Calderoli: bruciare leggi è vietato, produce inquinamento, crea disordine

 

“Bruciare vecchie leggi è forse un’idea suggestiva, ma sbagliata almeno per tre buone ragioni: è vietato, avvelena l’aria, e soprattutto non semplifica un bel niente anzi aumenta l’entropia e dunque il disordine”. Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori Pd, commentano con ironia il “rogo” di leggi cancellate – 150 scatoloni contenenti quasi 30 tonnellate di carta – messo in scena dal ministro Calderoli e preannunciano sull’argomento un’interrogazione allo stesso ministro. “Lasciamo da parte – affermano i due parlamentari – il messaggio non proprio educativo che viene dal gesto di Calderoli, il fatto cioè che tra le prime norme che si cerca di insegnare ai propri figli c’è di non dare fuoco a nulla. Ma restano aspetti che qualificano come decisamente incivile la scelta del ministro. Bruciare dei ‘rifiuti’ a cielo aperto, perché di questo si è trattato, vuol dire immettere nell’aria molta anidride carbonica e molti gas inquinanti, mentre per quanto riguarda la carta una tonnellata di carta da macero riciclata consente di risparmiare oltre 400.000 litri d’acqua e 5.000 kWh (cioè il consumo mensile di energia di 2 famiglie). Inoltre, come insegna la fisica, bruciare materia significa aumentare l’entropia, il disordine, dunque l’esatto contrario della semplificazione tanto cara a Calderoli. Infine, un ministro della Repubblica dovrebbe sapere che  l’eliminazione di qualunque documento conservato negli archivi di enti pubblici è a specifica autorizzazione come previsto dall’art. 21 del decreto legislativo 42/2004″. 

 

Basell: a Terni non deve chiudere

MASSIMO IMPEGNO DEL PD IN PARLAMENTO

“Ribadiamo il nostro massimo impegno in Parlamento affinchè la Basell di Terni non chiuda i battenti e esprimiamo come sempre  il  sostegno e la vicinanza alle centinaia di famiglie che stanno fronteggiando un momento durissimo, con lo spettro della perdita del lavoro che incombe purtroppo non solo sui lavoratori della Basell, ma anche sugli occupati dell’indotto, perché il polo chimico di Terni occupa ben 1250 lavoratori” – lo dichiarano i senatori del Partito democratico Francesco Ferrante e Anna Rita Fioroni al termine dell’incontro di tutti i parlamentari umbri con le rappresentanze sindacali.

“ La Basell – continuano i senatori del Pd –  rappresenta l’architrave dell’intero polo chimico ternano in quanto fornisce polipropilene, la materia prima, ad altre realtà  produttive. La cessazione della produzione innescherebbe un effetto domino, investendo in modo diretto e immediato altre due importanti aziende: la Treofan , che ha 180 dipendenti, e la Meraklon con 280 lavoratori.”

 “Non è francamente accettabile – aggiungono i parlamentari –  la scelta aziendale di chiudere lo stabilimento della Basell con la motivazione della  persistenza della crisi economica che ha prodotto una contrazione nella domanda di polipropilene. L’anno scorso lo stabilimento ha prodotto 205mila tonnellate di polipropilene, a fronte di una capacità  massima di 250mila. L’utile netto del 2009 si è attestato sulla considerevole cifra di 9 milioni di euro.”

“Vanno cercate con determinazione soluzioni ai massimi livelli, con la ridisegnazione e l’aggiornamento di strumenti quali il Patto di territorio e il Governo ha il dovere di non abbandonare i lavoratori della Basell e la città  di Terni. La Basell non deve chiudere, anzi occorre approntare un progetto di sviluppo strategico per il polo chimico ternano, restituendo stabilità  e sicurezze ai lavoratori e al territorio” – concludono Fioroni e Ferrante.

Disastro Alemanno: che fine ha fatto il ponte della musica?

“Che fine ha fatto il Ponte della Musica, che doveva aprire i battenti in questi giorni e il cui cantiere è fermo da mesi? E’ un’altra vittima del disastro di questi due anni di Giunta Alemanno”. Lo dichiarano i senatori Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che sull’argomento hanno presentato un’interrogazione ai Ministri Bondi e Matteoli: “Proprio in questi giorni – ricordano i due parlamentari romani – avrebbe dovuto essere inaugurato il Ponte della Musica, finanziato con i fondi della Legge per Roma Capitale e che dovrebbe collegare la zona del Foro Italico e dello Stadio con l’Auditorium e il Maxxi. Invece al posto del ponte c’è un cantiere fermo da mesi, che crea notevoli disagi ai cittadini e ha cancellato uno dei tratti più belli e frequentati della pista ciclabile sul Tevere”.

“Ci auguriamo – concludono Della Seta e Ferrante – che il sindaco Alemanno si senta in dovere di rispondere di questo caso lampante di cattivo uso del denaro pubblico, e di spiegare ai romani se e quando i lavori del Ponte della Musica saranno finalmente ultimati”.

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