TRIVELLE IN VAL DI NOTO

“IL GOVERNO INTERVENGA ORA CON URGENZA”

“Non ha alcun senso nemmeno ipotizzare di poter intervenire con le trivelle in un territorio sul quale da tempo si sta investendo per la valorizzazione dell’arte e del turismo. La straordinaria concentrazione di tesori architettonici e artistici tardo barocchi in questo luogo, famoso anche per la produzione di vini e alimenti pregiati, richiede interventi tesi esclusivamente alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale e allo sviluppo del turismo di qualità . Attività  decisamente minacciate da qualsiasi tentativo di sfruttamento petrolifero del luogo”.
Queste le parole del sen Francesco Ferrante (capogruppo dell’Ulivo in commissione Ambiente) -che già  nel marzo di quest’anno aveva presentato una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio sull’ipotesi di permettere l’uso delle trivelle sul territorio della Val di Noto – sull’allarme rilanciato da Andrea Camilleri sulle pagine di Repubblica oggi, sul rischio escavazioni che incombe sui capolavori del barocco siciliano distribuiti tra i comuni dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’umanità .
“Possibile che siano state valutate tutte le ricadute architettoniche ed economiche di una simile operazione? Esiste uno studio di impatto ambientale per questo intervento, tanto rischioso per il territorio e le sue bellezze architettoniche? E infine, la popolazione locale è stata debitamente informata dell’avvio delle perforazioni?” – Queste le domande al Ministro dell’Ambiente nell’interrogazione del marzo scorso – “Il Governo deve intervenire con urgenza  – ha aggiunto oggi Ferrante – o non sarà  più possibile bloccare lo scempio ”.