SUV in città 

Lettera DI Francesco Ferrante al ministro Pecoraro Scanio 

“Alla luce dei provvedimenti presi dal sindaco di Londra, il governo pensi ad una serie di misure per disincentivare l’uso dei Suv in citta’”. Lo chiede il sen. Francesco Ferrante della Margherita in una lettera al ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio. “Quella del sindaco Livingstone a prima vista potrebbe sembrare una decisione contraddittoria, l’ennesimo balzello ai danni dei cittadini. Eppure ci sono alcuni fattori che riguardano i nostri veicoli che troppo spesso sottovalutiamo, ma che invece fanno la differenza sul gia’ delicato e precario contesto delle nostre citta’”. “Prendiamo ad esempio la cilindrata, e’ chiaro che una vettura di 4.500 cc di cilindrata ha emissioni inquinanti molto piu’ alte rispetto ad una di 500 cc. Stesso discorso tra una macchina da 300 cavalli contro una di soli 50. Ma oltre alla salvaguardia dell’ambiente, sappiamo perfettamente che, soprattutto nelle grandi citta’, dobbiamo fare i conti ogni giorno con il problema parcheggi. Eppure un fuoristrada che arriva a misurare intorno ai 5 metri di lunghezza paga la stessa cifra per parcheggiare rispetto ad una vettura di circa 2 metri e mezzo, anche se la prima da sola occupa uno spazio doppio”. “Di fronte ad una serie di fattori tutt’altro che trascurabili, chiediamo al ministro Pecoraro Scanio di pensare ad una serie di misure che regolamentino l’uso dei Suv nelle citta’ e che vada anche oltre quanto stabilito dal decreto sulla competitivita’”.

Comuni Ricicloni 2006

Vince Maserada sul Piave (TV) che guida la nutrita pattuglia dei Comuni veneti Tra i capoluoghi di provincia si conferma il primato di Lecco, seguito da Rovigo, Verbania, Treviso e Varese. Debutto assoluto per Lazio e Sardegna, Torino vince tra le grandi città  Un’Italia ‘divisa’ dai rifiuti: nord e sud viaggiano ancora a due velocità  

