“Basta con il tira e molla, la dirigenza della Basell dia prova di responsabilità e non continui il suo ostruzionismo alla trattativa con la ‘newco’ costituitasi per la realizzazione del progetto industriale credibile e interessante che vede al centro l’impegno di Novamont. La vicenda è alle battute finali, dunque occorre un intervento immediato del Ministro Romani che convochi al tavolo le parti interessate per far finalmente giungere in porto in porto il progetto industriale a cui è legata a filo doppio tutta l’area del ternano.” Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante. “Il prolungarsi della trattativa, per una precisa volontà della Basell, sta ovviamente suscitando incertezza e preoccupazione tra i lavoratori interessati. Sono infatti più di mille le persone che rischiano il posto di lavoro immediatamente e che assistono all’impasse della vicenda, che – aggiunge Ferrante – sarebbe incardinata su una soluzione assolutamente competitiva e positiva, essendoci un piano industriale di potenziamento della chimica verde del Polo chimico ternano, capeggiata da Novamont. Il momento delle schermaglie è ormai finito, occorre che il Ministro Romani imponga al più presto un’accelerazione, perché la posta in palio, la sopravvivenza stessa del polo di Terni, e il futuro industriale di quella città – conclude Ferrante – è troppo importante per ulteriori tentennamenti.”
Nel 2011 finalmente shoppers biodegradabili
Vinta la retroguardia dell’industria inquinante.
“Quando tra poco più di un mese finalmente anche in Italia gli shoppers di plastica verranno banditi, un milione di tonnellate in plastica non si riverserà più nell’ambiente, inquinandolo per anni, e verranno risparmiate centinaia di migliaia di tonnellate di petrolio.
E’ il coronamento di una battaglia iniziata con la Finanziaria del 2007, quando un nostro emendamento aveva previsto che in Italia non venissero più prodotti gli shoppers di plastica a partire dal 2010″.
Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici.
“La grande distribuzione – continua Ferrante – ha in larga parte anticipato i tempi, fornendo ai propri clienti solo shopper biodegradabili o borseriutilizzabili, raccogliendo il gradimento dei consumatori che sono
consapevoli che è indispensabile modificare parzialmente le proprie
abitudini per fare una raccolta differenziata dei rifiuti che funzioni
davvero.
In ragione di questa esigenza di tutti, ovvero non gettare nell’ambiente i sacchetti di plastica che sono incompatibili con un ciclo di smaltimento dei rifiuti efficace, sono di assoluta retroguardia le posizioni della vecchia industria inquinante che, come Unionplast, cerca in tutti i modi di mettersi di traverso”.
“E’ francamente risibile poi l’intenzione di ricorrere ai Tar contro le ordinanze dei comuni che hanno già vietato la commercializzazione dei sacchetti di plastica, ma – conclude Ferrante – sono solo posizioni marginali, che verranno sorpassate dalle prescrizioni di legge e dalle buone pratiche dei cittadini”.
5 per mille: le risorse vanno trovate subito!
“Lo stanziamento per il cinque per mille va introdotto subito nella legge
di stabilita’”. Lo dichiarano i senatori del Pd Paolo Giaretta, Marilena
Adamo, Francesco Ferrante e Roberto Della Seta a margine della conferenza
stampa convocata dalle associazioni di volontariato. “Il calendario dei
lavori permette agevolmente una terza lettura alla Camera, prima del
previsto voto di fiducia. La riduzione da 400 a cento milioni del cinque
per mille, contravvenendo le scelte fatte dai cittadini, si aggiunge ad
altre gravissime penalizzazioni per l’attività del terzo settore. L’aumento
del 400 per cento delle tariffe postali, il taglio dei fondi per il
sociale, per la cooperazione internazionale, per il servizio civile. Tutte
decisioni che mettono in discussione progetti essenziali già in corso,
impoverendo il sistema dei servizi e delle tutele a disposizione dei
cittadini”.
“Promettere il rinvio della soluzione a un successivo provvedimento –
continuano i senatori del Pd – è semplicemente risibile perché viene
prospettato da un governo di fatto già in crisi e che sa bene che gli
inasprimenti di finanza pubblica, che saranno introdotti dal prossimo
Consiglio europeo, renderanno ancora più difficile il reperimento di fondi.
Questo è il momento, e il governo non può sfuggire alla larghissima volontà
del Parlamento di trovare soluzioni concrete per rifinanziare in modo
adeguato la misura del cinque per mille”.