Roma: venga ripristinata la fermata bus di via del Plebiscito

I Senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta hanno presentato al Ministro dell’Interno un’interrogazione parlamentare per chiedere di revocare i motivi di sicurezza eccezionali che hanno comportato da parte del Prefetto di Roma la soppressione della fermata di via del Plebiscito.

 

“Sono passati160 giorni  dalle dimissioni di Silvio Berlusconi eppure – dichiarano i senatori del Pd –   nulla è cambiato, perché  non solo non è stata ripristinata la fermata ma l’imponente servizio di vigilanza permanente occupa ancora tutto il perimetro di Palazzo Grazioli come se Berlusconi fosse ancora Presidente del Consiglio 

Sono trascorsi inoltre  845 giorni da quella mattina del Dicembre 2009 quando, senza alcun preavviso, venne rimossa la fermata ATAC in via del Plebiscito che raccoglieva più di 18 linee di autobus e che permetteva uno scambio veloce da una linea all’altra per gli oltre 10.000 utenti quotidiani di quella fermata. Subito partì una raccolta firme che, grazie all’impegno di cittadini, residenti, commercianti, studenti, operatori del turismo e utenti del servizio pubblico, in poche settimane ha raccolto più di 10.000 adesioni consegnate a fine Febbraio 2010 al Prefetto di Roma.”

 

“Da quel giorno – aggiungono i senatori del Pd –  la fermata risulta ancora soppressa, nonostante le numerose iniziative intraprese da comitati, associazioni e dal Partito Democratico del Primo Municipio: il sit-in di protesta del PD Primo Municipio sotto la Prefettura di Roma, il tentativo di ripristino simbolico di una palina ATAC in via del Plebiscito e da ultimo – concludono i parlamentari –  la richiesta scritta inoltrata il 5 Aprile al Prefetto di Roma di un incontro formale dove, ancora una volta, presentare le motivazioni che spingono tutt’ora molti cittadini a mobilitarsi per chiedere che la fermata venga ripristinata.”

 

Soddisfazione per esclusione di Sgarbi da corsa per sindaco di Cefalu

“Apprendiamo con soddisfazione della decisione della  sezione civile del tribunale di Marsala , che, sulla base di un ricorso del ministero dell’Interno, ha sancito che Vittorio Sgarbi non può essere candidato a sindaco di Cefalù in quanto amministratore del Comune di Salemi che è stato sciolto per infiltrazioni mafiose.”
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che avevano presentato un’interrogazione parlamentare in merito alla candidatura del critico d’arte a sindaco della cittadina siciliana.
 
“Apprendiamo altresì dell’intenzione di Sgarbi di voler insistere,  proponendo ricorso contro la decisione del tribunale.
Non possiamo che invitarlo a farsene una ragione, e comunque – aggiungono i senatori del Pd –  tiriamo un sospiro di sollievo perché sebbene non avesse chance di vittoria , la sua esclusione evita turbative alla campagna elettorale dovute alle sue frequentazioni.”
 

Rifiuti: ecoriciclo è strategico per manifattura italiana

“Il riciclo dei materiali fa bene all’ambiente e fa bene anche all’economia: basti pensare che, in Europa, il settore del riciclaggio ha fatturato 145 miliardi di euro e creato occupazione per circa 2 milioni di persone, e in Italia occupa oltre 70mila persone ed è strategico per la nostra industria manifatturiera.” 

 

Lo dichiara il vicepresidente del Kyoto club e senatore del Pd Francesco Ferrante, presente oggi alla presentazione del volume: “Il riciclo ecoefficiente. L’industria italiana del riciclo tra Globalizzazione e sfide della crisi” a cura di Duccio Bianchi, Istituto di ricerche Ambiente Italia. 

 

  

 

“Attraverso il recupero dei materiali – continua Ferrante – l’economia del riciclo contribuisce in maniera sostanziale all’eco-efficienza generale del sistema, determina significativi risparmi energetici e di uso di risorse non rinnovabili, consente apprezzabili riduzioni delle emissioni. 

 

Il riciclo ecoefficiente permette evitare emissioni in atmosfera di 53 milioni tonnellate di CO2 a scala globale e circa 35 milioni in Italia, che costituiscono ben l’8% del totale italiano.” 

 

  

 

“Il fatto che la cultura della raccolta differenziata sia entrata nella mentalità  degli italiani non deve far distogliere l’attenzione sull’importanza cruciale del tema rifiuti. 

 

Le istituzioni devono investire e impegnarsi ancora maggiormente per mettere in condizione i cittadini e le imprese di avviare al recupero più materia, considerando che in questo Paese si incentiva il recupero di energia ma non quello di materia: una stortura rispetto alla gerarchia prevista dall’Europa che va corretta” – conclude Ferrante. 

 

  

 

 

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