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Prestigiacomo si attivi per il futuro del Santuario dei cetacei

“Bene no Ministero Ambiente a gara motonautica”.

“Scampato pericolo: il sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia,

rispondendo oggi ad una nostra interrogazione parlamentare ha affermato che il Ministero impedirà  lo svolgimento del Primatist Trophy 2010, la gara di motonautica, prevista per il 27 luglio, che sarebbe dovuta partire da Porto Azzurro all’Elba per concludersi a Talamone, all’interno dunque del Santuario Pelagos,.”

Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante, Roberto Della Seta e Raffaele Ranucci.

“Senza dubbio l’impegno del Ministero è una buona notizia per l’area marina più grande d’Europa, che arriva dopo le proteste delle associazioni ambientaliste, Legambiente in primis, e dopo che il Pd aveva sollevato la questione. Far svolgere una gara motonautica con imbarcazioni veloci nel santuario Pelagos, sarebbe stato un vero azzardo, col rischio concreto per le barche di impattare con i cetacei che nuotano in quei tratti di mare.

Inoltre autorizzando il Primatist Trophy – continuano i senatori del Pd si sarebbe abbattuta l’unica prescrizione ufficiale, in un quadro di vincoli molto blandi, a tutela dell’area marina che ospita il maggior numero di cetacei dell’intero bacino mediterraneo.”“Rimangono però inevase due domande fondamentali sul ruolo e sul futuro del Santuario.

Infatti il Ministero non ha riferito perché ancora non è in grado di garantire una sede e un supporto giuridico al Comitato di pilotaggio, l’organo che deve gestire il parco marino e perché concludono i senatori del Pd – il Segretariato generale del parco, la cui sede a Genova è desolatamente vuota, non è ancora in funzione mentre, come previsto dagli accordi internazionali, il governo francese ha già  provveduto a indicarne il Segretario.”

Ogm: in Friuli è iniziato inquinamento agroalimentare italiano

“Governo e Forze dell’ordine intervengano per fermare situazione illegale e pericolosa”.
 

“In Friuli è iniziato l’inquinamento del settore agroalimentare italiano,agevolato dall’immobilismo del Governo e delle forze dell’ordine che dovrebbero intervenire entro poche ore per sequestrare il campo seminato con Ogm e distruggere le piante che mettono a rischio la salute pubblica e contaminano le altre coltivazioni”. Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, membro del Gruppo interparlamentare ‘Liberi da Ogm’ intervenendo al convegno ‘Agricoltura e biotecnologie: il fronte della ricerca tra un avanguardia silenziosa e un’innovazione superata’, organizzato dalla ‘Task Force per un’Italia libera da OGM’ in corso a Roma.
“Mi auguro  – prosegue Ferrante – che questa situazione di illegalità  venga sanata al più presto, in nome non di un atteggiamento reazionario come vorrebbero far credere i pochi agricoltori sostenuti dalle grandi multinazionali, ma bensì per difendere la tipicità  e la qualità  della produzione agricola italiana, come chiedono la stragrande maggioranza dei cittadini e degli agricoltori.”
 “L’incontro di oggi – continua – può costituire un punto di svolta per superare quella contrapposizione ideologica tra chi difende la qualità  dei prodotti agroalimentari e chi invoca la necessità  della ricerca e del progresso scientifico in agricoltura.
Difendere la tipicità  dei prodotti agricoli dai pericoli e dalle insidie degli organismi geneticamente modificati è cosa ben diversa dal non volere che la ricerca scientifica sostenga e migliori la produzione agricola.
Il punto semmai è quello di prendere atto, come dimostrano recenti ed autorevoli studi, condotti tra l’altro dal premio Nobel per la medicina Luc Muntagner che le costose tecniche  scientifiche che hanno portato alla creazione degli Ogm sono ormai obsolete, mentre grazie ai trattamenti elettromagnetici, che non si trasmettono geneticamente e non alterano le specie, sarà  invece possibile ottenere  risultati senza l’alterazione dell’ecosistema locale”.
“Nel frattempo – conclude Ferrante – occorre difendere strenuamente il made in Italy alimentare da chi vorrebbe imporre ad agricoltori e cittadini prodotti potenzialmente pericolosi, che farebbero lievitare i costi per chi invece offre al consumatore un prodotto tipico e di qualità ”.
 

Acqua: molti dubbi sul referendum , ma se si va al voto ci auguriamo stravinca il sì

“Noi insieme a molti ecologisti abbiamo espresso più di un dubbio sui
quesiti e sull’utilità  dei referendum, e per questo non li abbiamo firmati.
Ma il comitato ‘Acqualiberatutti’ per la privatizzazione dell’acqua
annunciato oggi va in una direzione mille volte peggiore: mette insieme
liberisti della prima ora con altri decisamente neofiti, proponendo un’idea
– l’obbligo di dare in gestione ai privati un bene comune come l’acqua –
decisamente indigesta. Anche per questo, se si arriverà  al voto certamente
diremo sì ai referendum”.
Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori del Pd, commentano così
la nascita del Comitato contro i referendum sull’acqua, di cui fanno parte
anche esponenti del Partito democratico.
“Questo rigurgito di liberismo – affermano gli esponenti ecodem – è
preoccupante, specie se viene da chi, militando nel Pd, dovrebbe impegnarsi
per una società  in cui non tutto sia ridotto a merce. L’acqua è un bene
comune, e se la gestione pubblica ha spesso dato risultati non
soddisfacenti, in particolare sul fronte del risparmio e della
sostenibilità , la privatizzazione forzata decisa dal governo Berlusconi è
una via che allontanerebbe ancora di più la possibilità  di un uso equo ed
ecologicamente corretto della risorsa. Se dunque si deve scegliere tra il
milione e mezzo di cittadini che hanno firmato per i referendum, e gli
interessi di pochi grandi gruppi che spingono per la privatizzazione, da
ecologisti e da democratici ci viene del tutto naturale schierarci con i
primi”.

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