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Energia: trovare equilibrio tra Terna e Authority

“Desta preoccupazione lo scontro tra Terna e l’Authority per l’Energia in merito alla delibera in materia di revisione delle tariffe per le attività  di trasporto, distribuzione e misurazione dell’elettricità . Senza una soluzione equilibrata si rischia una  riduzione  degli investimenti previsti con il Piano di sviluppo della rete elettrica nazionale, che andrebbero a discapito di famiglie e imprese che pagano in bolletta le inefficienze del sistema”.
Lo dicE il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici.
 “Senza dubbio è necessario imprimere un’accelerazione all’adeguamento della rete – continua Ferrante –  e anche che l’Authority svolga con rigore la funzione di controllo sui costi delle bollette. Ma la delibera contiene evidenti criticità , che il termometro dei mercati finanziari ha immediatamente rilevato, penalizzando le azioni di Terna in previsione di una riduzione degli investimenti previsti con il Piano di sviluppo della rete elettrica nazionale conseguenti alle nuove tariffe previste. In gioco, ed è questo che a noi interessa perché coincide con le esigenze di cittadini e imprese,  c’è l’efficienza generale del sistema elettrico e il modello di generazione distribuita ed efficiente dell’ energia, fondamentale per sviluppare pienamente le potenzialità  delle energie rinnovabili. Si trovi quindi un punto di equilibrio riconoscendo la giusta remunerazione agli indispensabili investimenti e magari – conclude Ferrante – rafforzando il controllo da parte dell’Autorità  sull’efficacia degli interventi stessi per evitare sprechi e inefficienze.”

Deleghe a Riccardi su servizio civile ottima notizia

La scelta di affidare al ministro Andrea Riccardi le deleghe relative al servizio civile è davvero notizia: per il suo profilo, per la sua indubbia attenzione al valore e all’importanza della cittadinanza attiva, Riccardi si impegnerà  certamente per rilanciare e consolidare l’esperienza del servizio civile, che consente a migliaia di giovani di dedicare un periodo di apprendistato civile al sevizio della comunità .”

Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.

 

“L’Italia di oggi ha grandi problemi, uno dei più dannosi è la difficoltà  di salvaguardare e rafforzare la coesione sociale.

Il servizio civile – aggiungono i senatori del Pd – è una risposta semplice e moderna all’esigenza di rendere più forte negli italiani il senso della comune appartenenza e della responsabilità  verso la collettività .”

Clima: aderire ad appello Kyoto Club contro scelta Canada

“E’ molto grave la scelta del governo canadese di uscire dal Protocollo di Kyoto per non adempiere gli impegni sugli obiettivi di riduzione di CO2 e sui fondi da destinare ai Paesi in via di sviluppo. Il Premier Harper si è irresponsabilmente piegato ai voleri delle lobby delle fonti fossili, in particolare di quelle che operano nello sfruttamento delle sabbie bituminose, e dunque auspico che il governo canadese, in considerazione del grande disappunto provocato a livello mondiale, abbia un ripensamento su una decisione che nuoce al Paese nordamericano ed al futuro del pianeta”. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto club, che promuove l’appello contro la decisione del Canada di rinunciare agli accordi del 1997, proponendo a cittadini ed associazioni di scrivere all’Ambasciata del Canada (rome-gr@international.gc.ca ) per esprimere il proprio dissenso.
“Il governo di centrodestra canadese – aggiunge Ferrante –  si è sfilato dal protocollo di Kyoto quando si stava per abbattere su di esso la scure dei circa 14 miliardi di dollari di penalità , inevitabile conseguenza della sua inazione degli ultimi anni, in cui anzi ha intensificato lo sfruttamento delle sabbie bituminose, in contrasto anche con larga parte delle forze politiche e dei cittadini canadesi. Il governo ha sì ha promesso di ridurre entro il 2020 del 17% le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 2005, ma lo strappo è clamoroso perché è sostanzialmente il venir meno di un obbligo internazionale. Tuttavia – conclude Ferrante –  occorre sottolineare che la recente conferenza di Durban ha raggiunto buoni risultati, perché dà  all’ Europa, e dunque anche all’Italia,  la possibilità  di costituire, con le grandi economie emergenti la base  per lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie in grado di combinare  la crescita economica e la riduzione delle emissioni

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