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Energia: un regalo agli inquinatori e un aumento in bolletta per i cittadini e le imprese

 

“In  arrivo  un  nuovo  balzello  per i consumatori, sotto forma di rincaro
 

della  bolletta  elettrica. Dietro lo specchietto per le   allodole con cui
la maggioranza vuole giustificare l’operazione, ovvero la necessità  di dare
copertura  agli  aiuti  garantiti  all’Alcoa,  c’è  invece  la necessità  di
reperire  i    fondi  necessari  a  pagare la  CO2 emessa sforando i limiti
europei   dalle   industrie  italiane  che  hanno  iniziato  produrre  dopo
l’assegnazione  delle  quote:  37  milioni  di  tonnellate  per il 2009 che
potrebbero  essere 56 al 2012.”. E’ quanto dichiara il senatore del Partito
democratico Francesco Ferrante.
 

 

“Per  rimediare  al  flop  di  buona  parte dei produttori di energia elettrica del nostro Paese che non rispettano  gli  obiettivi  di  Kyoto – continua Ferrante – la maggioranza ha pensato  bene di andare a pescare nelle tasche delle famiglie italiane, che si  vedranno  costrette  a pagare di più la loro corrente elettrica perché, con il più classico gioco delle tre carte, il governo finge di adeguarsi ai tetti  di emissione di anidride carbonica previsti dal protocollo di Kyoto, scaricando  sui  consumatori  i  costi  delle  quote  che  invece di essere appannaggio  delle  cosiddette  imprese  nuove  entranti vengono utilizzate dai produttori già  esistenti, che inquinano sempre di più.”
 

 

“In  altre parole – aggiunge il senatore Pd –   le imprese già  presenti sul
mercato non migliorano la loro efficienza energetica , erodendo la quota di
CO2  che  il  sistema  industriale  italiano può emettere a discapito delle
imprese nuove entranti, col risultato che la coperta diventa troppo corta e
lo  Stato  italiano  si ritroverà  a dover   trovare 840 milioni di euro per
pagare  le  emissioni  in  eccesso  degli  operatori  partiti dopo il Piano
nazionale per le emissioni.
 

 

“Denunciamo  dunque  un’operazione  opaca  della maggioranza, che facendosi
beffa della direttiva europea sull’Emission trading system (ETS) ,concepita
per  ridurre  le  emissioni  di  anidride  carbonica  dei  grandi  impianti
industriali europei attraverso il principio del “chi più inquina più paga”,
non  solo  falsa  le regole del mercato ma   ne   accolla i costi economici
alle famiglie italiane” – conclude Ferrante.
 

 

Donne come tangenti: Gad Lerner chiederà  scusa a Francesca?

“A proposito dell’inchiesta sulla Protezione civile e del modo in cui la
stampa ne ha riportato i contenuti: qualcuno dei giornalisti, spesso firme
autorevolissime come Gad Lerner, che con certezza granitica hanno
rappresentato la ‘Francesca’ citata nelle intercettazioni come una puttana, le
chiederanno scusa se si confermerà  che è ‘solo’ una fisioterapista?”- è quanto
scrivono oggi sul quotidiano “Europa” Roberto Della Seta e Francesco Ferrante,
senatori Pd.
“Molte analisi sul marcio che sembra emergere dall’inchiesta della
magistratura – aggiungono in una dichiarazione i due parlamentari democratici
– mettono in luce che questa nuova Tangentopoli è fatta, tra l’altro, di un
uso mercantile, di scambio, delle donne. Osservazione sacrosanta, ma un
sottofondo di maschilismo c’è anche nella tendenza a dare per scontato, senza
lasciare spazio a dubbi o a cautele, che la ‘parte in commedia’ di una donna
in loschi affari di maschi non può che essere quello di offrire il proprio
corpo in pagamento di favori e di appalti. La signora in questione è stata
marchiata a fuoco dalle parole di Lerner e di tanti altri, e questo è
inaccettabile.”
“Forse l’informazione, l’argomentare di reputati giornalisti, dovrebbero
mostrare più attenzione e prudenza, tanto più in casi come questo che –
concludono Ferrante e Della Seta –  riguardano l’immagine privata di persone
nemmeno indagate dalla magistratura ma solo citate in una intercettazione.”

