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Referendum: 30 milioni di pernacchie zittiscono i bari del nucleare

“Quasi 30 milioni di pernacchie zittiscono i bari del nucleare in salsa italiana.

E che sia l’ultima volta che si tenta di imporre agli italiani questa fonte energetica pericolosa e antieconomica .”

Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.

“Adieu nucleare, gli italiani con grande responsabilità  e cognizione di causa, oltre ad aver salvaguardato il bene comune dell’acqua, hanno mandato a monte il progetto Berlusconi- Sarkozy di riportare, manu militari, le centrali atomiche nel nostro Paese.

Con buona pace degli ultras dell’atomo, dei medici che dormirebbero con le scorie sotto al letto, degli ex ambientalisti nuclearisti e dell’Enel, l’Italia è il primo paese del continente ad aver fatta propria quell’opzione zero che l’Europa prospetta come soluzione del futuro e su cui si è incamminata anche la Germania.

Ora occorre accelerare al massimo con un piano energetico basato sull’efficienza e sulle energie rinnovabili: Berlusconi concludono i senatori – ricordandone solo oggi l’importanza, dimostra di essere ormai in diacronia col Paese e alle prese con una inesorabile parabola discendente.”

Referendum: appello sul Corriere della Sera, dai nuclearisti ultimi tentativi meschini e solite frottole

“Oggi sul Corriere della Sera è stata pubblicata una pagina a pagamento da parte dei sostenitori del nucleare, che invece di chiedere legittimamente di votare no al referendum invitano i cittadini a non ritirare la scheda: un ultimo tentativo meschino da parte di chi vuole unicamente difendere interessi privati, e che tenta di rifilare agli italiani le solite frottole sull’energia nucleare sicura e conveniente.”

Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.

“L’appello continuano i senatori del Pd – è il tentativo in extremis di fare della disinformazione sull’eventuale ritorno dell’energia nucleare, che a dire dei firmatari si farebbe nel nostro Paese in accordo con le popolazioni locali.Una bugia bella e buona , perché il Governo aveva previsto una militarizzazione dei siti prescelti, che va di pari passo con le altre affermazioni secondo cui la vittoria del sì indebolirebbe il ruolo dell’Italia nella discussione internazionale e annullerebbe la ricerca: è vero il contrario, perché quello che si profila a livello internazionale è l’opzione zero, cioè l’uscita dal nucleare, e dire no al nucleare attuale e pericoloso non vuol dire certo azzerare lo studio e l’innovazione.”

“L’opinione pubblica comunque sia già  prima della tragedia di Fukushima era consapevole della pericolosità  e antieconomicità  del nucleare, e votando sì concludono gli esponenti ecodem – archivierà  una volta per tutte l’incubo del ritorno delle centrali nucleari nel nostro Paese.”

Nucleare: una valanga di sì per non sprofondare nell’incubo di Fukushima

“Chernobil e Fukushima sono la prova drammatica che il nucleare sicuro non esiste, decenni di energia nucleare nel mondo dimostrano che il problema delle scorie non è assolutamente risolto, e anche nel funzionamento ordinario le centrali producono danni alla salute  nel raggio di decine di km”. Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. E poi continuano: “Per questo domenica e lunedì occorre una larghissima partecipazione , e una valanga di voti per il sì per evitare che anche il nostro Paese possa sprofondare nell’incubo nucleare”.
“L’Italia ha il privilegio di essere uscita dal nucleare per prima, rientrarci ora mentre molti paesi europei decidono di uscirne – concludono Ferrante e Della Seta –  sarebbe il trionfo dell’insensatezza”.

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