggioranza degli agricoltori italiani che invece puntano su qualità , biologico e tipicità . Oppure Futuragra ha trovato il modo di impedire la contaminazione accidentale e la diffusione incontrollata degli ogm coltivati in campo aperto? Sarebbe interessante capire con quali mezzi Futuragra intenda rispettare la volontà  della maggior parte degli agricoltori che, ad oggi, sono contrari all’uso delle piante biotech. Chiediamo al ministro Zaia – ha concluso Ferrante – di avviare il ricorso contro questa sentenza che, oltre a non rappresentare l’opinione dei consumatori e degli agricoltori italiani, rischia anche di ledere irrimediabilmente il diritto a produrre in modo sano, etico e tipico, così come previsto dalla migliore tradizione italiana di qualità ”. 

Energia: Governo assente su piano nazionale rinnovabili

“Tarda ad arrivare il decreto sul conto energia per il solare fotovoltaico, alimentando un clima di incertezza  che nuoce gravemente a un settore importante per l’economia e per la lotta ai cambiamenti climatici”. Lo denuncia il senatore del Pd Francesco Ferrante, che preannunciando sul tema un’interrogazione parlamentare ai ministri dell’Ambiente, dei Beni culturali e dello Sviluppo conomico, sottolinea come, inoltre, “non vengano aggiornati i Piani energetici regionali ed emanate le linee guida sulle rinnovabili. Tutti  ritardi che sono il segno tangibile dell’assenza del governo sulle tematiche ambientali, che si somma alla drammatica mancanza di una road map definitiva per il piano d’azione nazionale in materia di energie rinnovabili”.
“Occorre ricordare – continua l’esponente ecodem –  che l’Unione Europea ha emanato una direttiva che attribuisce a ciascuno Stato membro obiettivi nazionali vincolanti sulle rinnovabili per raggiungere la quota complessiva Ue del 20% entro il 2020. Tutti gli Stati devono elaborare, attraverso il piano d’azione nazionale,  misure a lungo termine e formulare stime dettagliate sul contributo delle fonti rinnovabili al consumo interno complessivo. Dei 27 paesi membri dell’Ue, solo 3 non hanno ancora presentato alcun documento: Regno Unito, Malta e Italia. Il ritardo dell’Italia potrà  comportare gravi conseguenze per la nostra economia, per le prevedibili sanzioni conseguenti al mancato raggiungimento dell’obiettivo, valutate nel Dpef in ben 2,56 miliardi di euro per il solo biennio 2008-2009, e per la perdita di competitività  e credibilità  del sistema industriale italiano in tema di efficienza energetica. Ci auguriamo dunque che il governo emani al più presto sia il piano nazionale che le linee guida per le rinnovabili, le quali dovrebbero rendere più semplici le autorizzazioni e meno complicato produrre energia pulita. E’ un impegno non solo nei confronti dell’Ue ma anche nei confronti dei cittadini italiani che fanno i conti tutti i giorni con l’ inquinamento atmosferico”.

Ogm: Zaia appoggi il nostro emendamento nel provvedimento Milleproroghe

“Il ministro delle politiche agricole Zaia passi dalle parole ai fatti e appoggi l’emendamento del Pd al decreto milleproroghe che propone di sospendere sia ‘la sperimentazione in campo aperto’  che ‘l’avvio delle coltivazioni di organismi geneticamente modificati su tutto il territorio nazionale, fino a quando le Regioni non abbiamo adottato i Piani di coesistenza’ tra i diversi tipi di coltura’”. E’ quanto chiede il senatore del Pd Francesco Ferrante, che spiega come “la sentenza del Consiglio di Stato che impone al ministero dell’Agricoltura di procedere all’autorizzazione di coltivazioni Ogm, senza attendere le decisioni delle Regioni in merito alla coesistenza di diverse colture, appare assai strana perché dimentica appunto le prerogative delle Regioni stesse stabilite dalla legge e dalla Costituzione. Secondo la Coldiretti, tra l’altro, il 72 per cento degli italiani è contraria agli Ogm”.
“Su un tema così delicato – prosegue Ferrante – occorre riflessione e confronto fra tutte le parti interessate, come le associazioni ambientaliste, dei consumatori e degli agricoltori, per discutere in maniera seria e non dogmatica dei pericoli degli Ogm, in un paese come il nostro dove è la tipicità  del prodotto, e non la produzione massiccia, ad essere il carattere distintivo. Dunque propongo al ministro Zaia di dare parere favorevole all’emendamento che ho presentato oggi al decreto milleproroghe, dicendo semplicemente no agli Ogm almeno fino a quando le Regioni non abbiamo adottato i Piani di coesistenza.  L’agricoltura italiana – prosegue Ferrante –  come dichiarato dallo stesso ministro Zaia , non ha bisogno degli ogm. Quindi, l’invito rivolto dal Consiglio di Stato a concludere il procedimento di istruzione e autorizzazione alla coltivazione di mais geneticamente modificato già  autorizzato a livello Ue senza attendere la decisione delle Regioni è pericoloso, perché è un procedimento che rischia di portare alla disorganizzazione un ambito, quello della sicurezza alimentare, che ha invece bisogno della massima omogeneità  e trasparenza. La soluzione del problema posto dal Consiglio di Stato è a portata di mano – conclude Ferrante –  basta esplicitare la volontà  del Parlamento facendo approvare l’emendamento. In caso contrario significherebbe che le parole del  ministro Zaia non rappresentano la volontà  del Governo di cui fa parte”.

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