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A Lampedusa minori in stesse condizioni indecenti di adulti

Da gennaio ad oggi sono arrivati a Lampedusa oltre 700 minori, provenienti in gran parte dalla Tunisia. In base alle leggi italiane e internazionali avrebbero dovuto essere identificati, ospitati in strutture dedicate, avviati in centri di accoglienza che ne garantissero i diritti. Così non è avvenuto. Per molti giorni i minori hanno vissuto nelle stesse condizioni indecenti riservate agli adulti, e a tutt’oggi il governo italiano non ha predisposto u piano di accoglienza per ospitare questi ragazzi in case famiglia e altre strutture destinate a questo scopo”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, al termine dell’audizione dei rappresentanti di Save the Children nella Commissione Diritti umani oggi in Senato.
“àˆ indegno di un grande paese civile come l’Italia – proseguono i senatori del Pd – negare protezione umanitaria persino ai minori che ne hanno diritto a prescindere della loro nazionalità  e dalle ragioni per le quali hanno viaggiato fino sulle nostre coste. Domani si riunirà  la cabina di regia tra Ministero, Regioni ed Enti locali per concordare modi e tempi del piano di gestione dei migranti. àˆ auspicabile – concludono Della Seta e Ferrante –  che in questa occasione il ministro Maroni faccia finalmente ciò che avrebbe dovuto fare settimane fa: definire una corsia prioritaria e preferenziale per i migranti minorenni e coprire le spese che i comuni dovranno sostenere per l’accoglienza dei ragazzi”.

Carceri: su morti è indecente il silenzio del Governo

Mentre in materia di giustizia il governo e la maggioranza sono in
tutt’altre faccende affaccendati, con sempre lo scopo ultimo di salvare il
premier dai processi, nelle sovraffollate carceri italiane si continua a
morire, e si aggiorna con impressionante cadenza la conta dei detenuti che
si tolgono la vita.
Con la dodicesima interrogazione parlamentare, che segue ad altre 11
rimaste finora senza risposta, chiederò conto al Presidente del Consiglio
di questa strage che avviene nell’indecente silenzio del Governo”.
Così il senatore del Pd Francesco Ferrante dopo il tragico bilancio
dell’ultimo weekend nelle carceri italiane, con 2 detenuti  morti e altri 2
in fin di vita.
“Il sovraffollamento e una scarsa  tutela per chi si trova in una
situazione di riduzione della libertà  personale – continua Ferrante –  sono
carenze endemiche dei penitenziari del nostro Paese, che da nord a sud
registrano un sovraffollamento di 68mila detenuti in carceri che ne possono
contenere a mala pena 43mila.
Negli ultimi dieci anni circa un terzo dei decessi nelle carceri italiane è
avvenuto per suicidio, una proporzione impressionante se confrontata con
quanto accade al di là  delle sbarre. Nelle carceri inoltre mancano
tantissimi agenti che costringono il personale che c’è ad un lavoro
durissimo, ma occorrono anche educatori e assistenti sociali, categorie
indispensabili per assicurare la funzione rieducativa della pena prevista
dall’art. 27 della Costituzione”.
“Tra le misure da assumere, un Governo serio ne sarebbe cosciente, c’è  una
seria politica di rivalutazione delle misure alternative al carcere”,
conclude Ferrante.

Terzo settore: si rimedi a pasticcio su tariffe postali agevolate

Sulle tariffe postali agevolate per il settore non-profit il Governo ha combinato un vero pasticcio. Ieri è scaduta  la proroga del fondo di 30 milioni decisa col Milleproroghe che però non è servita a nulla, perché le Poste italiane hanno fatto riferimento al decreto dei ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico  con  cui venivano reintrodotte le tariffe postali privilegiate grazie al fondo  individuato dal Governo. Peccato che il testo indicasse come data limite per l’applicazione del beneficio il 31 dicembre 2010.” Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
“Nel Milleproroghe – aggiungono i senatori del Pd –  incomprensibilmente non c’è la proroga dell’applicabilità  del decreto postale. E dunque il decreto con le tariffe onlus è inapplicabile. Il Terzo settore in questi mesi è stato addirittura costretto a pagare una tariffa di spedizione postale addirittura più onerosa dell’editoria profit.
Non va perso altro tempo prezioso, perciò i ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia predispongano urgentemente il decreto di proroga per tutto il 2011, così da permettere alle organizzazioni del terzo settore di programmare con il giusto anticipo le loro attività  di comunicazione e la spedizione di materiale informativo.”

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