“La delusione per la mancanza di impegni concreti nella dichiarazione finale è senz’altro più che giustificata, ma sarebbe sbagliato sottovalutare l’importanza del notevole passo avanti sul piano dei principi: una green economy equa e solidale quale ‘infrastruttura’ fondamentale da costruire e con la quale combattere anche la povertà e le diseguaglianze sono acquisizioni condivise da cui sarà difficile in futuro tornare indietro. Certo qui a Rio si Ä— misurata una distanza fortissima tra la la società civile e la business community da una parte, e i Governi dall’altra. Se infatti nell’economia reale si colgono sempre più le opportunità offerte da innovazione tecnologica per marciare verso la decarbonizzazione e lottare contro le diseguaglianze, la politica appare ancor troppo succube di poteri forti che combattono ogni cambiamento e da qui anche la difficoltà di definire nuovi e più adeguati modelli di governance dei fenomeni globali a livello di Nazioni Unite.”
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