Rai: ‘ndragheta al nord, lo dice la Corte dei Conti
“Le parole di Saviano che hanno fatto infuriare Maroni non sono fango
gettato nel ventilatore, come accusa la Lega nord, ma la semplice
esposizione di fatti.
E’ anche la Corte dei Conti, nella sua relazione ‘Gestione dei beni
confiscati alla criminalità organizzata’ ad affermare che negli ultimi anni
le organizzazioni mafiose non investono solo nella propria terra di origine
e che anzi si rileva una tendenza crescente all’espansione degli interessi
verso il nord del paese”.
Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante.
“La dettagliata relazione della Corte dei Conti – continua Ferrante – ha
rilevato che la criminalità organizzata investe al nord con maggior
frequenza nell’edilizia e nella grande distribuzione, che diventano le
‘lavatrici’ dei soldi delle cosche.
Le indagini e gli arresti degli ultimi mesi, che lo stesso Maroni rivendica
come un successo dello Stato, dimostrano che le cosche calabresi hanno
stretto i loro tentacoli sul Nord, sulla Lombardia e sulla città di Milano
in particolare: la ndrangheta compra aziende, occupa le Asl, corrompe o
avvicina dei politici, a volte anche della Lega”.
“La Lega quando parla di sicurezza evidentemente preferisce declinarla con
altri nemici, come i rom, i clandestini o gli extracomunitari, piuttosto
che lanciare l’allarme delle cosche e delle ‘ndrine in Padania”- conclude
Ferrante.
Edilizia: no a disastro Scia, si a ecoincentivi
L’edilizia ha bisogno di qualità non di eliminare le regole.
“L’hanno chiamata semplificazione. In realtà era una deregulation edilizia
fatta per ridurre garanzie e controlli: ma fatta talmente male che il
risultato è una totale incertezza sulle regole per migliaia di imprese e
per tutti i cittadini”.
Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori del Partito democratico,
commentano così il caos normativo seguito all’introduzione della Scia, la
segnalazione certificata di inizio attività introdotta alcuni mesi fa e in
base alla quale è possibile avviare ogni genere di ristrutturazione
edilizia senza nemmeno aspettare il silenzio assenso da parte del comune.
“L’Italia – aggiungono gli esponenti ecodem – è un paese dove si costruisce
in modo anarchico e senza qualità . Questo rende gli italiani sempre più
insicuri, come dimostrano gli innumerevoli casi di insediamenti più o meno
abusivi, realizzati in aree a rischio idrogeologico, sismico e vulcanico.
Servono non meno regole ma norme più semplici e soprattutto certe, anche
nell’interresse dell’industria edilizia”.
“Per esempio servirebbe spingere il miglioramento della qualità energetica
degli edifici: peccato – concludono gli esponenti del P – che il governo
della Scia è lo stesso che cancella gli ecoincentivi alle ristrutturazioni
edilizie introdotte dal Governo Prodi e grazie ai quali in Italia sono
stati aperti 800mila cantieri in quattro anni”.