“Gli incentivi per il settore energetico al Governo Renzi piacciono eccome, ma se sono a favore dei mega impianti a biomasse e inceneritori. Al contrario i progetti di impianti di energie rinnovabili vengono messi nuovamente nel mirino, con buona pace della certezza del diritto e della salvaguardia dell’investimento. Il combinato disposto dello Sblocca Italia che ha rilanciato le trivellazioni di petrolio e gas, e il nuovo decreto sugli incentivi alle rinnovabili non fotovoltaiche che si appresta ad approdare in Conferenza Stato Regioni è un vero Black act, che svuota di significato quello verde fin qui solo annunciato”.
Lo dichiarano gli esponenti di Green Italia Francesco Ferrante e Annalisa Corrado, in merita al decreto predisposto dal Ministero dello Sviluppo economico che prevede tagli fino al 40% agli incentivi per l’eolico destinati ai piccoli impianti e del 24% per il mini idroelettrico.
“Evidentemente – continuano gli esponenti di Green Italia – l’unica consultazione che il Governo ha inteso avere in ambito di politica energetica è stata quella con le lobby che difendono interessi ricchi ed inquinanti, mentre le energie rinnovabili diffuse vengono penalizzate, se non addirittura annientate, come nel caso dell’eolico offshore. Paradossalmente questo colpo di mano del Governo si profila proprio quando tra un mese circa, il 22 giugno a Roma, si terranno gli Stati Generali sui cambiamenti climatici, evento promosso dallo stesso Governo in vista della Conferenza delle Nazioni Unite di Parigi”.
“E’ sconcertante che si continui a concedere ricchi sussidi impianti che non sono alimentati da fonti rinnovabili, come gli inceneritori e i mega impianti a biomasse – addirittura per le biomasse bruciate nei vecchi zuccherifici sono previsti 135 MW di nuovi impianti con tariffe garantite per 20 anni – mentre l’autoproduzione da energie pulite per imprese e cittadini viene ostacolata” – concludono Ferrante e Corrado.