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Nucleare: Romani imbroglione, referendum utilissimo

“Chi,  come  il  ministro  Romani,  dice  che  il referendum sul nucleare è
inutile perché il Governo ha già  rinunciato al ritorno dell’atomo in Italia
è  con  tutta  evidenza un imbroglione, che tenta di prendere per il naso i
cittadini.
Questa  strategia della menzogna va rispedita al mittente, andando domenica
e  lunedì  a votare in massa per opporsi al ritorno di una fonte energetica
pericolosa e antieconomica.”
Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
“Tra  telegiornali  nazionali  che  sbagliano incredibilmente le date della
consultazione  referendaria  e appelli di pseudo scienziati a votare per il
no,  intorno  al referendum – continuano i senatori – è stata innalzata una
cortina   fumogena   col   preciso  intento  di  mettere  la  sordina  alla
consultazione.
Vengono  riproposte  quelle che sono vere e proprie leggende metropolitane,
come  l’autosufficienza  energetica  garantita  dal  nucleare  che  invece,
fossero  anche  costruite  le quattro centrali atomiche dell’Enel previste,
non  ha  fondamento  alcuno,  perché queste contribuirebbero al solo 3% del
fabbisogno energetico italiano.
E’  un  dato incontrovertibile poi che la Francia, il paese nuclearista per
eccellenza, è anche il maggior importatore di petrolio d’Europa”.
“Votando  si al referendum sarà  possibile archiviare il nucleare, e pensare
ad  una  politica  energetica  fatta  di  energie  rinnovabili  e  di  reti
intelligenti” – concludono i senatori del Pd.

Nucleare: il Governo si è dato la zappa sui piedi

“Non poteva esserci miglior traino per il referendum che una decisione della Corte costituzionale che arriva a pochissimi giorni dalla consultazione referendaria, e che corona con un happy end l’impegno di legalità  e democrazia ostacolato in maniera vergognosa dal Governo Berlusconi.
Ora occorre un ultimo sforzo, andando a votare in massa il 12 e 13 giugno”.
Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
“Il Governo si è platealmente dato la zappa sui piedi, prima imbastendo una moratoria fasulla con un emendamento che faceva acqua da tutte le parti, e poi tentando ostinatamente di scippare agli elettori un loro diritto appellandosi alla Suprema Corte.
Il tentativo è miseramente fallito, anzi – concludono i senatori –  si è trasformato in un ottimo spot per invitare tutti a votare e a difendere i propri diritti, e fare, come ci ha ricordato il presidente Napolitano, il proprio dovere”.

In ricordo di Mario Di Carlo

Pubblicato su La Nuova Ecologia

Quando se ne va qualcuno con cui hai condiviso un pezzo di vita c’è il dolore, il senso di perdita, ma anche incredulità  specie se la malattia l’ha strappato alla vita in poche settimane. E inevitabilmente pensando a lui rifletti su te stesso, sul senso delle cose che fai, quelle stesse cose che ti hanno portato a incrociare pensieri ed emozioni con Mario. Pensieri ed emozioni: per chi ci mette la passione, la vita nell’impegno civile le due cose non sono distanti, separabili. Ho fatto nottate con lui ad individuare punti di prelievo di Goletta Verde sugli atlanti. (Un esercizio su cui si era cimentato già  qualcuno prima di noi e che avrebbe impegnato le notti di quelli più giovani successivamente). Abbiamo girato l’Italia per incontrare i circoli di Legambiente. Abbiamo discusso tanto in quegli anni e poi nei quindici successivi. Era bello parlare con Mario. Confrontarsi con la sua assertività , la sua intelligenza pulita. Era una bella persona Mario.

 

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