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Rinnovabili: Governo ostacola anche eolico off-shore

Si sa che il Governo Berlusconi è nemico delle energie rinnovabili e vorrebbe avvantaggiare il nucleare e le industrie più energivore a discapito dell’ambiente e dei cittadini. E anche l’energia eolica offshore è ostacolata dal Governo, a causa della scelta di sottoporre gli impianti a un parere del Ministro per i beni e le attività  culturali, che determina una situazione di eccessivo freno al possibile sviluppo di questa opzione tecnologica”.

Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, che hanno presentato un’interrogazione sul tema “Ad oggi continuano i senatori ecodem – risultano sottoposti a parere della Commissione tecnica per la valutazione dell’impatto ambientale del Ministero dell’ambiente 19 progetti per la realizzazione di impianti eolici offshore, e sei di questi hanno dovuto ottenere anche il parere del Ministero per i beni e le attività  culturali che si è espresso sull’intero progetto e non soltanto sulle opere a terra. Non si comprende perché un impianto eolico offshore, per la parte che non insiste su ambiti territoriali e che spesso non è visibile dalla costa, debba essere sottoposto a questo doppio parere.Naturalmente è doveroso che nell’autorizzare ogni impianto eolico offshore si tenga conto del suo impatto sull’ambiente marino, ma questo compito è di stretta competenza del Ministero dell’ambiente.

In Europa gli impianti eolici offshore stanno decisamente prendendo piede:

l’Inghilterra è il Paese con più centrali, e nel 2009 in Danimarca è stato inaugurata la più grande centrale eolica offshore al mondo mentre negli Stati Uniti, dove secondo le previsioni i venti marini potrebbero arrivare a coprire il 20 per cento del fabbisogno energetico, si stanno realizzando grandi investimenti”.

“Non vorremmo che questo supplemento di indagine compiuto dal Ministero dei beni culturali fosse l’ennesimo tentativo di imbrigliare il settore delle energie rinnovabili. Al Ministero dell’ Ambiente concludono i parlamentari del Pd – con la Commissione Via si possono fare tutte le verifiche necessarie per gli impianti eolici off-shore escludendo quelli che impattano sul paesaggio senza bisogno di ostacoli da parte di un Ministero, quelli dei Beni Culturali, che troppo spesso si dimostra nemico delle rinnovabili per pregiudizio ideologico”.

Infrastrutture: il Governo abbandona l’Umbria, opere strategiche solo se lega Nord sponso

“Il Governo continua a prendere in giro l’Umbria sulle infrastrutture, e la  conferma arriva dalla lettura dell’Allegato al Def recentemente approvato dal Parlamento sulle ‘infrastrutture strategiche’.

Se si esclude la Quadrilatero, per la quale peraltro mancano ancora  oltre 400 milioni dei 2 miliardi necessari al completamento dell’opera, per il resto è buio pesto: più del 95% dei soldi necessari per le infrastrutture che lo stesso Governo ammette essere strategiche semplicemente non ci sono.”

Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante, Anna Rita Fioroni e Mauro Agostini, che aggiungono – “E’ paradossale, e tragica per i viaggiatori, la condizione delle ferrovie in Umbria: all’indispensabile trasversale  Orte – Falconara, a fronte dei 3 miliardi di euro necessari, vengono stanziati la miseria di 17 milioni per il tratto Spoleto – Terni (che da solo costa oltre 500 milioni di euro), mentre il tanto discusso nodo di Perugia, che per un costo di circa 1 miliardo può contare su appena poco più di 100 milioni, finendo col  triste ‘zero’ stanziato per le Tre Valli il cui costo è stimato in 200 milioni. Unica eccezione la Terni – Rieti con i 216 milioni totalmente stanziati.

Insomma – sottolineano i parlamentari del Pd –  sui 10 miliardi di euro promessi dal Governo per le infrastrutture ‘strategiche’ se ne rendono disponibili solo 2 e quasi tutti per la Quadrilatero.

Un’amarezza che cresce quando dalla lettura della stessa tabella si evince che il Governo non ha avuto difficoltà  a trovare i 700 milioni ‘necessari’ per l’accessibilità  stradale della Valtellina, oppure l’1,2 miliardi per l’autostrada Asti – Cuneo, un miliardo trovato per l’autostrada regionale Medio padana veneta e gli oltre 6 (sei) miliardi di euro per l’Asse stradale Pedemontano – Piemontese, Lombardo, Veneto. Viene il dubbio che un opera sia considerata davvero strategica da questo Governo a seconda degli interessi del suo azionista di riferimento: la Lega Nord.

I cittadini umbri non meritano di essere presi in giro dal Governo e senza dubbio ci batteremo per cambiare questo stato di cose” – concludono i senatori del Pd.

INFRASTRUTTURA 

SOGGETTO AGGIUDICATORE 

COSTO – MIGLIAIA DI EURO 

FINANZIAMENTI DISPONIBILI -MIGLIAIA DI EURO 

ULTERIORI FINANZIAMENTI NECESSARI – MIGLIAIA DI EURO 

 

Immigrazione: Pd, chiarezza su mancato soccorso barcone

Se la denuncia di mancato soccorso da parte delle forze Nato ad un barcone alla deriva davanti alle coste libiche, rilanciata oggi dal ‘The Guardian’, corrispondesse al vero, ci troveremmo di fronte ad una inaccettabile violazione dei diritti umani su cui diventa fondamentale fare piena ed immediata chiarezza”. E’ quanto dichiarano in una nota Andrea Sarubbi, Jean Leonard Touadi, Roberto della Seta e Francesco Ferrante, che sulla vicenda hanno presentato due interrogazioni parlamentari alla Camera ed al Senato.
“Ci sono troppi coni d’ombra in questa vicenda: dalle ripetute segnalazioni di Don Zerai – sacerdote eritreo per alcuni giorni in contatto con i naufraghi – alle diverse versioni rilasciate della autorità  impegnate nella zona.  A prescindere dalle voci discordanti, non è accettabile che 72 persone – fra cui donne e bambini – possano vagare per 16 giorni nel mediterraneo e essere lasciate morire in di fame, di sete e di stenti. Qualunque sia la verità  in questa vicenda, è primario interesse della missione Nato – ed in particolare dell’Italia cui è stato affidato il comando operativo sul mare – portarla immediatamente alla luce”.

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