Sciopero generale in Umbria: la salute e i diritti al centro della nostra azione

 “Lo sciopero nazionale di domani deve segnare un passo decisivo nell’affermazione del diritto alla sicurezza sul posto di lavoro. Alla riflessione e al confronto tra i sindacati, le imprese e le istituzioni devono seguire scelte e decisioni in grado di affrontare e risolvere il problema. In questo senso, l’unità  sindacale e l’adesione di massa delle categorie dei lavoratori umbri è un segnale importante, che sfida il sistema delle imprese perché investa finalmente in innovazione e sicurezza, l’unico investimento che oggi permette davvero di essere competitivi sul mercato ”.
Così il senatore Francesco Ferrante, capogruppo dell’Ulivo in Commissione Ambiente, testimonia il proprio sostegno alla serrata generale che domani fermerà  l’Umbria per otto ore.

“Episodi drammatici come quello di Campello sul Clitunno sono scongiurabili e non devono più accadere. In particolare occorre alzare la guardia rispetto agli immigrati che vengono impiegati come lavoratori di serie b, senza nemmeno le tutele più elementari, e sono sottoposti ai più gretti ricatti occupazionali. Mi auguro che la manifestazione in Umbria faccia da apripista per una svolta generale nel Paese – conclude Ferrante – e dia impulso al Governo perché definisca in tempi rapidi la riforma della legge sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla salvaguardia della salute dei lavoratori che ha avviato”.

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La questione ambientale deve essere nuova linfa per il Partito Democratico e tema centrale della politica economica e industriale del Governo

“I cambiamenti climatici vanno presi sul serio per l’emergenza in cui hanno fatto precipitare il pianeta: occorre rimediare senza perdere ulteriore tempo con interventi importanti e radicali. Inoltre,  la questione ambientale può dare nuova linfa a un partito moderno e riformista quale si candida a essere il Partito Democratico. Ciò significa scelte precise: smettere di investire in nuove strade e autostrade, puntando sull’infrastrutturazione ferroviaria del nostro Paese, e affrontare il nodo energetico con quella che anche il Commissario Europeo all’Energia Piebalgs oggi a Roma ha definito come l’unica ricetta possibile, quella del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili”.
Così è intervenuto oggi il senatore Francesco Ferrante, capogruppo dell’Ulivo in Commissione Ambiente, al seminario “10 anni dopo Kyoto”, organizzato dai gruppi parlamentari dell’Ulivo di Camera e Senato.
“ Il governo deve mettere in campo tutti gli strumenti disponibili – ha proseguito Ferrante -.. Perché la vera sfida è fare diventare la salvaguardia dell’ambiente un’istanza sentita dalla maggioranza dei cittadini e un punto centrale nella politica economica e industriale del Governo”.
 

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Polo chimico di Priolo: “Subito la bonifica”

 “La bonifica dei fondali inquinati nel porto di Augusta-Priolo non può più aspettare. Occorre superare gli ostacoli burocratici e procedere alla messa in sicurezza della rada, così come indicato dal Ministero dell’Ambiente nella conferenza dei servizi del luglio 2005. Per questo occorre che il Ministro  convochi allo stesso tavolo le parti coinvolte perché si proceda senza ulteriori ritardi. La bonifica va fatta senza arrivare alla paralisi delle attività  portuali e con sistemi che non contemplino procedure a forte impatto ambientale, escludendo quindi il dragaggio che comporterebbe la spostamento di milioni di tonnellate di fanghi e la rimessa in circolo dei metalli pesanti”.
Lo chiede il senatore Francesco Ferrante, capogruppo dell’Ulivo in Commissione Ambiente in un’interrogazione al ministro Alfonso Pecoraro Scanio.

“Stiamo parlando di un polo chimico, quello di Priolo-Augusta-Melilli, tra i più inquinanti del Paese, dove i danni ambientali e sanitari legati alla produzione sono tristemente noti e ampiamente confermati dalla letteratura scientifica – prosegue Ferrante -. Per decenni tutta la zona industriale del siracusano è stata devastata da una politica industriale dissennata di cui oggi la popolazione sta pagando il prezzo altissimo dato dall’alta incidenza di malformazioni congenite e malattie tumorali”.
Il 2 marzo la Commissione Ambiente del Senato sarà  a Priolo per accertarsi direttamente della situazione dopo aver aperto un’indagine conoscitiva sulle aree industriali a rischio siciliane.

 

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