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Pd: sarebbe pessimo segnale escludere chi si è battuto per ambiente

“Al di là  dei nostri nomi, certo sostituibili, al di là  del segnale pessimo di escludere dalle liste chi si è battuto su un fronte delicato come quello dell’Ilva e per questo l’Ilva ha cercato di fermare, noi crediamo che se il Pd decide di ridurre la presenza ambientalista nei propri gruppi parlamentari compie una scelta in assoluta controtendenza rispetto a tutte le forze europee di centrosinistra. E una scelta che fa a pugni con lo ‘spirito dei tempi’.” 

Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, in merito alle indiscrezioni riportate su alcuni quotidiani secondo cui non verranno inseriti nelle liste dei candidati alle prossime elezioni politiche. 

“Lottare in Parlamento per salvaguardare la salute pubblica – continuano i senatori del Pd- è stata la naturale conseguenza di un impegno in favore dell’ambiente e dei cittadini che portiamo avanti da 20 anni. Così come da tempo ci impegniamo per sostenere le ragioni di un ambientalismo che sia motore di sviluppo e innovazione. 

Gli attestati di sostegno che ci sono giunti in questi giorni dall’imprenditoria della greeneconomy, che riconoscono in noi i parlamentari che si sono seriamente impegnati su questo fronte, e dall’associazionismo ci hanno inorgoglito e confermato di aver ben operato, e dunque siamo convinti che sarebbe un errore marchiano se il Pd desse un segnale che lasciasse intendere di voler appaltare ad altri le ragioni dell’ambiente. 

Noi crediamo che sarebbe un grave errore anche in termini di costruzione del consenso necessario per conquistare il governo del paese per cambiarlo davvero. Insomma – concludono i senatori ecodem – una miopia che si pagherebbe nelle urne.” 

“Serve confermare la rappresentanza ambientalista e allargarla, per uscire dalla crisi e dare un futuro al Paese puntando su una politica a sostegno della green economy”

Ambientalisti e personalità  della società  civile scrivono a Pier Luigi Bersani 

 

Consolidare in Parlamento la presenza ambientalista uscente e allargarla. Questa  la richiesta che un gruppo di personalità  della società  civile che operano in settori diversi, hanno inviato in una lettera al segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani. Un messaggio firmato dal presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, insieme al presidente dell’Arci Paolo Beni, a quello di Federparchi Giampiero Sammuri, a quello dell’Aiab Alessandro Triantafylliti, a Bernardo De Bernardinis presidente dell’Ispra, a Osvaldo Veneziano presidente di Arcicaccia, con i rappresentanti dei consumatori come il Segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso, il Presidente del Movimento Difesa dei Cittadini Antonio Longo, e con le importanti adesioni del Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Edo Ronchi e il Presidente del Consiglio nazionale degli Architetti e paesaggisti  Leopoldo Freyrie e del giornalista Giovanni Valentini.

 

Una missiva scritta a più mani per manifestare la preoccupazione sulla possibile esclusione dalle candidature dei parlamentari ambientalisti uscenti, in particolare di Roberto Della Seta, Francesco Ferrante ed Ermete Realacci, che invece, secondo i firmatari della lettera, hanno svolto un lavoro serio ed utile impegnandosi per una politica a sostegno dell’economia verde e dell’ambiente.

 

Nella lettera inviata a Bersani, i firmatari, oltre a descrivere la difficile situazione che il prossimo Parlamento dovrà  affrontare con il perdurare di una crisi finanziaria-economica che si intreccia con quella climatica e sociale e alla quale si aggiungono i diffusi fenomeni di illegalità , sottolineano in particolare il grande ruolo che in Italia sta assumendo la green economy, una chiave straordinaria per rilanciare il Paese e per uscire dalla crisi. “La crescita impetuosa ed entusiasmante della green economy, come hanno testimoniato i recenti Stati Generali tenuti a Rimini – si legge – trova una straordinaria occasione di sviluppo proprio nel tessuto imprenditoriale del nostro Paese, da sempre attento a coniugare innovazione tecnologica e attenzione per l’ambiente, per i diritti dei lavoratori, per il contesto territoriale e sociale. Ma per diffondere l’economia verde servono persone che sappiano cogliere le sfide che ci attendono creando occasioni del rilancio. Per questo ci sembra difficile che il prossimo Parlamento possa fare a meno del contributo di figure come Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Ermete Realacci, che con coerenza e competenza in questi anni hanno operato per limitare i danni prima, per sostenere il nuovo sviluppo poi”.

Pertanto i firmatari ritengono che sia particolarmente utile per il centro sinistra non solo consolidare ma rilanciare l’esperienza fatta in questa legislatura, nella prospettiva dello sviluppo di un’economia low carbon e di un paese socialmente e territorialmente più equilibrato e sicuro, rinforzando la presenza ambientalista in Parlamento.

 

L’appello degli imprenditori della green economy a Bersani ci inorgoglisce

“Non può che inorgoglirci l’appello rivolto al segretario Pierluigi Bersani, sottoscritto da più di duecento autorevoli firme e capeggiato da quella di Pasquale Pistorio,Presidente Onorario STMicroelectronics, per chiedere che non venga vanificato il nostro contributo di parlamentari che hanno rappresentato, durante questa legislatura, le ragioni di uno sviluppo sempre più legato alla qualità  ambientale”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta, Francesco Ferrante e l’onorevole Ermete Realacci, in merito alla lettera sottoscritta in prima battuta da Catia Bastioli, AD di Novamont SpA, Gianluigi Angelantoni, AD di Angelantoni Industrie spa, Gianni Silvestrini, Direttore scientifico Kyoto Club, che intende esprimere, accanto all’ apprezzamento per le primarie per i parlamentari del Pd, la preoccupazione che vengano penalizzate figure che danno voce a interessi diffusi.
A quell’appello hanno voluto aderire oltre 200 tra imprenditori e manager della green economy, ricercatori e accademici, rappresentanti delle associazioni di imprese del sistema dei rifiuti e delle energie rinnovabili, nonché presidenti di parco guidati dallo stesso presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri.
“Il fatto di essere indicati nella lettera inviata al segretario del Pd – continuano i parlamentari democratici – quali ‘riferimento utile e costante non solo per le associazioni ambientaliste, ma anche per una vasta rete di imprese italiane sempre piu’ impegnate nel vari settori di quella che viene chiamata green economy’, ci conferma la bontà  del nostro impegno, teso a migliorare le condizioni per uno sviluppo che sia improntato a coniugare competitività , innovazione e sostenibilità  ambientale. Il nostro lavoro per il Pd – concludono i parlamentari del Pd – ha rinsaldato legami e sinergie con quel vasto mondo che può essere ricompreso sotto la denominazione di green economy e che riteniamo indispensabile per caratterizzare al meglio la nostra proposta di governo del Paese e portare avanti le ragioni dell’ambiente e dello sviluppo che sono tra gli stessi valori fondativi del Partito democratico”.

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