“Nel decreto semplificazioni approvato dal Senato c’è un passo avanti sul tema dei diritti dei lavoratori immigrati, merito evidente del ministro Riccardi, e un grande passo indietro sul tema dei controlli ambientali, dovuto al ministro Patroni Griffi. Ci impegneremo nelle prossime settimane per rafforzare il primo e rimediare al secondo”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“L’ articolo 17 – spiegano i senatori ecodem – semplifica le procedure per la registrazione dei contratti di lavoro degli immigrati e quindi facilita la loro vita e l’ottenimento dei permessi di soggiorno, prevedendo in particolare agevolazioni per i lavoratori cosiddetti stagionali a cominciare dai tanti immigrati che lavorano in agricoltura: una norma di buonsenso e di civiltà , che raccoglie in parte i contenuti di un nostro disegno di legge presentato diversi mesi fa e conferma che sul tema delicato e sensibile dell’immigrazione questo governo ha cambiato musica rispetto alle note cacofoniche del governo berlusconiano-leghista. Invece va registrato molto negativamente il contenuto dell’articolo 14, che azzera i controlli ambientali per le imprese certificate Iso: una scelta che fa crescere i rischi per l’ambiente e la salute legati a produzioni inquinanti e inosservanza delle regole di tutela, un errore grave – concludono Della Seta e Ferrante – che il Governo non ha voluto cancellare nonostante l’impegno di tutto il Gruppo del Pd e che ci impegniamo a correggere nelle prossime settimane”.
Ambiente: “sì” a 21 novembre giornata degli alberi e censimento alberi monumentali
“Il gruppo del Pd ha votato con convinzione il disegno di legge sugli spazi verdi urbani perché ne condivide i due obiettivi principali: riconoscere il 21 novembre di ogni anno come ‘Giornata nazionale degli alberi’, cioè come un’occasione, anche rituale, per promuovere tra i cittadini, soprattutto tra i più giovani, la consapevolezza dell’importanza del patrimonio arboreo e boschivo; e poi avviare per la prima volta in Itala un censimento degli alberi monumentali che rappresentano per le nostre città un grande patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Roberto Di Giovan Paolo e Vincenzo De Luca.
“Accrescere e curare meglio il verde urbano è un’indiscutibile e primario interesse generale – dicono i senatori del Pd – Gli alberi sono un argine alla fragilità idrogeologica del territorio, trattengono polveri sottili, assorbono anidride carbonica: contribuiscono a combattere sia l’inquinamento urbano che i mutamenti del clima, che dipendono per circa il 20 per cento dalla deforestazione. In Italia la situazione del verde urbano è contraddittoria: ci sono città che hanno standard di verde per abitante di assoluta eccellenza, ma circa un terzo dei comuni capoluogo ha una dotazione di verde molto bassa, sotto i 5 metri quadrati per abitante. Questa legge contribuirà a sanare queste differenze, e inoltre introduce per la prima volta in Italia una tutela per gli alberi monumentali, che incarnano l’identità delle città : basta citare la Quercia del Tasso sul Gianicolo a Roma, l’orto botanico di Palermo, la pineta di Ravenna. In questo modo – concludono i senatori del Pd – si mette in cassaforte un patrimonio prezioso e irriproducibile”.
Rinnovabili: nefasto effetto annuncio su nuovo conto energia
“Governo in ritardo su altre rinnovabili e termiche”.
“Il solo annuncio dell’ennesimo Conto energia che il Governo si appresterebbe a varare per intervenire sul mercato delle energie rinnovabili ha scatenato un nuovo, e nefasto, effetto ‘Salva Alcoa’. E’ irresponsabile da parte del Governo far circolare voci di revisione sul nuovo Conto Energia che entrerebbe in vigore a partire dal primo luglio, perché queste indiscrezioni hanno di fatto già scatenato una assurda corsa tra gli operatori per terminare il maggior numero di impianti entro giugno”. Lo dice il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici, a margine della presentazione del rapporto di Legambiente “Comuni rinnovabili 2012”.
“La bozze del quinto Conto energia specie per quanto riguarda il fotovoltaico – continua Ferrante – sembrano peccare di quell’approccio obiettivo e analitico che invece la crescita del settore richiederebbe. Al netto delle polemiche su vere o presunte influenze indebite di grandi operatori elettrici sulla stesura del testo, occorre una serena riflessione sul beneficio diretto sul prezzo dell’elettricità apportato dagli impianti fotovoltaici in Italia:nel 2008, con un prezzo del petrolio simile a quello attuale e con pochissima elettricità da fotovoltaico, il prezzo unico nazionale era di 0,087 ‚¬/kWh, mentre nel 2011 si è abbassato a 0,072 ‚¬/kWh.Il prezzo diminuisce perché scende fortemente il prezzo di punta dell’elettricità nelle ore mattutine, quando la produzione è sempre più legata al fotovoltaico. E se guardiamo cosa sta succedendo quest’anno, in una giornata-tipo, il prezzo medio dell’elettricità è di 0,078 ‚¬/kWh e il prezzo massimo di 0,091 ‚¬/kWh, ma che si è registrato alle 18, ovvero in assenza di fotovoltaico. Sebbene ci sia stata una contrazione della domanda, il trend è comunque innegabile Il fotovoltaico insomma è il calmiere del costo dell’energia elettrica in Italia, affossare invece che rimodulare il sistema di incentivazione sarebbe un’operazione che andrebbe contro il settore e l’intero sistema Paese. Piuttosto è necessario che il governo emani immediatamente i decreti sulle rinnovabili elettriche diverse dal fotovotaico e sulle rinnovabili termiche, decreti – conclude Ferrante – che si attendono da sei mesi e la cui assenza sta determinando le difficoltà di un settore industriale tra i pochi in grado di far aumentare occupazione”.