“Dopo il fotovoltaico il Governo mette i bastoni tra le ruote anche al biometano? L’avversione di questo Governo per le energie rinnovabili ha causato danni enormi al sistema paese, ed ora a farne le spese rischia di essere il settore del biogas che già mostrava possibilità di sviluppo promettente, che non può più programmare investimenti se il Governo e l’Autorità per l’energia elettrica e il gas non emaneranno il decreto sugli incentivi e la delibera relative alle condizioni tecniche per l’erogazione del servizio di connessione di impianti di produzione di biometano alle reti del gas naturale”.
Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici, che ha presentato in merito un’ interrogazione parlamentare.
“Il biogas – continua Ferrante – è una fonte energetica dalle grandissime potenzialità , e in Italia a inizio 2011 si contavano più di 500 impianti per una potenza di oltre 550 MW e una produzione annua di circa 2,9 TWh, che ci pone al 3° posto in Europa dopo la Germania e il Regno Unito, con un volume d’affari stimabile in oltre 900 milioni di euro.
Ma il settore ora è in una situazione di impasse perché già un mese fa l’Autorità per l’energia elettrica e il gas doveva emanare le specifiche direttive previste nel Decreto Legislativo di marzo sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
Mentre ieri sono scaduti i termini che i ministeri dell’Economia,
dell’Ambiente e dell’Agricoltura avevano per attuare le direttive
sull’incentivazione del biometano immesso nella rete del gas naturale”.
“Questo Governo, ridotto a salvarsi solo attraverso fiducie imposte al Parlamento, non perde occasione per mostrare la sua lontananza dalle fonti rinnovabili e dallo sviluppo di un mercato energetico libero e
concorrenziale, che invece – conclude Ferrante – sarebbe l’unica strada da percorrere senza fermarsi ad ascoltare vecchie sirene come quelle degli industriali energivori che anche ieri si sono attardati a lamentare ‘un insostenibile caro energia’, inesistente e certamente non attribuibile all’incremento delle rinnovabili che hanno invece avuto un utile effetto calmiere”.