La Ue boccia il provvedimento contenuto nel decreto sviluppo che prevede la concessione per 90 anni delle spiagge ai privati e la cosa non stupisce, perché le norme europee prevedono che le concessioni devono avere una durata appropriata e alla fine del periodo limitato deve essere garantita l’apertura alla concorrenza.
Quella del governo Berlusconi è una tipica trovata del suo repertorio pre-elettorale, ma se venisse realmente attuata concederebbe una lucrosa rendita di posizione a pochi e darebbe il via libera all’ulteriore cementificazione dei nostri litorali.” Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Non si comprende – aggiungono i senatori del Pd – come il Governo possa negare che si tratti di una privatizzazione delle spiagge e degli arenili italiani, quando viene prevista una concessione quasi centenaria, e che magari come già avviene adesso potrebbe essere rinnovata automaticamente. In altre parole il governo privatizza le spiagge, affidandole magari a chi le ha cementificate o a chi intende farlo, con buona pace della concorrenza e della tutela del paesaggio. Puntuale dunque è arrivato il richiamo della Ue, che ha giustamente bacchettato la furbata balneare del governo Berlusconi” – concludono i parlamentari del Pd.