Quante straordinarie promesse, ma il Sindaco di Roma inizi a vivere nel presente

pubblicato su La Repubblica

Il Giubileo nel 25, l’Expo nel 30, il bimillenario della Redenzione nel ‘33. E poi l’inceneritore, non si sa quando ma, si promette, presto. L’amministrazione Gualtieri vive nel futuro più che nel presente, affidando i destini di Roma a eventi e opere “straordinari”, sicuri o possibili.

L’auspicio è che il Giubileo e il bimillenario vadano alla grande, e che arrivi l’Expo. Quanto all’inceneritore, come tanti (Legambiente, Cgil, comuni della provincia, i loro ricorsi saranno giudicati a breve) lo consideriamo una soluzione fuori luogo e fuori tempo per ragioni tecnologiche e ambientali.

Ma non è questo il punto. Il punto è che l’attuale sindacatura, in carica da 600 giorni, insegue lo “straordinario” ma ignora del tutto l’”ordinario”, l’ordinaria amministrazione, da cui dipende molta della qualità di vita quotidiana di chi a Roma abita, dei pendolari che ci vengono a lavorare e a studiare ogni giorno, degli stessi turisti che (per fortuna) la affollano.

Gli esempi più vistosi di questa “distopia” riguardano le politiche ambientali, prima di tutto il tema dei rifiuti. Chi scrive, nel ballottaggio di due anni fa ha votato Gualtieri anche perché convinto che fosse la scelta giusta per mettersi alle spalle i cinque anni di disastro-Raggi sui rifiuti. Invece il disastro è sempre qui, sebbene Raggi sia uscita di scena: strade e piazze della città ridotte a poco meno di una discarica, l’Ama allo sbando senza nemmeno i camion per svuotare i cassonetti, iter inspiegabilmente fermi per realizzare gli impianti che servono (altro che inceneritore) a cominciare da quelli per ricavare biometano dai rifiuti organici, raccolta differenziata ferma al palo e nessun impegno concreto per estendere finalmente a tutta la città la raccolta “porta-a-porta”, cioè il modello di gestione dei rifiuti urbani che ha fatto molti territori italiani (anche al sud)un’assoluta eccellenza europea.

Non va molto meglio in tema di mobilità. Il Comune aveva annunciato una delibera importante e del tutto condivisibile per limitare l’accesso in un’ampia fascia “verde” solo ai veicoli meno inquinanti. Poi il Sindaco ha deciso una precipitosa marcia indietro. L’ha spiegata, Gualtieri, dicendo che la norma prevista all’inizio avrebbe penalizzato troppo i proprietari di automobili vecchie e più inquinanti, dunque i più poveri. Insomma sarebbe stata una mossa “anti-sociale”. Dimentica o trascura, il Sindaco, che lasciare circolare auto che avvelenano l’aria è la scelta più anti-sociale di tutte: perché l’inquinamento fa ammalare e uccide.

L’elenco dell’ordinaria amministrazione “ambientale” che non c’è potrebbe continuare a lungo: dagli alberi non potati alle buche non riempite, dai tombini stradali che a ogni acquazzone “esplodono” allagando la città fino all’esasperante lentezza che impedisce di spendere rapidamente i 15 milioni stanziati quasi 10 anni fadall’allora ministro Del Rio per realizzare il Grab, la pista ciclabile più lunga e bella d’Europa. Che l’amministrazione Raggi inspiegabilmente bloccò, e che ora, nonostante l’impegno di Roma Servizi Mobilità, riesce forse a concludere il percorso a ostacoli autorizzativo solo per due dei sei lotti previsti.

Siamo degli idealisti, dunque sogniamo. Il sogno, in questo caso, è che Gualtieri domani stesso indossi i panni del Lucio Massimo Meridio di Russell Crowe, suo testimonial per l’Expo, annunciando: “al mio segnale scateniamo l’inferno”. E aggiunga: “cioè cominciamo a occuparci di ordinaria amministrazione”.

 

ROBERTO DELLA SETA

FRANCESCO FERRANTE

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