E’ ancora il Veneto, capitanato dalla provincia di Treviso, a sbaragliare l’annuale classifica di Legambiente che mette in fila i Comuni Ricicloni d’Italia. Vincitore assoluto è Maserada sul Piave, 7.500 abitanti, che soffia il podio a Roncade, altro comune trevigiano, vincitore dello scorso anno. I riconoscimenti per le migliori performances in materia di raccolta differenziata e gestione dei rifiuti, giunti quest’anno alla XII edizione, sono stati assegnati questa mattina a Roma al Gran Hotel Palatino in via Cavour in occasione del convegno “La revisione del nuovo Codice dell’Ambiente per lo sviluppo delle raccolte differenziate”, a cui hanno partecipato il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il presidente della Commissione Ambiente della Camera dei deputati Ermete Realacci, il direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante, il presidente del Conai Roberto De Santis, il presidente di Federambiente Daniele Fortini, il presidente di FiseAssoambiente Pietro Colucci, il presidente di Assorecuperi Marco Calderazzo, il presidente di Cobat Giancarlo Morandi e il vicedirettore di Legambiente Andrea Poggio. “Fotografiamo ancora una volta un Paese non sincronizzato, con un nord che migliora risultati spesso già  eccellenti e un sud che, salvo alcuni sporadici casi, fatica a ingranare la marcia giusta presentando un quadro d’insieme desolante – ha dichiarato Francesco Ferrante, capogruppo dell’Ulivo in Commissione Ambiente del Senato e direttore generale di Legambiente -. L’ennesima emergenza campana di queste ultime settimane è il sintomo dell’assenza di una seria politica di gestione che stenta a liberarsi dal giogo degli interessi della criminalità  organizzata legati al traffico e allo smaltimento dei rifiuti, nonostante l’apprezzabile sforzo della protezione civile. Il paradosso è che questo avviene proprio nella regione in cui Bellizzi e altri comuni del Salernitano dimostrano che con una buona raccolta differenziata non esistono le montagne di immondizia lungo le strade. La Campania vive da anni un’emergenza diossina, sconta vent’anni di assenza di pianificazione e non ha alcun termovalorizzatore. Siamo noti per la nostra contrarietà  agli inceneritori come soluzione al problema rifiuti, ma non crediamo che in una situazione del genere vadano demonizzati. Certo è che nessuno propone di realizzare impianti di compostaggio che risolverebbero l’emergenza una volta per tutte”. Ma torniamo alle classifiche. All’edizione 2006 hanno partecipato oltre 2mila comuni, di cui ben 855 si sono guadagnati il titolo di riciclone (+11,5% rispetto al 2005). Tutte trevigiane le prime 5 classificate tra i comuni sopra i 10mila abitanti del Nord, che sono nell’ordine: Preganziol, San Biagio di Callalta, Spresiano, Ponzano Veneto e Casale sul Sile. A interrompere il primato veneto si piazza al sesto posto Alzano Lombardo (BG), seguito da altri quattro comuni veneti. Al centro, tra i comuni over 10mila, non trovano concorrenza le città  toscane, sebbene siano sostanzialmente ferme ai risultati di cinque anni fa: San Casciano Val di Pesa (FI), San Miniato (PI), Capannori (LU) e Montemurlo (PO) occupano i primi quattro posti, seguiti da Gubbio (PG). Al sud la disfida è tutta tra Campania e Sardegna: vince Bellizzi (SA), seguita da Ozieri (SS), da Mercato San Severino (SA), Terralba (OR) e Macomer (NU). Tra i comun sotto i 10mil abitanti, al nord stesso copione: monocolore veneto con Maserada Sul Piave (vincitore assoluto), Sernaglia della Battaglia (TV), Ceggi (VE) Quinto di Treviso (TV) Santa Lucia del Piave (TV) nei primi cinque posti. Al centro vince Sermoneta, 7mila abitanti in provincia di Latina, seguita da Lenola (LT) che guidano i comuni laziali al debutto assoluto tra i ricicloni. A terzo posto si piazza Monteroni d’Arbia (SI), Fara San Martino (CH), Calci (PI). A sud vince Rofrano (SA), incalzata da Pimental (CA), Caianello (CE), Padula (SA) e Donori (CA) La menzione speciale “Start Up” va al comune di Castelbuono, in provincia di Palermo, che da alcuni anni ha avviato un sistema di raccolta della frazione organica dai risultati non eccezionali, ma incoraggianti in una regione dove la raccolta differenziata è tra i livelli più bassi d’Italia.

Audizione Bersani

Molto positive le parole espresse dal Ministro Bersani sull’efficienza e sul risparmio energetico ma occorre una maggiore programmazione, e azioni più coraggiose per favorire la diffusione delle fonti rinnovabili” “Molto positive le parole espresse dal Ministro Bersani sull’efficienza e sul risparmio energetico ma occorre una maggiore programmazione, e azioni più coraggiose per favorire la diffusione delle fonti rinnovabili, rispetto alle quali investire conviene, anche da un punto di vista occupazionale e di qualità  dello sviluppo. Ed è fondamentale, che nel piano nazionale delle assegnazioni – in questi giorni in discussione – nel Governo si ribalti l’impianto del vecchio piano approvato dal Governo Berlusconi, e si passi da una impostazione che premia gli impianti più vecchi e obsoleti ad una che invece promuova quelli più innovativi. Insomma, se ha ragione il Ministro Bersani quando dice che per rispettare Kyoto “non dobbiamo uccidere il cavallo”, bisogna però scegliere una politica che sappia distinguere tra i cavalli in corsa”. Questa la dichiarazione del Senatore Francesco Ferrante, autore dell’interrogazione parlamentare diretta ai ministri Bersani e Pecoraro Scanio nella quale chiede di intervenire sia per rifinanziare il fondo per gli incentivi all’installazione del fotovoltaico (in modo da dare una concreta prospettiva allo sviluppo delle rinnovabili e introdurre un sistema delle tariffe che ripercorra l’esempio di grande successo della Germania), sia sul sistema di incentivi in conto energia, che deve aiutare la diffusione dei più efficienti e compatibili impianti di piccola e media dimensione in modo da attivare una seria politica che faccia definitivamente decollare la prospettiva di innovazione energetica, industriale e ambientale.

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