“Governo in ritardo su altre rinnovabili e termiche”.
“Il solo annuncio dell’ennesimo Conto energia che il Governo si appresterebbe a varare per intervenire sul mercato delle energie rinnovabili ha scatenato un nuovo, e nefasto, effetto ‘Salva Alcoa’. E’ irresponsabile da parte del Governo far circolare voci di revisione sul nuovo Conto Energia che entrerebbe in vigore a partire dal primo luglio, perché queste indiscrezioni hanno di fatto già scatenato una assurda corsa tra gli operatori per terminare il maggior numero di impianti entro giugno”. Lo dice il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici, a margine della presentazione del rapporto di Legambiente “Comuni rinnovabili 2012”.
“La bozze del quinto Conto energia specie per quanto riguarda il fotovoltaico – continua Ferrante – sembrano peccare di quell’approccio obiettivo e analitico che invece la crescita del settore richiederebbe. Al netto delle polemiche su vere o presunte influenze indebite di grandi operatori elettrici sulla stesura del testo, occorre una serena riflessione sul beneficio diretto sul prezzo dell’elettricità apportato dagli impianti fotovoltaici in Italia:nel 2008, con un prezzo del petrolio simile a quello attuale e con pochissima elettricità da fotovoltaico, il prezzo unico nazionale era di 0,087 ‚¬/kWh, mentre nel 2011 si è abbassato a 0,072 ‚¬/kWh.Il prezzo diminuisce perché scende fortemente il prezzo di punta dell’elettricità nelle ore mattutine, quando la produzione è sempre più legata al fotovoltaico. E se guardiamo cosa sta succedendo quest’anno, in una giornata-tipo, il prezzo medio dell’elettricità è di 0,078 ‚¬/kWh e il prezzo massimo di 0,091 ‚¬/kWh, ma che si è registrato alle 18, ovvero in assenza di fotovoltaico. Sebbene ci sia stata una contrazione della domanda, il trend è comunque innegabile Il fotovoltaico insomma è il calmiere del costo dell’energia elettrica in Italia, affossare invece che rimodulare il sistema di incentivazione sarebbe un’operazione che andrebbe contro il settore e l’intero sistema Paese. Piuttosto è necessario che il governo emani immediatamente i decreti sulle rinnovabili elettriche diverse dal fotovotaico e sulle rinnovabili termiche, decreti – conclude Ferrante – che si attendono da sei mesi e la cui assenza sta determinando le difficoltà di un settore industriale tra i pochi in grado di far aumentare occupazione”.