Venerdì 28 giugno nasce a Roma “GreenItalia”: l’ecologia nel cuore della politica

“Siamo cittadine e cittadini italiani con diverse, o con nessuna, esperienze politiche alle spalle. Il nostro obiettivo è mettere l’ecologia nel cuore della politica, offrire agli elettori italiani un’altra scelta da quelle oggi disponibili: la scelta di un progetto politico fondato sull’idea di un ‘green new deal’ per l’Italia, sulla convinzione che questa prospettiva sia la più efficace e realistica per il nostro Paese, sulla speranza che la nostra presenza renda più ‘green’ anche le forze politiche tradizionali”.

Comincia così il manifesto fondativo di “Green Italia”, iniziativa politica che verrà  presentata pubblicamente in un incontro a Roma, venerdì 28 giugno, presso l’auditorium del museo Maxxi (via Guido Reni 4A), dalle 10.00 alle 17.00.

L’iniziativa si potrà  seguire in diretta streaming all’ indirizzo http://www.greenitalia.org/ o su twitter con hashtag GreenItalia .

A promuovere “Green Italia” sono, tra gli altri, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante (già  parlamentari del Pd), la presidente dei Verdi europei Monica Frassoni, Rossella Muroni e Edoardo Zanchini direttrice e vicepresidente di Legambiente, imprenditori della “green economy” come Ilaria Catastini , esponenti politici provenienti dalla destra come Fabio Granata, Fabio Renzi segretario generale della Fondazione Symbola, il presidente dei Verdi italiani Angelo Bonelli, Anna Donati già  parlamentare verde e dirigente del Wwf, Francesco Fiore tra gli animatori del progetto civico “Padova 20/20”, Giuseppe Gamba presidente di “Azzero CO2”.

“Siamo ‘green’” – si legge ancora nel manifesto di “Green Italia” – perché pensiamo che un ‘green new deal’, un patto rinnovato per lo sviluppo nel segno di un uso sostenibile delle risorse naturali, della ‘green economy’, della difesa dei beni comuni, dell’impegno contro i cambiamenti climatici, dell’equità  sociale, di un’Europa democratica e federalista, sia oggi la premessa indispensabile per superare le crisi attuali, crisi sociale ed economica e crisi ecologica, e per dare ancora senso all’idea di progresso. Siamo ‘green’ come il colore della rabbia e della speranza: la rabbia di vedere il nostro Paese paralizzato da classi dirigenti che affrontano i grandi problemi di oggi con la stessa mentalità  che tali problemi ha concorso a determinare, la speranza di affermare le ragioni ‘green’ come base per un vero riscatto dell’Italia”.

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