pubblicato su Agenda Digitale (www.agendadigitale.eu)
Un primo passo per provare a risolvere il problema delle perdite d’acqua sarebbe l’introduzione di normative che obblighino le aziende idriche a investire in tecnologie di monitoraggio e a ridurre le perdite entro standard stabiliti. Questo potrebbe essere accompagnato da incentivi fiscali per l’acquisto e l’installazione di sistemi di rilevamento e riparazione delle perdite. Ecco quali tecnologie potrebbero servire per…
In Italia, le perdite d’acqua rappresentano un problema strutturale significativo che minaccia la sostenibilità delle risorse idriche del paese. Con infrastrutture vecchie e mal mantenute, si stima che circa il 40% dell’acqua potabile si perda prima di raggiungere i consumatori, un problema particolarmente grave in regioni come il sud e le isole.
Tuttavia, le tecnologie avanzate per il monitoraggio e la riparazione delle perdite offrono soluzioni promettenti. Per affrontare efficacemente la questione, servono interventi mirati che includano non solo l’adozione di queste tecnologie, ma anche modifiche normative che incentivino investimenti, manutenzione e una gestione più efficiente delle risorse idriche.
Il ruolo delle modifiche normative
Sebbene la tecnologia possa ridurre drasticamente le perdite, è necessario un adeguamento del quadro normativo italiano per sostenere questi cambiamenti. Attualmente, molte reti idriche sono gestite da aziende pubbliche o municipalizzate con budget limitati e scarsa capacità di investimento in tecnologie avanzate. Il problema è aggravato dalla mancanza di incentivi per ridurre le perdite e dall’assenza di sanzioni per chi non interviene.
Un primo passo fondamentale sarebbe l’introduzione di normative che obblighino le aziende idriche a investire in tecnologie di monitoraggio e a ridurre le perdite entro standard stabiliti. Questo potrebbe essere accompagnato da incentivi fiscali per l’acquisto e l’installazione di sistemi di rilevamento e
riparazione delle perdite.
Il sistema normativo dovrebbe anche includere obiettivi di riduzione delle perdite e obblighi di reportistica trasparente, per garantire un monitoraggio continuo dello stato delle infrastrutture idriche.
Finanziamenti e piani di lungo termine
Per sostenere questi cambiamenti, è fondamentale un piano di investimenti a lungo termine che coinvolga sia fondi pubblici che privati. L’Unione Europea, attraverso il PNRR ha stanziato circa 12,6 miliardi di euro per migliorare le infrastrutture idriche nei paesi membri.
Tuttavia il governo italiano sta facendo fatica a verificare che i fondi a noi destinati siano effettivamente destinati al miglioramento delle reti idriche e non dispersi in altre iniziative.
Una riforma normativa che preveda piani di finanziamento specifici per il rinnovamento delle infrastrutture idriche, nonché l’introduzione di strumenti finanziari innovativi come i Green bond, potrebbe facilitare la transizione verso una rete idrica più efficiente.
Agricoltura e risorse idriche
Un contributo (negativo) allo spreco di risorse idriche purtroppo lo dà il comparto agricolo che nel nostro Paese consuma 17 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno e che da solo rappresenta il 57% dei prelievi idrici totali. Anche in questo campo la promozione dell’innovazione tecnologia può aiutare: l’introduzione delle tecnologie di irrigazione a goccia, da sola, permetterebbe una riduzione del consumo di acqua in agricoltura dal 40% al 70%.
Se poi – come hanno chiesto anche gli ambientalisti di Legambiente – si
riuscissero a modificare le norme e semplificare l’utilizzo a per l’irrigazione di acque reflue depurate (oggi impiegate solo nel 4,6% dei terreni), il loro utilizzo potrebbe coprire fino al 45% della domanda irrigua: sono infatti potenzialmente 9 miliardi di metri cubi di acqua depurata e ricca di nutrienti.
Educazione e sensibilizzazione
Oltre agli interventi tecnologici e normativi, è importante promuovere la consapevolezza pubblica sulla crisi delle risorse idriche. L’educazione e la sensibilizzazione del pubblico sono essenziali per ottenere un utilizzo
più responsabile dell’acqua e per supportare le iniziative di riduzione delle perdite.
Le campagne informative potrebbero evidenziare i benefici economici ed ecologici di un sistema idrico efficiente, coinvolgendo attivamente cittadini e imprese nella lotta contro lo spreco d’acqua.
Cosa fare per le perdite d’acqua
La riduzione delle perdite d’acqua in Italia richiede un approccio integrato che tenga insieme la promozione dell’innovazione tecnologica con interventi legislativi e finanziari.
Investire in tecnologie come il monitoraggio acustico, i satelliti e i robot per la manutenzione delle tubature è fondamentale, ma serve anche un quadro normativo che incentivi le aziende a investire e punisca chi non interviene.
Con un impegno politico e finanziario adeguato, l’Italia può trasformare la sua rete idrica, ridurre lo spreco e garantire un approvvigionamento sostenibile per le generazioni future.