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Finanziaria: il Governo strangola le rinnovabili

ABOLIZIONE RITIRO CERTIFICATI VERDI DEPRIME MERCATO E NON AIUTA CASSE DELLO STATO

“Indietro tutta del Governo sullo sviluppo delle energie pulite del nostro Paese. Abolendo infatti il ritiro da parte del GSE dei Certificati Verdi in eccesso si sferra un colpo micidiale ad uno dei pochissimi settori che in questi mesi ha mostrato segni di crescita e dinamismo” – dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per le politiche sui cambiamenti climatici del Pd.

“L’articolo 45, questo il passaggio trappola contenuto nella manovra finanziaria, destabilizza tutto il settore delle fonti rinnovabili, e inconcepibilmente, senza che ci sia alcun effetto per le entrate dello Stato, visto che il meccanismo dei Certificati Verdi prevede che siano  le aziende del settore energetico a produrre  una quota minima da fonti rinnovabili e a muovere così i progetti da biomasse e biogas, eolici, geotermici, idroelettrici. Ma questo Governo si è sino adesso rifiutato di aumentare la percentuale di energia elettrica che i produttori dovrebbero fare con le rinnovabili: adeguamento che sarebbe invece necessario al fine di adeguare quella quota agli obiettivi europei da raggiungere entro il 2020. Per questo, con una norma del 2008 di questo Governo che ora contraddice se stesso,  in accordo con la riforma delle incentivazioni che con il Governo Prodi realizzammo nella scorsa legislatura,  si faceva obbligo al GSE di ritirare i certificati verdi in eccesso ‘sino al raggiungimento degli obiettivi europei’. Ma senza alcun onere per i conti dello Stato, perché, come d’altronde succede in tutto il mondo, sono soldi che provengono direttamente dalle bollette.”

Ben 25mila lavoratori del solo settore dell’eolico, di cui 5000 ‘assunti’ nel 2009, assistono con angoscia a questa misura iniqua e incomprensibile, che se verrà  approvata significherà  inevitabilmente lo strangolamento dell’intero settore delle rinnovabili e  non trova altra spiegazione di quella dell’abbandono delle fonti rinnovabili, forse per inseguire la chimera nucleare.”

“Il governo con questa norma, che rende impossibile anche la costruzione di un piano credibile di sviluppo delle rinnovabili che invece dovrebbe consegnare a Bruxelles entro il 30 giugno, deprime il mercato e rallenta l’occupazione, proprio quando finalmente la produzione di rinnovabili è cresciuta, tanto da contribuire nel 2009 a un quarto dei  kwh di energia elettrica prodotta in Italia. Sembra che anche il competente Ministero dello Sviluppo economico, fosse ignaro e contrario al provvedimento, ma purtroppo questo Governo conferma arroganza, ignoranza e improvvisazione in tutte le materie che riguardano l’ambiente” – conclude Ferrante.

Roma 1 giugno 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

Spoleto: ci batteremo alla difesa del Festival dei Due Mondi

“Solo grazie all’intervento del Presidente Napolitano si è evitato, per adesso, che sul mondo della cultura e in particolare su 232 enti, si abbattesse la scure del Governo.

Un atteggiamento iniquo e miope quello del Governo, che rischiava di cancellare enti, istituti, fondazioni , tutti importanti, molti di fama internazionali, in nome di tagli lineari e incontrollati.

Persino la Fondazione del Festival dei Due mondi di Spoleto, avvenimento celebre e di altissimo richiamo, ha rischiato di finire nel tritatutto di questa manovra, dove unico dominus è il Ministro del Tesoro. Come parlamentari del Pd eletti in Umbria vigileremo affinchè nel taglio dei fondi destinati alle attività  culturali non rientri il Festival di Spoleto, che ha un forte valore economico e turistico-culturale”.

Lo dichiarano i senatori del Partito democratico Francesco Ferrante, Anna Rita Fioroni e Mauro Agostini.

“Sarebbe un peccato mortale colpire il Festival adesso che – ricordano i senatori democratici –  ha recentemente avviato un positivo e coinvolgente processo di rinnovamento, rinsaldando il legame  con la città  che lo ospita da più di mezzo secolo”.

Roma 1 giugno 2010

Palermo: subito dimissioni di Cammarata

“Anche la  Procura ha acceso i riflettori sull’emergenza e sullo scandalo enorme dei rifiuti della città  di Palermo, su cui per troppo tempo i cittadini sono stati tenuti all’oscuro .Attendiamo con fiducia l’esito del lavoro della magistratura ma gli avvisi di garanzia emessi a carico del sindaco Cammarata e di numerosi dirigenti dell’azienda municipalizzata palermitana dell’Amia non possono certo cogliere di sorpresa, alla luce del disastro ambientale venutosi a creare nella discarica di Bellolampo frutto della totale incapacità  gestionale di una società  ormai in amministrazione controllata, e dei gravissimi errori dovuti alla progettazione  e alla realizzazione dell’ampliamento della discarica .”

Lo ha dichiarato il senatore del Pd, Francesco Ferrante, esponente degli ecologisti democratici.

“L’azione della Procura di Palermo – continua Ferrante –  interviene per far fronte ad una situazione ormai fuori controllo, ben oltre l’emergenza, e per molti versi superiore a quella campana, dove esisteva un problema di capienza delle discariche, mentre nel capoluogo siciliano è lo stesso sindaco, ovvero paradossalmente  colui che ha il dovere e il preciso mandato di tutelare la salute dei cittadini, ad aver messo a rischio l’incolumità  fisica dei palermitani.”

“Le dimissioni di Cammarata, doverose ieri, sono improcrastinabili oggi, per consentire ad una nuova  ed efficiente amministrazione  di ridare a Palermo un sistema di smaltimento dei rifiuti degno di una città  civile” – conclude Ferrante.

 

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