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Maltempo: archiviata esperienza Alemanno, potenziare protezione civile

“La neve caduta su Roma e il caos in cui è finita la Capitale archiviano definitivamente l’esperienza della giunta Alemanno, derubricata alla voce ‘disastro’. A farne le spese ora non sia però anche la Protezione civile, vittima di un attacco strumentale, che deve essere invece  potenziata, per fornire un supporto ancora più efficace al Paese”. Lo dicono i senatori Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici e Roberto Della Seta, capogruppo del Pd nella commissione Ambiente.
“Quella della Protezione civile – continua Ferrante – è una storia di efficienza e professionalità , della quale il Paese deve andare giustamente orgoglioso.
Il passaggio alla Presidenza del Consiglio ha garantito alla Protezione civile autorevolezza. Le uniche pecche che si possono imputare a questa  grande macchina organizzativa e operativa si sono manifestate negli ultimi anni, quando impropriamente si è affidata alla Protezione civile l’organizzazione dei grandi eventi, che emergenze non erano. Un passaggio al Ministero dell’Interno, come da più parti si auspica, sarebbe un passo indietro di cui non si vede francamente l’utilità  e la necessità . Piuttosto – conclude Ferrante – si lavori in Parlamento per migliorare la capacità  operativa della Protezione civile nella prevenzione e nel soccorso, cancellando quei provvedimenti del centrodestra che hanno ridotto la funzionalità  del dipartimento”.

Immigrazione : governo potenzi rete di accoglienza per minori

“Il Governo avvii in tempi rapidi la mappatura delle strutture ponte che ospitano in modo provvisorio le migliaia di bambini e adolescenti stranieri che arrivano in Italia con i viaggi della speranza e della disperazione. E’ la strada per evitare il ripetersi di situazioni vergognose e contrarie al diritto internazionale come quella di Lampedusa,  dove i minori sono stati trattenuti anche mesi insieme agli adulti”. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante, Vice presidente della Fondazione IntegrA/Azione, che ha rivolto un’interrogazione parlamentare ai ministri del Welfare, dell’Interno e della Cooperazione internazionale.
 “A causa della sua posizione nel Mediterraneo- continua Ferrante –  l’Italia è il principale punto di approdo per le migliaia di persone in fuga dalla povertà  estrema e dalle rivolte.
Tra queste persone ci sono anche bambini e adolescenti, che arrivano a bordo di navi, barconi o nascosti nei tir, soli e in media con un’età  compresa tra i 15 e i 16 anni.
Il Comitato per i Minori Stranieri del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sostiene che sono maschi, prevalentemente di nazionalità  afghana (1.370), egiziana (1.058) e tunisina (1.027), seguite da Marocco, Bangladesh e Mali. Una volta arrivati spesso li attende la durezza della strada, lo sfruttamento sessuale o lavorativo, la realtà  del carcere.
Una volta rintracciati sul territorio nazionale, i minori sono inviati a strutture dedicate o, qualora non ci fosse disponibilità  di posto, alle cosiddette strutture ponte. A oggi però non esiste un censimento di queste strutture e non si conosce quali siano quelle individuate per accogliere minori. I ministri del Welfare, dell’Interno e della Cooperazione internazionale dovrebbero immediatamente potenziare la messa in rete di servizi di prima e seconda accoglienza per questi ragazzi, e stabilire un sistema di monitoraggio sugli standard minimi di qualità , stanziando dei fondi destinati ad incentivare dei progetti che – conclude Ferrante –  permettano finalmente la creazione di una reale integrazione dei minori soli, anche attraverso il riconoscimento della nazionalità  italiana”.

Ponte stretto: perchè continua attività  Ministero Ambiente su opere connesse

“La notizia deI giorni scorsi relativa al definanziamento del Ponte sullo Stretto da parte del Cipe ha riscosso un’approvazione pressoché unanime, dalle associazioni ambientaliste al presidente di Confindustria Marcegaglia, oltre a quella dell’opinione pubblica.
Dunque è curioso che l’eco di questa importante decisione non sia arrivata al Ministero dell’Ambiente, dove si continua in maniera imperterrita a discutere delle opere connesse e di supporto al Ponte, affrontando persino la valutazione di impatto ambientale di alcune di queste, tra le quali la galleria ferroviaria che avrebbe dovuto collegare la rete al ponte”.
Lo dicono i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
 “Con la delibera del Cipe – continuano i senatori ecodem –  si è messa la parola fine alla vicenda infinita dell’infrastruttura più discussa della storia di Italia, destinando ad altri scopi i 1.624 milioni di euro necessari alla costruzione del ponte. Una bocciatura per il colossale progetto, e d’altra parte non poteva essere altrimenti, dopo la decisione della Commissione Europea che non aveva inserito il ponte tra i progetti prioritari delle grandi reti transeuropee per il periodo 2014- 2020. Insistere a questo punto con una valutazione di impatto ambientale per le opere connesse al Ponte  equivale ad una discussione sul sesso degli angeli, a meno che non ci siano altri intenti che animano questa ostinazione. I sostenitori del Ponte si arrendano all’evidenza, i soldi non ci sono più, e piuttosto – concludano i due senatori del PD – si proceda in tempi rapidissimi allo scioglimento della Società  Stretto di Messina.”

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