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Nel 2011 finalmente shoppers biodegradabili

Vinta la retroguardia dell’industria inquinante.

“Quando tra poco più di un mese finalmente anche in Italia gli shoppers di plastica verranno banditi, un milione di tonnellate in plastica non si riverserà  più nell’ambiente, inquinandolo per anni, e verranno risparmiate centinaia di migliaia di tonnellate di petrolio.

E’ il coronamento di una battaglia iniziata con la Finanziaria del 2007, quando un nostro emendamento aveva previsto che in Italia non venissero più prodotti gli shoppers di plastica a partire dal 2010″.

Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici.

“La grande distribuzione continua Ferrante – ha in larga parte anticipato i tempi, fornendo ai propri clienti solo shopper biodegradabili o borseriutilizzabili, raccogliendo il gradimento dei consumatori che sono

consapevoli che è indispensabile modificare parzialmente le proprie

abitudini per fare una raccolta differenziata dei rifiuti che funzioni

davvero.

In ragione di questa esigenza di tutti, ovvero non gettare nell’ambiente i sacchetti di plastica che sono incompatibili con un ciclo di smaltimento dei rifiuti efficace, sono di assoluta retroguardia le posizioni della vecchia industria inquinante che, come Unionplast, cerca in tutti i modi di mettersi di traverso”.

“E’ francamente risibile poi l’intenzione di ricorrere ai Tar contro le ordinanze dei comuni che hanno già  vietato la commercializzazione dei sacchetti di plastica, ma conclude Ferrante – sono solo posizioni marginali, che verranno sorpassate dalle prescrizioni di legge e dalle buone pratiche dei cittadini”.

5 per mille: le risorse vanno trovate subito!

“Lo  stanziamento  per il cinque per mille va introdotto subito nella legge
di  stabilita’”.  Lo  dichiarano i senatori del Pd Paolo Giaretta, Marilena
Adamo,  Francesco  Ferrante e Roberto Della Seta a margine della conferenza
stampa  convocata  dalle  associazioni  di volontariato. “Il calendario dei
lavori  permette  agevolmente  una  terza  lettura  alla  Camera, prima del
previsto  voto  di  fiducia. La riduzione da 400 a cento milioni del cinque
per  mille,  contravvenendo  le  scelte fatte dai cittadini, si aggiunge ad
altre gravissime penalizzazioni per l’attività  del terzo settore. L’aumento
del  400  per  cento  delle  tariffe  postali,  il  taglio dei fondi per il
sociale,  per la cooperazione internazionale, per il servizio civile. Tutte
decisioni  che  mettono  in  discussione  progetti essenziali già  in corso,
impoverendo  il  sistema  dei  servizi  e  delle  tutele a disposizione dei
cittadini”.
“Promettere  il  rinvio  della  soluzione  a  un successivo provvedimento –
continuano  i  senatori  del  Pd  –  è  semplicemente risibile perché viene
prospettato  da  un  governo  di  fatto  già  in crisi e che sa bene che gli
inasprimenti  di  finanza  pubblica,  che  saranno  introdotti dal prossimo
Consiglio europeo, renderanno ancora più difficile il reperimento di fondi.
Questo è il momento, e il governo non può sfuggire alla larghissima volontà 
del  Parlamento  di  trovare  soluzioni  concrete  per rifinanziare in modo
adeguato la misura del cinque per mille”.

Gasparri nel 93 partecipò ad assalto a Montecitorio

“L’incidente  di  ieri  al  Senato, coda violenta di una giornata invece di
mobilitazione   intensa   e   assolutamente  civile,  è  stata  giustamente
stigmatizzata dalle forze parlamentari.
Stupisce  tuttavia  che tra i più veementi nel condannare l’episodio ci sia
stato  Maurizio  Gasparri,  che le cronache di qualche anno fa registrarono
tra coloro che affiancarono un manipolo di missini facinorosi, che al grido
di  boia  chi  molla,  assediarono  l’ingresso  della  Camera dei Deputati,
spintonando commessi e carabinieri, e che conclusero l’assedio dopo che una
vetrata  dell’ingresso  venne  quasi infranta da un oggetto lanciato da una
mazzafionda.   Una  giornata  di  violenza  fisica  e  verbale,  in  giorni
particolarmente difficili per la Repubblica, che Gasparri evidentemente non
intende ricordare.”
Lo  dichiarano  i  senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante,
che aggiungono   “E’ ridicolo, prima ancora che vergognoso, che il senatore
Gasparri  dia  lezioni  al  centrosinistra  sul no alla violenza. Non mezzo
secolo  fa,  ma nel 1993, il capogruppo del PdL al Senato, allora deputato,
fu  tra  i protagonisti di un assalto a Montecitorio, che tra braccia tese,
spintoni   e  lanci  di  monetine  venne  respinto  a  fatica  dalle  forze
dell’ordine”.
“Un  episodio  – concludono i senatori del Pd –  che Gasparri all’epoca osò
definire ‘una goliardata’ “.

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