La sfida del raggiungimento di ambiziosi obiettivi di efficienza energetica per il nostro paese rischia di essere messa in pericolo dal cambio, improvviso e retroattivo, delle regole sul funzionamento del meccanismo dei certificati bianchi, voluto dal Gse ad inizio del 2015. La denuncia arriva in una lettera del Coordinamento Free – fonti rinnovabili ed efficienza energetica, che raggruppa circa 30 associazioni del settore – indirizzata al Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi.
“Il meccanismo dei certificati bianchi è lo strumento cardine per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica che l’Italia si è data recependo la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica… Purtroppo il meccanismo, anche a causa di un imprevisto cambio delle regole imposte dal GSE a partire dal gennaio 2015, con alta probabilità non consentirà di raggiungere il target stabilito dai decreti.
Gli aspetti più gravi riguardano la volontà del GSE di limitare l’accesso alle ESCO, impiegando largamente lo strumento dell’annullamento in autotutela dell’incentivo per investimenti già avviati o completati basando gli annullamenti su valutazioni che non appaiono sorrette dal quadro normativo e che determinano una disparità sostanziale tra gli stessi operatori”.
Nella lettera del Coordinamento Free (in allegato pdf in basso) non manca un riferimento alla Cop 21: “Dopo la COP21, ci si avvia ad un nuovo impulso a livello mondiale negli investimenti sull’efficienza e sulle rinnovabili; l’Italia in funzione dell’obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030 nei comparti non ETS dovrà accelerare l’impegno sul versante dell’efficienza; la Commissione Europea sta rivedendo la Direttiva sull’efficienza 2012/27/EU per potenziarla in vista di obiettivi più ambiziosi. Visto questo quadro in movimento, si chiede: con quali strumenti il Governo italiano pensa di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di efficienza e di riduzione dei gas climalteranti al 2020 e al 2030?”.