Protezione civile: un andazzo lungo dieci anni

C’è un fastidioso retrogusto di ipocrisia e di doppia coscienza nella “nostra” reazione indignata – “nostra” nel senso di Pd, di giornali vicini al centrosinistra – di fronte alla degenerazione della Protezione Civile in “braccio separato” dello Stato che prepara, organizza, gestisce eventi di ogni tipo secondo procedure straordinarie e sulla base non di leggi, come tali votate dal Parlamento, ma di ordinanze, cioè di semplici atti amministrativi.

Noi ci ritroviamo del tutto in ciò che ha scritto sull’argomento Eugenio Scalfari nel suo editoriale su la Repubblica di domenica scorsa: “Non si è accorto Bertolaso – così Scalfari – che l’estensione della Protezione Civile ai Grandi eventi del tutto disconnessi dalle catastrofi causate dalla natura o dagli uomini , era al di sopra della possibilità  di un regolare servizio?”. Scalfari ha pienamente ragione anche a sottolineare che la pratica di applicare lo strumento delle ordinanze emergenziali a eventi prevedibilissimi e programmati con anni di anticipo, ha subìto un’ulteriore, preoccupante accelerazione durante i due anni di quest’ultimo governo Berlusconi, a partire dalla scelta di concentrare un una stessa persona le due funzioni di responsabile politico e di capo amministrativo della Protezione Civile.

Solo che a questo abuso sempre più largo dello strumento dell’emergenza per gestire eventi ordinari, a questo progressivo scivolamento della Protezione Civile verso compiti per essa impropri, anche il centrosinistra ha dato una bella mano. Dov’eravamo quando sono stati dichiarati “grandi eventi” la Presidenza italiana del G8, il 150° anniversario dell’Unità  d’Italia, l’Expo 2015? Eravamo al governo. Com’eravamo al governo quando sono state emanate molte delle ordinanze di protezione civile relative ai Mondiali di ciclismo del 2008 e ai Mondiali di nuoto del 2009, e in tanti casi in cui è stata prorogata la gestione commissariale dei rifiuti in Campania.

Troppi nostri compagni di partito, troppi commentatori oggi durissimi contro questa deriva, soltanto adesso si sono accorti di un andazzo che dura da almeno un decennio. E non per fare i primi della classe: ma evidentemente tutti costoro sonnecchiavano quando noi e altri insieme a noi – che da qualcuno anche dentro il Pd veniamo additati come “quinta colonna” di Bertolaso perché ci preme salvare il buono, ed è tanto (anche per merito del lavoro di Bertolaso), del sistema della protezione civile italiana – da tempo andavamo ripetendo che i grandi eventi non c’entrano nulla con la protezione civile, che a gestirli a colpi di ordinanze e di deroghe si riduce sensibilmente le possibilità  di un efficace controllo di legittimità  sui modi di tali gestioni.

Per carità , cambiare idea è sempre legittimo e in questo caso può essere salutare. Ma bisogna riconoscerlo, bisogna dire che è stato un errore, per chiunque l’abbia fatto, coltivare o assecondare questa prassi delle emergenze artificiali, così contribuendo a far crescere un ircocervo che nelle mani di Berlusconi è diventato decisamente un mostro.  E dobbiamo metterci in testa che la via per dare maggiore efficacia e speditezza ai processi della decisione amministrativa – un problema vero e serio – si affronta migliorando le regole, non derogando da quelle che ci sono. Questo deve fare anche il Pd: oggi dal suo ruolo di opposizione, per quando sarà  di nuovo forza di governo  impegnandosi, quanto meno, a non decidere a tavolino qualche nuova finta emergenza.

 

P.S. A proposito dell’inchiesta sulla Protezione Civile e del modo in cui la stampa ne ha riportato i contenuti: qualcuno dei giornalisti, spesso firme autorevolissime come Gad Lerner, che con certezza granitica hanno rappresentato la “Francesca” citata nelle intercettazioni come una puttana, le chiederanno scusa se si confermerà  che è “solo” una fisioterapista?

 

ROBERTO DELLA SETA    

FRANCESCO FERRANTE

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