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Spending review: con emendamenti su F35 oltre 2 mld di euro per ricerca e prevenzione disastri naturali

“Gli emendamenti che abbiamo presentato alla spending review se approvati consentiranno di destinare complessivamente già  su questa manovra più di 2 miliardi e 600 milioni di euro al finanziamento degli enti di ricerca, agli interventi per la difesa del suolo e la riduzione del rischio sismico degli immobili, al fondo per il servizio civile e alle politiche alla cooperazione allo sviluppo.

Il tutto togliendo una parte della cifra spropositata destinata al programma di costruzione dei cacciabombardieri F 35 e altri sistemi militari di difesa.”

Lo dichiarano i senatori del Pd Della Seta, Ferrante, Di Giovan Paolo, De Sena, Nerozzi, Vita, Amati, Granaiola, Ignazio Marino.

 

“L’insieme degli emendamenti che abbiamo presentato – aggiungono i senatori del Pd – rappresentano una misura di assoluto buonsenso, che permetterebbe di operare degli interventi nell’esclusivo interesse del Paese.

In gioco c’è la salvezza e il futuro degli enti di ricerca, e la possibilità  di  effettuare gli interventi per la messa in sicurezza del territorio e ridurre il rischio sismico degli immobili, una drammatica necessità  confermata anche recentemente dal terremoto che ha colpito l’Emilia.

Chi si ostina a difendere costosissimi programmi militari di dubbia utilità , paventando ricadute economiche e occupazionali del tutto discutibili, intende solo preservare il giro di affari dell’industria bellica, a discapito degli interessi del Paese.”

Arriva in Parlamento la proposta di Legambiente e di 30 scienziati per salvare i fondi per la ricerca

Senatori Vita, Ferrante e Della Seta primi firmatari dell’emendamento ispirato dall’appello lanciato dall’associazione

Cogliati Dezza: “Ora il Parlamento accolga l’emendamento, la ricerca è infrastruttura strategica per il paese, non l’autotrasporto”

“Ora il Parlamento faccia la sua parte e accolga l’emendamento al decreto che restituisce i 210 milioni di fondi per la ricerca, è l’ultima chance per consentire ai nostri Istituti di ricerca di svolgere un lavoro fondamentale per il rilancio del Paese”. Così il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza annuncia la presentazione oggi in Senato di un emendamento al decreto Spending Review, presentato da numerosi senatori – Vita, Ferrante, Della Seta, Casson, Ignazio Marino, Amati, Armato, De Luca, Di Giovanpaolo, Maritati, Mazzuconi, Monaco, Nerozzi – che riporta la proposta fatta dall’associazione insieme a 30 autorevoli scienziati di ripristinare i fondi tagliati alla ricerca recuperandoli dagli stanziamenti destinati all’autotrasporto.

Nell’appello lanciato da Legambiente pochi giorni fa (www.legambiente.it/iostoconlaricerca) insieme a 30 prestigiosi scienziati italiani tra i quali la nota astrofisica Margherita Hack e l’astronauta Umberto Guidoni insieme al chimico Vincenzo Balzani, al fisico Giorgio Parisi e al presidente dell’Ispra De Bernardinis, si sottolinea come la riduzione indiscriminata di fondi agli enti di ricerca, scientifici umanistici e ambientali, comprometterà  importanti progetti e che i tagli previsti in tre anni ammontano a 210 milioni di euro (33.147.093 nel 2012 e 88.392.247 per il 2013 e 2014). A questa situazione fanno da contraltare gli stanziamenti al settore dell’autotrasporto che prevedono fondi per 400 milioni di euro per il 2013, che si aggiungono ai 400 già  stanziati negli ultimi anni, ogni anno. Nell’emendamento si propone dunque di recuperare dal fondo per l’autotrasporto i soldi per la ricerca in modo da riequilibrare il sacrificio.

“Chiediamo più equità  e più lungimiranza – aggiunge il presidente di Legambiente – perché se bisogna tagliare è assurdo e miope azzerare la ricerca che va a beneficio di tutti e contribuisce alla crescita e al prestigio dell’Italia e sostenere in modo così generoso il trasporto delle merci su strada che al contrario contribuisce all’inquinamento dell’aria e all’aumento delle emissioni di CO2 per le quali dovremo pagare pesanti multe se l’Italia sforerà  i limiti dettati dai trattati internazionali”.

F35, risposta a Di Paola: tagliare spesa inutile non è furore ideologico ma buonsenso

“Rinunciare all’acquisto di alcune decine di cacciabombardieri che costerebbero allo Stato oltre 10 miliardi di euro, con cui si potrebbero finanziare spese e interventi infinitamente più utili, non è furore ideologico, come pensa il ministro della difesa Di Paola: è banale buonsenso”. àˆ quanto dichiarano i senatori del Pd Della Seta, Ferrante, Di Giovan Paolo, Nerozzi, Vita, Amati, Granaiola, Ignazio Marino, firmatari di emendamenti alla spending review che prevedono tagli ai fondi previsti per gli F35. “L’unica vera utilità  di questo investimento ereditato dal passato – affermano i parlamentari – è per la lobby dell’industria bellica: interesse legittimo che però viene dopo l’interesse dell’Italia a utilizzare le risorse pubbliche per politiche che massimizzino i benefici sociali ed occupazionali. Le forze armate sono importanti per il nostro Paese, ma il loro futuro va affidato all’integrazione nei sistemi di difesa europei e non certo all’improbabile rincorsa di dotazioni militari che per scimmiottare le grandi potenze militari prosciugano le casse dello Stato”.

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