Il futuro delle rinnovabili
– il decreto prevede, nella fase di transizione, un taglio del 30% del valore dei certificati verdi che metterebbe in ginocchio non solo i nuovi interventi ma persino gli impianti già avviati; il taglio non può andare invece oltre il 15%, dato che comunque il valore dei certificati verdi in questi anni è già diminuito e peraltro il risparmio per il GSE è già assicurato dall’abolizione dell’esenzione per la quota di energia elettrica importata;
– se è molto positivo il ricorso, a regime, al meccanismo feed in, non è proprio comprensibile perché si debba fare ricorso a un complicato e non chiaro sistema di aste al ribasso per impianti superiori a 5 MW; le soluzioni sono due, o si rinuncia a questa “invenzione” e si estende il meccanismo feed in (meglio se “premium”) a tutti gli impianti , a prescindere dalla taglia, o almeno il ricorso a questo strano marchingegno si riservi solo a megaimpianti, oltre i 50 MW;
– del tutto contraddittorio con il conto energia sul fotovoltaico approvato nell’estate scorsa, e con le stesse Linee Guida approvate a settembre, è il sostanziale divieto, previsto dalla bozza di decreto, di istallazioni fotovoltaiche in terreni agricoli; si tratta di una norma “tafazziana” per gli agricoltori, che al contrario dalle fonti rinnovabili possono trarre utili integrazioni al reddito e che non serve affatto a combattere un utilizzo improprio del territorio (per quello ci sono le Linee Guida appunto, che le Regioni stanno recependo peraltro non sempre in maniera corretta); il gran parlare che si fa dello scempio del territorio che sarebbe causato dalle rinnovabili, anche da parte di nostri “amici”, penso ad esempio a Carlin Petrini, ci pare un segno di vera follia: ben altri sono gli scempi causati al territorio del Bel Paese e continua invece ad essere il cemento (abusivo e legale) il responsabile del consumo di suolo, anche agricolo; noi vogliamo che gli impianti eolici e fotovoltaici siano fatti bene e in armonia con il paesaggio, ma da qui a sostenere la campagna di demonizzazione (utile solo a chi magari vuole il nucleare) ce ne passa!
– Finalmente nel decreto si inizia a dare spazio e valore adeguato al termico e all’efficienza energetica, ma la maggior parte dei provvedimenti viene rimandata a successivi decreti attuativi in cui auspichiamo che il valore e i tempi degli incentivi siano quelli utili al raggiungimento degli obiettivi.
Casa: semplificare norme su attività edilizia per più fotovoltaico
“L’energia fotovoltaica sta raggiungendo in Italia ottimi risultati, con più di 2700 megawatt di potenza installata e 140mila impianti, ma occorre incentivarne di più l’utilizzo per centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti e di produzione di energia da fonti rinnovabili. A tal fine, è urgente semplificare le norme per l’attività edilizia nei condomini, in particolare per quanto riguarda l’installazione di impianti fotovoltaici e le infrastrutture di ricarica elettrica dei veicoli”. Lo dice il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il PD delle politiche relative ai cambiamenti climatici, che ha presentato coi colleghi Della Seta e Della Monica un emendamento ad hoc al disegno di legge di modifica del codice civile in materia di condominio, all’esame dell’aula del Senato la prossima settimana.
“La semplificazione dell’attività edilizia – prosegue Ferrante – è una misura essenziale per rilanciare e sostenere settori innovativi come quelli che operano con le energie rinnovabili, che hanno un indotto larghissimo e che coinvolgono anche settori dell’edilizia tradizionale.
Purtroppo – continua Ferrante – la semplificazione dell’attività edilizia come viene intesa dal governo di centrodestra è solo un allargamento dei controlli a favore del cemento e dell’abusivismo, mentre la misura che proponiamo è tutta in favore dei cittadini che intendono sfruttare le grandi potenzialità dell’energia fotovoltaica: fatta salva infatti l’osservanza delle prescrizioni urbanistiche e di sicurezza, da una parte si semplificano tutte le procedure burocratiche relative all’installazione, e dall’altra si superano gli ostacoli che attualmente i regolamenti condominiali possono far insorgere nei confronti dei condomini che intendono collocare un impianto. Basterà infatti solo fare una richiesta al condominio, e se non ci sono impedimenti dopo tre mesi si potrà procedere a proprie spese. Scopo di questa misura – conclude Ferrante – è rendere le case degli italiani sempre più autosufficienti dal punto di vista energetico, e diffondere la mobilità elettrica nelle grandi città , il futuro su cui stanno scommettendo le più grandi aziende automobilistiche del mondo.”