Roadmap 2050: in Europa con rinnovabili si riducono gas serra e costi bollette

“Un Europa con un’ economia a basse emissioni di carbonio, in linea con gli obiettivi economici, ambientali e di sicurezza energetica dell’Unione europea non solo è sicuramente possibile, ma è anche un traguardo conveniente per tutti, a partire dai cittadini che possono veder alleggerite notevolmente le loro bollette”.Lo dichiarano i senatori Roberto Della Seta, capogruppo del Pd in Commissione Ambiente, e Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici, intervenuti oggi all’incontro sull’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili per l’Europa e il Mediterraneo, dove la European Climate Foundation ha presentato lo studio, elaborato dal gruppo McKinsey , dal titolo ‘Roadmap 2050: guida pratica a un’Europa progredita e a basso livello di emissioni’.

“L’autorevole progetto Roadmap 2050 mostra, sulla base di approfondite analisi tecniche ed economiche, che un’Europa capace di non esalare quasi più anidride carbonica nell’atmosfera non costa di più e potrebbe anche costare meno. Diminuire dell’80 per cento le emissioni di CO2 al 2050, rispetto al 1990, stoppando l’effetto serra, comporterebbe, infatti, nelle previsioni peggiori, una bolletta di 250 euro l’anno per la famiglia media europea. Ciò vuol dire sottolineano gli esponenti del Pd – che per i consumatori non ci saranno costi superiori se si seguirà  la strada delle energie rinnovabili, perché il costo futuro dell’elettricità  per una famiglia si potrà  attestare a meno di 70 centesimi al giorno.A fronte dei dati chiarissimi dello studio la strada dell’energia nucleare perde ancor di più ragione d’essere:l’energia atomica ha come fattori negativi che lo rendono chiaramente anti economico i problemi della sicurezza, del mantenimento e dello smaltimento delle scorie, costi non solo enormi, ma anche difficili da prevedere e da quantificare esattamente”.“Ottenere in Europa una riduzione dei gas serra pari ad almeno l’80% nel 2050 con una generazione di energia a emissioni zero è dunque tecnicamente fattibile e completamente affidabile. Occorre agire però entro il 2015, e non perdere altro tempo prezioso come sta facendo il Governo Berlusconi, intenzionato a imbarcare il Paese nell’avventura nucleare, sprecando le risorse che dovrebbero andare invece nella direzione dell’efficienza energetica, delle interconnessioni delle reti a livello locale e dello sviluppo tecnologico delle rinnovabili”, concludono Ferrante e Della Seta.