Monthly Archives: marzo 2011

Berlusconi privilegia le lobby del fossile e dell’atomo

Le parole di Berlusconi dimostrano con chiarezza che le scelte compiute dal Governo contro le energie rinnovabili e l’efficienza energetica non sono delle gaffes ma un preciso disegno avventuristico messo in atto per privilegiare le lobbies delle fonti fossili e del nucleare.

Se Berlusconi veramente non pensa solo alle ragazze,come dichiarato ieri dal suo grande amico Putin, ma anche all’ecologia, viene spontaneo pensare che farebbe meno danni dedicandosi solo al bunga bunga.”

Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.

“Ma Berlusconi continuano i senatori ecodem – ha fatto male i suoi calcoli, perchè quasi nessuna regione italiana vuole una centrale sul suo territorio, comprese quelle amministrate dal centrodestra, e la grande maggioranza dei cittadini di ogni schieramento sono contrari al ritorno dell’atomo.I dati dell’ Ipsos parlano chiaro: secondo le ultime rilevazioni il fronte del No arriva al 62% contro il 49% del maggio 2009 e il 35% del giugno 2008.

Quello del Sì, invece, scende al 29% rispettivamente dal 51 di due anni fa e dal 43 dell’ anno scorso.

In altre parole, da quando si è paventato il ritorno del nucleare in Italia i favorevoli sono calati drasticamente, prendendo coscienza dei rischi e dei costi esorbitanti collegati all’energia atomica.

L’attacco alle rinnovabili poi ha scatenato la legittima reazione di migliaia di aziende innovative e la preoccupazione delle banche.”

“Con questo governo, è evidente, l’Italia va alla deriva e si avvicina al Terzo Mondo” – concludono i senatori Pd.

Roma 5 marzo 2011

Rinnovabili: Governo combina un pasticcio e attacca imprese innovative

“E’ di tutta evidenza che il Governo ha deciso scientemente di mettere i
bastoni tra le ruote al settore innovativo delle rinnovabili che vale oltre 10
miliardi di euro di fatturato, col risultato che saranno scoraggiati
investimenti per centinaia di milioni di euro, migliaia di lavoratori
affronteranno il futuro in un clima di grande incertezza e il raggiungimento
degli stessi obiettivi europei restano fortemente a rischio “
Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.

“Il ministro Romani, per il quale evidentemente il core business del suo
ministero è solo il sistema radiotelevisivo, alla prova di intervenire sulla
politica energetica che deve traghettare l’Italia al 2020 combina un grande
pasticcio: il decreto nella sua versione definitiva è di gran lunga peggiore
di quello che aveva iniziato il suo percorso a dicembre. Non sono state
accolte le condizioni che il Parlamento aveva proposto all’unanimità , si
insiste su un meccanismo di aste al ribasso che non funziona in nessuna altra
parte del mondo e si cede alle solite lobby su rifacimenti e cogenerazioni. Ma
è soprattutto sul fotovoltaico – continuano i senatori del Pd –  che il
governo da il peggio di sè: chiudere a maggio di quest’ anno la fase di
incentivi che doveva durare fino al 2013 vuol dire aprire un periodo di grande
incertezza sul sostegno economico alle rinnovabili, una mossa che dimostra
approssimazione e spregiudicatezza.
E affidare al Ministero dello Sviluppo economico la scrittura di un decreto
con le nuove tariffe è come affidare al conte Dracula la gestione del’Avis.”
“Eppure – aggiungono gli esponenti del Pd –  basterebbe guardare cosa succede
in Germania, la locomotiva d’Europa, dove il settore delle rinnovabili e il
relativo meccanismo di incentivi nessuno si sogna di mettere in discussione
perché sta coniugando l’abbattimento della CO2 a occupazione e investimenti.
Altro che tetto a 8000mw, in Germania ne sono già  stati istallati più del
doppio e si conta di arrivare al 2020 con 52mila mw.  E se parliamo di costi,
quello per le rinnovabili sostenuto da una famiglia tedesca media è già  circa
di 7 euro al mese, mentre in Italia circa 2 di cui appena  un terzo per il
fotovoltaico.
L’obiettivo dei tedeschi al 2020 è di produrre il 40% dell’elettricità  da
fonti rinnovabili, l’Italia con questo decreto è difficile che possa
raggiungere i suoi stessi obiettivi ben più modesti.
La mobilitazione di questi ultimi giorni dell’opposizione, delle associazioni
e operatori di settore ha impedito esiti ancora più nefasti, ora quel vasto
schieramento dovrà  continuare nella sua mobilitazione per costringere il
Governo a correggere la rotta” – concludono i senatori del Pd.

Rinnovabili: bene Prestigiacomo, ora altri correttivi

“Bene il ministro Prestigiacomo, che ha cancellato il tetto degli 8 mila Mw per la produzione di energia fotovoltaica, norma ingiustificabile presente nel testo portato stamane in pre-consiglio dei Ministri e che avrebbe annientato il settore.
Il Governo prenda atto che la mobilitazione contro molte norme del decreto è imponente, e che si rischia una ricaduta pesantissima  in termini economici ed occupazionali
Ora occorre recepire le altre condizioni poste dal Parlamento per la formulazione di un testo che garantisca il raggiungimento degli obiettivi fissati”. Lo dicono il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici, e il senatore Roberto Della Seta, capogruppo Pd in Commissione Ambiente
“Basta uno sguardo alle agenzie di stampa e ai mezzi di comunicazione in generale – proseguono i due senatori del Pd – per vedere come la nuova riformulazione del decreto legislativo stia terremotando l’intero comparto delle fonti rinnovabili. La lista di chi in queste ore sta lanciando l’allarme è estremamente rappresentativa del Paese che investe e produce: Rete Imprese Italia, Uncem,  Legacoop, Enerpoint, Conergy, Anie/Gifi, Legambiente, Greenpeace, Wwf, Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Kyoto Club, Ises, Anev, Aper, Assoenergie futuro, Assosolare, Anci, Uil. Eolico, solare, geotermico, mini-idrico, sono le fonti di energia rinnovabile, insieme all’efficienza energetica, le carte su cui puntare per il futuro energetico del nostro Paese.”

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