Il risparmio energetico? È sacrosanto. Ma se da un lato una campagna educativa sull’efficienza energetica si sarebbe dovuta fare da anni, già in tempo di pace, dobbiamo notare che il “Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale” presentato dal ministro Cingolani ci sembra un compitino fatto da uno scolaretto prima dell’entrata in classe con la speranza di prendere la sufficienza. – afferma il vicepresidente del Coordinamento FREE, Francesco Ferrante – Che l’efficienza energetica comportamentale possa valere l’8% dei consumi energetici individuali è cosa nota che è oggetto delle campagne d’educazione ambientale da anni».
«Dal ministro della Transizione Ecologica ci saremmo aspettati di più. – prosegue Ferrate – Dove sono gli interventi strutturali d’efficientamento per l’industria? E la riforma dei Tee (Titoli d’efficienza energetica) che attendiamo inutilmente da anni? – domanda Ferrante – Le riposte non ci sono nel documento dove la parte del leone la fa la “diversificazione” della provenienza del gas, la massimizzazione nell’uso di carbone e combustibili fossili, nell’incremento dell’estrazione di gas naturale dai nostri scarsi giacimenti e l’abbassamento dei riscaldamenti. Le rinnovabili poco pervenute, se non con un capitolo dedicato al biogas. Uno sviluppo che è già in essere da parte delle aziende produttrici. L’impressione è quella di un governo colpevolmente impreparato, visto che siamo al settimo mese di guerra e al dodicesimo di rincaro del gas, che ha adottato la strategia del “io speriamo che me la cavo”. Se la situazione non fosse tragica il “piano Cingolani” potrebbe ambire a entrare nel repertorio di un comico ma susciterebbe al massimo risate di sufficienza».