Perché, visto l’arrivo anticipato della primavera, preannunciato dalle previsioni e anche dai telegiornali, non è stata prevista la chiusura anticipata dei riscaldamenti?”. Lo chiede il senatore Francesco Ferrante della Margherita, in un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente.
“Tale chiusura, attuata già nei singoli appartamenti da chi ha il riscaldamento autonomo – osserva Ferrante – non ha invece toccato i riscaldamenti centralizzati. Per fare un esempio, oggi nella Capitale la temperatura ha superato i 24 gradi, rendendo ovviamente inutile oltre che estremamente dispendioso e dannoso per l’ambiente l’utilizzo del riscaldamento centralizzato in migliaia di case, uffici, scuole, enti pubblici, ministeri, etc. Sempre nella sola città di Roma – aggiunge l’esponente della Margherita – ben nove condomini su dieci sono dotati dei vecchi impianti di riscaldamento centralizzato, che sprecano 300 ore di accensione annue”.
“La normativa – spiega Ferrante – prevede per il riscaldamento centralizzato la possibilità che i comuni permettano l’accensione anticipata quando il freddo dell’inverno arriva prima, mentre per quanto riguarda lo spegnimento è indicata come data la metà di aprile. Non sarebbe il caso di estendere questa facoltà dei comuni di cambiare la data anche quando è il caldo ad arrivare in anticipo? Si tratterebbe conclude Ferrante – di un contributo importante innanzitutto per una tutela concreta dell’ambiente”.