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Maltempo: dopo il danno, la beffa del Governo

“I residenti dovranno pagarsi la ricostruzione”.

“Dopo il danno la beffa. Le regioni per le quali è stato dichiarato lo stato d’emergenza e  che hanno subito gravissimi danni dovranno, dopo un primo aiuto dello Stato, cavarsela da sole, facendo ricadere i costi sui propri residenti, dunque anche su quelli che hanno perso la casa o i mezzi per lavorare. E’ l’applicazione di una legge vergognosa che spazza via il concetto di unità  e solidarietà  nazionale”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“I cittadini liguri e toscani, o solo i residenti delle province di La Spezia e Massa Carrara – continuano i senatori del Pd –  pagheranno di tasca propria i costi della ricostruzione dell’alluvione, perché i 65 milioni stanziati purtroppo non basteranno di certo. Dunque lo Stato sostanzialmente obbliga le regioni ad aumentare le addizionali e l’imposta sulla benzina, e  se necessario anche la Tia e la Tarsu, cioé la tariffa e la tassa sui rifiuti.”
“Si tratta di una misura doppiamente inaccettabile – concludono i parlamentari del Pd –
perché colpisce  zone già  provate economicamente, scaricando sulle popolazioni locali i costi della mancata messa in sicurezza del territorio che il Governo Berlusconi ha di fatto cancellato dal proprio bilancio”.

Rinnovabili: Conti entri nel nuovo millennio

“Mentre il Presidente Napolitano, di fronte alla disastrosa alluvione in Liguria, richiama i rischi dovuti ai cambiamenti climatici ormai in atto, l’amministratore delegato dell’Enel Conti non trova di meglio da fare che inscenare uno show contro le rinnovabili e l’innovazione tecnologica durante l’audizione in commissione Industria in Senato. Forse Conti è ancora nervoso per  i risultati del referendum che hanno spazzato via la folle ipotesi nuclearista, altrimenti non si spiegherebbero le cifre assolutamente insensate che ha dispensato”. Lo dice il senatore Francesco Ferrante, responsabile delle politiche relative ai cambiamenti climatici del Pd.
“Quest’anno – aggiunge Ferrante –  spenderemo non più di sei miliardi e le normative vigenti comunque prevedono tetti di spesa non superabili. L’ad dell’Enel usa ironie fuori luogo sulle possibilità  occupazionali delle rinnovabili quando ormai in Italia sono oltre 100 mila gli occupati del settore. Conti se ne faccia una ragione ed entri anche lui nel nuovo millennio, perché il futuro è nell’efficienza energetica e nelle rinnovabili, il nucleare non c’ è più e in tutto il mondo – conclude Ferrante –  non si pensa di certo al carbone per alimentare nuove centrali termoelettriche come fa l’Enel .”

Guardiamo con simpatia alla Leopolda di Renzi

“In un momento così difficile per l’Italia, il Partito Democratico deve assicurare la massima apertura a tutte le risorse che vengono dalla sua area, includere tutti i possibili contributi e non certo per provocare esclusioni  che suonerebbero contraddittorie rispetto alla sua ragion d’essere costitutiva. Siamo convinti che l’incontro convocato alla Leopolda di Firenze da Matteo Renzi  sia una manifestazione utile a raggiungere un elettorato più ampio di quello che ci attribuiscono attualmente i sondaggi e  che comunque  ci chiede pressantemente un cambio di passo politico,  anche in direzione di una maggiore centralità  delle nuove generazioni. Riteniamo -proseguono i parlamentari-  che le polemiche degli ultimi giorni e le dichiarazioni critiche di molti dirigenti nei confronti di questa iniziativa, danneggino il partito, dandone un’ immagine distorta di un gruppo chiuso al suo interno e sordo ai richiami di una parte importante dell’opinione pubblica.  Anche al fine di evitare deleterie contrapposizioni, come parlamentari democratici dichiariamo di guardare con interesse e simpatia al ‘Big Bang’ e che molti di noi vi prenderanno parte proprio per veicolare un messaggio di apertura del partito e di dialogo costruttivo per dare una risposta risolutiva alle questioni poste dalla crisi che il paese sta attraversando”

I senatori Andrea Marcucci, Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Pietro Ichino, Luigi Lusi

I deputati Luigi Bobba, Roberto Giachetti, Maria Paola Merloni, Ermete Realacci, Giuseppina Servodio

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