pubblicato su QualEnergia
Nel 2023 in Cina, secondo le proiezioni di Rystad Energy, verranno installati 150 GW di
fotovoltaico nuovo portando il totale a 500 GW, un record dstinato a raddoppiarsi (sino a 1TW) in
soli 3 anni. La Cina corre – molto di più dell’Europa e degli stessi Stati Uniti che, grazie agli
investimenti previsti dall’IRA (Inflation Reduction Act) quest’anno comunque installeranno la
ragguardevole ma non comparabile cifra di oltre 30 GW di fotovoltaico. E se è vero che in termini
assoluti crescono anche i consumi di carbone, perché la fame di energia è tanta in Cina, in
percentuale in pochi anni sono scesi dal 70% di elettricità prodotta da carbone al 56%. E’importante
guardare alle tendenze. Piuttosto che lamentarsi della “concorrenza sleale” come facciamo sempre
in Occidente sarebbe più utile iniziare a correre anche noi invece di mettere sempre nuovi ostacoli
allo sviluppo delle rinnovabili come sembra si voglia fare in Italia con la proposta di un decreto
sulle “aree idonee” che tutti gli operatori considerano del tutto inadeguato. Discorso che vale in
parallelo anche su elettrificazione dei trasporti: l’anno scorso i veicoli elettrici hanno rappresentato
il 29% delle vendite di autovetture sul territorio cinese, rispetto al 16% del 2021 confermando così
che il colosso asiatico è il più grande mercato mondiale per i veicoli elettrici. Inutile lamentarsi del
fatto che oltre la metà delle batterie montate dalle auto elettriche europee vengono dalla Cina, se
anche da questa parte del mondo non si mettono in campo investimenti analoghi a quelli cinesi.