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Ilva: motivazioni Riesame confermano equilibrio decisione dei giudici

“Le  motivazioni relative al provvedimento del Tribunale del Riesame di Taranto sul sequestro di alcune aree dell’Ilva, depositate oggi, chiariscono una volta per tutte che non c’è alcun obbligo di chiusura dello stabilimento”.

E’ quanto afferma il senatore del Partito Democratico Francesco Ferrante.

“Una decisione equilibrata perché non prevede esplicitamente la facoltà  d’uso dell’impianto – sottolinea Ferrante –  Non significa affatto che lo stesso debba chiudere, ad avviso dei magistrati, ma invece richiede ai custodi di procedere con tutti i passaggi necessari a risanare l’azienda “.

“Ci auguriamo che i chiarimenti forniti dalle motivazioni dei giudici – conclude l’esponente pd –  che evidenziano un  approccio positivo teso a bonificare un’area altamente compromessa, smorzino le polemiche di queste ultime settimane, si riconosca da una parte il prezioso ruolo dei magistrati che svolgendo le indagini stanno consentendo l’accertamento di reati e comportamenti inaccettabili troppo a lungo tollerati, e dall’altra Governo ed enti locali fissino i giusti paletti a difesa dell’ambiente e della salute per consentire la produzione di acciaio a Taranto e in Italia”.

Roma, 20 agosto 2012

Ilva: la strada di Clini non la consulta

Il Governo si fermi e lasci perdere quell’insensata idea annunciata lunedì da Catricalà  di ricorrere alla Corte Costituzionale sul provvedimento del Gip di Taranto. Idea insensata sia sul piano strettamente formale – su cosa dovrebbe pronunciarsi la Corte? – sia sul piano politico. àˆ davvero insopportabile che dopo anni, addirittura decenni, in cui chi avrebbe dovuto controllare, monitorare, sorvegliare il comportamento dell’azienda, e che invece, per ignavia e/o complicità  con comportamenti che appaiono clamorosamente delittuosi portati avanti prima dalla proprietà  pubblica e poi da una famiglia arrogante, nulla ha fatto per tutelare la salute di cittadini e lavoratori e l’ambiente, oggi provi a fermare l’unico pezzo di Stato che sta finalmente facendo suo dovere, svolgendo le indagini. Con questo non si vuole dire che l’ultimo provvedimento, quello con cui il Gip, in contrasto con la sentenza del Tribunale del Riesame, dispone il fermo dell’impianto non sia preoccupante e non appaia eccessivo. Ma lo sforzo che Governo e gli enti locali devono giustamente fare per tenere l’impianto aperto, assicurando quel bene preziosissimo che è il lavoro, mentre si impone finalmente all’azienda di investire nelle tecnologie che permettono , in tante altre parti del mondo dove si produce acciaio, a partire dal “modello tedesco”, di farlo senza uccidere salute e ambiente, non può e non deve mai passare attraverso un attacco a quei magistrati che hanno avuto semplicemente il coraggio di servire il loro Paese e la ricerca della verità . Il governo reclama il diritto di fare la politica industriale di questo paese. Giusto, è quello che è mancato in questi anni. Per l’Ilva la strada indicata da Ministro Clini sembra quella giusta: rifiutare il fermo dell’impianto perchè sarebbe assai difficile farlo ripartire, ma avviare immediatamente il programma di bonifiche anche con i soldi della collettività  per i guasti provocati negli anni di pubblica proprietà  e costringere finalmente i Riva a investire in best tecnologies sia sulle bonifiche che sui processi produttivi. Mettere ancora oggi in contrapposizione ambiente e salute da una parte, e sviluppo e occupazione dall’altra è non solo antistorico ma una sciocchezza che impedirebbe ogni progresso.
P. S. A proposito di politica industriale e prerogative del Governo certo che il programma annunciato dal Ministro Passera sull’energia appare del tutto inadeguato e per alcuni tratti – libertà  di trivellazioni e ulteriore freno allo sviluppo delle rinnovabili – addirittura dannoso. Compito del Partito Democratico in Parlamento sarà  quello di correggerlo radicalmente

Trasporti: Lega, Idv e Pdl affossano protocollo trasporti Convenzione Alpi

UN FAVORE ALLA LOBBY DELLE AUTOSTRADE”

Oggi impedendo con l’assenza dall’aula l’approvazione del Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi, che impone ai Paesi alpini di riconvertire il traffico merci dalla strada alla ferrovia, Lega, Italia dei Valori e Pdl hanno fatto un grande favore alla lobby che vorrebbe disseminare l’arco alpino di nuove autostrade e uccidere definitivamente la ferrovia”. E’ quanto dichiarano i senatori ecodem del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. “La ferrovia – affermano i due parlamentari – è la modalità  di trasporto meno inquinante ed energivora e più inquinante. L’Italia, unico Paese alpino che ancora non aveva ratificato il Protocollo trasporti, è anche il solo che ha continuato finora a puntare solo su trasporto su strada. Per l’irresponsabilità  di Lega, Idv e di gran parte del Pdl, questa ennesima occasione persa ritarderà  ancora la possibilità  per il nostro Paese di affiancare lo sforzo dell’Europa per rendere il trasporto transalpino più sostenibile e più moderno”.

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