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Il Governo chiude le aree protette marine, i tagli non finiscono mai

“Le aree protette marine stanno per chiudere. Se fosse vero che nei tagli lineari ce ne è uno di quasi due milioni di euro sulle aree protette marine, figlio della finanziaria di ferragosto, il sistema dei parchi marini, che rappresenta un quarto di tutte le aree protette del Mediterraneo, scenderebbe al di sotto della soglia di sopravvivenza”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Si tratta di una scelta folle – proseguono i due senatori ecodem – ultima tappa di una progressiva decimazione dei fondi che ha visto le somme spendibili a disposizione del  ministero dell’Ambiente ridursi del 70%, scendendo da 180 a 60 milioni. Una scelta tanto più irragionevole perché impedirà  all’Italia di onorare i propri impegni internazionali in materia di tutela degli ecosistemi e della biodiversità  del Mediterraneo”.

Rinnovabili: il Governo si svegli, decreti scaduti da mesi

“Si svegli il governo dopo il discorso da sbadigli di Berlusconi alla Camera, e si ricordi che tra le altre cose sta trascinando da troppo tempo e con vergognoso ritardo la pubblicazione  dei provvedimenti attuativi per le rinnovabili, l’efficienza energetica e il biometano, previsti dal decreto legislativo del 3 marzo 2011, che sono fondamentali per un settore che ha bisogno assoluto di certezze normative”. Lo dice il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici.
 “Il sottosegretario Saglia – continua Ferrante –  annuncia attraverso interviste ai giornali che entro ottobre arriveranno 7 decreti attuativi, ma sono ben 21 quelli che ad oggi ancora attendono di essere emanati. Invece di concedere interviste, i membri del governo dovrebbero parlare con atti concreti. I ritardi sono così lunghi e  imbarazzanti che l’organizzazione non profit ‘Kyoto club’ ha pubblicato on line il ‘ritardometro’, che dà  appunto conto dell’inerzia del governo. Solo un paio di esempi: il provvedimento che contiene le prescrizioni per la posa in opera degli impianti di calore da energia geotermica è scaduto da ben 108 giorni, come quello relativo agli impianti di produzione di biometano.
 A questo governo con i minuti contati – conclude Ferrante –  diciamo di sbrigarsi. Investire nel settore delle rinnovabili resta uno dei modi migliori di finanziare lo sviluppo, questo è un comparto che non può essere lasciato in un limbo normativo”.  

Rifiuti: fermi i test del Sistri, rischio fallimento

“Sul Sistri, il sistema  di controllo della tracciabilità  dei rifiuti, incombe di nuovo il rischio gravissimo del fallimento. Entro il 15 dicembre, infatti, devono concludersi per legge i test che erano stati previsti nella proroga inserita nella manovra di ferragosto, ma al momento tutto è fermo. Ora che è stato abrogato grazie alle pressioni del Pd il segreto di Stato, odioso e fonte di gravi sospetti sulla trasparenza delle procedure, il ministro dell’Ambiente Prestigiacomo spieghi a cosa o a chi è dovuta  questa pericolosa situazione di impasse, che rischia di far saltare il sistema che in troppi stanno irresponsabilmente osteggiando”.
Lo dicono i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.  
“Grazie al Pd – proseguono i due senatori ecodem –  il Sistri, che il Governo aveva abrogato con un colpo di mano estivo, è stato salvato, ma bisogna correggerne però le difficoltà  operative che ne avevano effettivamente reso l’utilizzo difficoltoso nella migliore dell’ipotesi, quasi impossibile per la maggior parte degli operatori. La decisione responsabile e equilibrata di far partire il sistema il 9 febbraio 2012, con un congruo periodo di test preliminari, va evidentemente contro alcuni interessi particolari, ma – concludono i senatori del Pd –  la legge va rispettata da tutti, senza puntare ad ulteriori proroghe  impegnandosi invece da subito sulle semplificazioni possibili e necessarie”.

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