“La bocciatura in Parlamento della nomina del capo di Gabinetto del
Ministro dell’Ambiente a membro dell’Agenzia per la sicurezza del nucleare
è l’ennesima conferma dell’improvvisazione con cui il Governo cerca di
procedere sulla via del ritorno all’atomo.
Da questo punto di vista molti dubbi suscitano anche le recenti
dichiarazioni del Presidente dell’Agenzia Veronesi, secondo il quale le
scorie radioattive non sono pericolose perché ‘al momento è una piccola
quantità che viene vetrificata, sigillata e quanto rimane viene
sotterrato’, arrivando persino ad offrire la sua camera da letto come
deposito. Se la sicurezza del progetto nucleare italiano per i prossimi
sette anni è nelle mani di un grande oncologo che però non ha alcuna
competenza in materia di energia nucleare e secondo il quale le scorie
radioattive non sono un problema, il problema vero ce l’hanno tutti gli
italiani”.
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante,
che hanno rivolto un’interrogazione parlamentare al Ministro Prestigiacomo,
chiedendole se non intenda immediatamente prendere le distanze dalle
dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa dal professor Veronesi.
“Il professor Veronesi – aggiungono i senatori del Pd – ha forse
equivocato il suo ruolo, perché negli ultimi mesi si è reso protagonista di
un intenso battage promozionale pro-nucleare, che contrasta con l’esigenza
di terzietà che dovrebbe essere propria di un organo, qual è l’Agenzia per
la sicurezza del nucleare, che dovrebbe avere tra i suoi compiti quello di
garantire la regolamentazione e il controllo ai fini della sicurezza di
tutte le fasi legate alla realizzazione e gestione delle centrali atomiche
e alla gestione dei rifiuti radioattivi”.
Il futuro delle auto è elettrico
DL trasversale per incentivi acquisto e centraline.
“Per centrare gli obiettivi europei al 2020 che prevedono un aumento significativo della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili occorre cambiare radicalmente i sistemi di trasporto, incrementando quello su rotaia e incentivando la diffusione delle green cars, in un quadro di mobilità sostenibile, che favorisca anche modalità innovative quali il car sharing. In questa prospettiva un contributo concreto lo possono dare le automobili elettriche che ormai hanno raggiunto autonomie di percorso tra i 150 e i 250 chilometri, che potrebbero portare questi veicoli ad aggiudicarsi il 20-35 per cento del mercato complessivo della mobilità su strada”. Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, primo firmatario di un dl sottoscritto da numerosi senatori Pd (Della Seta Adamo, Bosone, Bruno, Casson, Ceccanti, Chiaromonte, Chiti, De Luca, De Sena, Di Giovan Paolo, Fontana, Garavaglia, Giaretta, Incostante, Lusi, Maritati, Mazzuconi, Mongiello, Nerozzi, Sangalli), D’Alia, Giai(Udc) , Mazzaracchio(PdL), Peterlini, Pinzger, Fosson(SVP-Per le autonomie) Poli Bortone(Io Sud).
“Non è un futuro lontano – sottolinea Ferrante – lo dimostra il fatto che il premio ‘Auto dell’anno 2011’ se lo è aggiudicato proprio un auto elettrica, ma dobbiamo predisporre misure per incentivarne l’acquisto e per la diffusione delle infrastrutture per la ricarica, privilegiando ovviamente il ricorso alle fonti rinnovabili per la produzione dell’ energia elettrica necessaria”.
“L’87 per cento dei tragitti effettuati quotidianamente in Europa – continua Ferrante – corrisponde a meno di 60 chilometri, e quindi le auto elettriche già attualmente in commercio possono essere comodamente impiegate per gli spostamenti più comuni. Ciò che manca sono le infrastrutture di ricarica, politiche locali di mobilità elettrica e il miglioramento degli incentivi all’acquisto delle autovetture.
In Italia, anche la sola sostituzione con veicoli elettrici del 10 per cento dell’attuale parco circolante di 42 milioni di autoveicoli porterebbe orientativamente a un abbattimento annuo di quasi 8 milioni di tonnellate di anidride carbonica”.
“Non ci sono ostacoli economici o tecnici che possano frenare lo sviluppo delle auto elettriche, mentre – conclude Ferrante – è decisiva la realizzazione delle infrastrutture adeguate”.
Gioovani vogliono Università e merito
“Le dichiarazioni del Presidente del Senato Schifani, in linea con quelle di
tutto il centrodestra che ha alimentato una strategia della tensione per le
manifestazioni di oggi, non scalfiscono minimamente la riuscita di una
giornata di democrazia.
Chi è sceso in piazza oggi lo ha fatto perché vuole un Paese dove per far
carriera conta di più studiare, che andare alle feste del Premier.”
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Le provocazioni giunte dai ministri e dallo stesso Presidente del Consiglio,
gli inviti sprezzanti ad ‘andare a studiare’ sono il riflesso condizionato di
un esecutivo che di fronte alla protesta legittima e al dissenso sa reagire
unicamente con la contrapposizione aspra, chiudendo ogni dialogo.
Altro che difesa dei baroni, accusa ridicola rivolta ai giovani che
manifestavano, la verità – concludono i senatori del Pd – è che i ragazzi
italiani pretendono che sia l’università e il merito il loro ascensore
sociale, e non un wild party a Villa Certosa o a Palazzo Grazioli.”