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Sistri in funzione a giugno, ma intanto libertà  di inquinare?

“Il sistema informatico del Sistri, lo strumento fondamentale per la tracciabilità  dei rifiuti, ancora non funziona, ma le vecchie sanzioni sono già  state cancellate. Quindi non ci sono più gli strumenti di difesa per combattere i reati sul traffico dei rifiuti e nei prossimi mesi potrebbe esserci una sorta di far west in un ambito delicato e ad alta infiltrazione criminale qual è quello dello smaltimento dei rifiuti.”
Lo dichiarano i senatore del Pd Francesco Ferrante  e Roberto Della Seta.
 

“Il Sistri – continuano i senatori del Pd –  è stato ideato e introdotto perché attraverso le nuove tecnologie applicate sui mezzi che trasportano rifiuti industriali, speciali e pericolosi si potesse arginare il fenomeno delle ecomafie, che ha nello smaltimento e nello sversamento di rifiuti e liquami un business formidabile. Ma incredibilmente le sanzioni per chi circola senza i documenti previsti dalla vecchia normativa sono state eliminate, perché con l’ennesima proroga dell’entrata in vigore del sistema, spostato dal 31 dicembre 2010 al 31 maggio 2011, nulla è stato previsto in termini sanzionatori per le violazioni o i reati eventualmente commessi nel frattempo da tutti coloro i quali dovranno comunque continuare a tenere registri e formulari.”
 

Occorre dunque procedere a un riallineamento tra l’entrata in vigore della modifica dell’art. 258 del Dlgs 152/2006 e l’applicazione delle nuove sanzioni in materia di SISTRI, perché in caso contrario ci sarebbe una pericolosa situazione di  vuoto sanzionatorio, un’inammissibile favore alle ecomafie.
Avevamo già  presentato un’interrogazione chidendo al governo di risolvere il problema, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Mi auguro – conclude Ferrante –  che l’emendamento che presenteremo al milleproroghe quando arriverà  finalmente in Aula al Senato, che mantiene attivo il vecchio impianto delle sanzioni finché non entrerà  in vigore il nuovo sistema di tracciabilità , sia approvato, perché in caso contrario si  lascerebbe agire indisturbata la criminalità  organizzata, mettendo a rischio l’ambiente e la salute pubblica.”
 

Maggioranza senza vergogna ripropone il condono

PRESIDENTE VIZZINI RESPINGA IL BLITZ

“Dopo la netta bocciatura di pochi giorni fa degli emendamenti al
milleproroghe proposti dai senatori della maggioranza che chiedevano la
riapertura del condono edilizio e lo stop alle demolizioni delle costruzioni
abusive in Campania gli amici dell’abusivismo tornano alla carica .
Il senatore Sarro ha infatti riproposto gli stessi emendamenti ammantandoli
con una vaga e chiaramente fittizia formulazione, cercando di farli passare
come ‘un aiuto alle famiglie’.”
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto  Della Seta e Francesco Ferrante, in
merito ai due emendamenti dichiarati inammissibili dalle Commissioni Bilancio
e Affari costituzionali e nuovamente presentati.

“Evidentemente – aggiungono i senatori del Pd –  si vuole sfidare oltre che il
buonsenso anche la vergogna, perché cercare di spacciare come un aiuto alle
famiglie una forma così evidente di sostegno all’illegalità  significa prendere
in giro il Parlamento, l’opinione pubblica e la grande maggioranza dei
cittadini campani onesti.
Il presidente Vizzini respinga questo ennesimo blitz, e si metta fine una
volta per tutte a questa frenesia da condono.”

Nucleare: sentenza della Corte da’ un colpo di grazia al suo ritorno in Italia

“E’ arrivato oggi con la sentenza della Corte Costituzionale il colpo di grazia al ritorno del nucleare in Italia voluto dal Governo”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta  e Francesco Ferrante.
“Nel dichiarare l’illegittimità  costituzionale dell’art. 4 del decreto legislativo 15 febbraio 2010 sulla localizzazione delle centrali nucleari e dei depositi di stoccaggio, la Corte Costituzionale – spiegano i due senatori democratici – ha ribadito in maniera ineccepibile quella che è la precisa  prescrizione dell’articolo 117 della Costituzione, secondo cui la produzione, il trasporto e la distribuzione dell’energia fanno parte delle materie che la Carta definisce di legislazione concorrente.
La sentenza della Corte – aggiungono i parlamentari del Pd –  stabilisce dunque in maniera inequivocabile che le Regioni dovranno fornire il loro parere preventivo sulla possibilità  di costruire una centrale atomica sul loro territorio:a questo punto la scelta nuclearista del Governo Berlusconi appare sempre più velleitaria e destinata ad arenarsi, considerando che la gran parte delle Regioni, comprese anche quelle amministrate dal centrodestra, si sono già  dichiarate contrarie all’installazione di un impianto nucleare.
E’ sempre più evidente che la scelta nuclearista del governo sia un flop clamoroso, che del resto non fornirebbe nessun risparmio sulle bollette elettriche delle imprese e delle famiglie, mentre anzi i costi ricadrebbero proprio sulle tasche degli italiani.
L’Italia – concludono Della Seta e Ferrante  –  ha bisogno di una politica energetica che disegni un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile, in linea con quanto stanno facendo le grandi potenze economiche mondiali”.

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