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Immigrazione : governo potenzi rete di accoglienza per minori

“Il Governo avvii in tempi rapidi la mappatura delle strutture ponte che ospitano in modo provvisorio le migliaia di bambini e adolescenti stranieri che arrivano in Italia con i viaggi della speranza e della disperazione. E’ la strada per evitare il ripetersi di situazioni vergognose e contrarie al diritto internazionale come quella di Lampedusa,  dove i minori sono stati trattenuti anche mesi insieme agli adulti”. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante, Vice presidente della Fondazione IntegrA/Azione, che ha rivolto un’interrogazione parlamentare ai ministri del Welfare, dell’Interno e della Cooperazione internazionale.
 “A causa della sua posizione nel Mediterraneo- continua Ferrante –  l’Italia è il principale punto di approdo per le migliaia di persone in fuga dalla povertà  estrema e dalle rivolte.
Tra queste persone ci sono anche bambini e adolescenti, che arrivano a bordo di navi, barconi o nascosti nei tir, soli e in media con un’età  compresa tra i 15 e i 16 anni.
Il Comitato per i Minori Stranieri del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sostiene che sono maschi, prevalentemente di nazionalità  afghana (1.370), egiziana (1.058) e tunisina (1.027), seguite da Marocco, Bangladesh e Mali. Una volta arrivati spesso li attende la durezza della strada, lo sfruttamento sessuale o lavorativo, la realtà  del carcere.
Una volta rintracciati sul territorio nazionale, i minori sono inviati a strutture dedicate o, qualora non ci fosse disponibilità  di posto, alle cosiddette strutture ponte. A oggi però non esiste un censimento di queste strutture e non si conosce quali siano quelle individuate per accogliere minori. I ministri del Welfare, dell’Interno e della Cooperazione internazionale dovrebbero immediatamente potenziare la messa in rete di servizi di prima e seconda accoglienza per questi ragazzi, e stabilire un sistema di monitoraggio sugli standard minimi di qualità , stanziando dei fondi destinati ad incentivare dei progetti che – conclude Ferrante –  permettano finalmente la creazione di una reale integrazione dei minori soli, anche attraverso il riconoscimento della nazionalità  italiana”.

Ponte stretto: perchè continua attività  Ministero Ambiente su opere connesse

“La notizia deI giorni scorsi relativa al definanziamento del Ponte sullo Stretto da parte del Cipe ha riscosso un’approvazione pressoché unanime, dalle associazioni ambientaliste al presidente di Confindustria Marcegaglia, oltre a quella dell’opinione pubblica.
Dunque è curioso che l’eco di questa importante decisione non sia arrivata al Ministero dell’Ambiente, dove si continua in maniera imperterrita a discutere delle opere connesse e di supporto al Ponte, affrontando persino la valutazione di impatto ambientale di alcune di queste, tra le quali la galleria ferroviaria che avrebbe dovuto collegare la rete al ponte”.
Lo dicono i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
 “Con la delibera del Cipe – continuano i senatori ecodem –  si è messa la parola fine alla vicenda infinita dell’infrastruttura più discussa della storia di Italia, destinando ad altri scopi i 1.624 milioni di euro necessari alla costruzione del ponte. Una bocciatura per il colossale progetto, e d’altra parte non poteva essere altrimenti, dopo la decisione della Commissione Europea che non aveva inserito il ponte tra i progetti prioritari delle grandi reti transeuropee per il periodo 2014- 2020. Insistere a questo punto con una valutazione di impatto ambientale per le opere connesse al Ponte  equivale ad una discussione sul sesso degli angeli, a meno che non ci siano altri intenti che animano questa ostinazione. I sostenitori del Ponte si arrendano all’evidenza, i soldi non ci sono più, e piuttosto – concludano i due senatori del PD – si proceda in tempi rapidissimi allo scioglimento della Società  Stretto di Messina.”

Vela: soprintendenza sconcertante su scogliere per America’s Cup

“Il turismo non chiede scenografie di cartapesta”

“Una decisione sconcertante, che calpesta  con evidenza ogni ragione di tutela di  uno dei lungomare più belli del mondo, scambiando per moderno interesse turistico  l’idea, purtroppo vecchissima, che il paesaggio, la bellezza, l’integrità  dei nostri luoghi più preziosi siano un ostacolo allo sviluppo”. Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori ecodem del Pd, commentano così il parere positivo del soprintendente Gizzi all’installazione, nel mare davanti a via Caracciolo, di due scogliere artificiali lunghe quasi 200 metri per “proteggere” il campo di gara della regata preparatoria della America’s Cup. “In questi giorni – affermano i due parlamentari ecologisti – si sono lette affermazioni incredibili sul fatto che un intervento così insensato e impattante sarebbe indispensabile per dare nuovo slancio allo sviluppo turistico di Napoli:  affermazioni tanto più sorprendenti quando a pronunciarle è chi, come il sindaco De Magistris, continuamente ripete che ambiente e sviluppo sono per Napoli due parole inseparabili. Per dare forza al turismo Napoli non ha bisogno di inventarsi scenografie di cartapesta, deve piuttosto curare con molta più attenzione lo straordinario patrimonio che custodisce. Dispiace – concludono i due senatori ecodem – che forse per quieto vivere la Soprintendenza napoletana non la pensi così, autorizzando i frangiflutti come ‘opere provvisorie’ e cavandosela con un improbabile auspicio che vengano rapidamente rimossi”.

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