“Deludente la posizione del Governo italiano espressa oggi dal viceministro De Vincenti nell’audizione congiunta davanti alle Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla green economy. Prefigurando come vincolante il solo target sulla riduzione delle emissioni, e scartando quelli sull’efficienza energetica e le rinnovabili, il governo italiano si allontana dai Paesi europei maggiormente virtuosi e si accosta alle politiche energetiche di quelli più arretrati”. Lo dichiara Francesco Ferrante , esponente di Green Italia.
“Il Parlamento Ue – ricorda Ferrante – ha stabilito la necessità di raggiungere non solo a un obiettivo vincolante Ue per il 2030 di riduzione del 40% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990 (target già previsto dalla Commissione), ma un obiettivo vincolante che preveda la produzione di almeno il 30% del consumo finale complessivo di energia da fonti rinnovabili. E soprattutto, a differenza della proposta dell’esecutivo europeo, il parlamento ha chiesto un obiettivo vincolante dell’Unione per il 2030 che preveda un’efficienza energetica del 40%”.
“Noi come tutti i Verdi Europei e come tutti gli ambientalisti riteniamo persino la posizione del Parlamento troppo prudente rispetto alle sfide imposte dai cambiamenti climatici e alle opportunità che una marcia più rapida verso un’economia low carbon offrirebbe anche in termini di occupazione, ma la posizione di retroguardia e “fossile” espressa oggi dal viceministro De Vincenti,non fa presagire niente di buono in vista della relazione sulla sicurezza energetica che il premier Renzi farà domani a Bruxelles nell’ambito del G7 e del semestre di presidenza italiana. Speriamo in un repentino “cambio di verso””- conclude Ferrante.