MOSE/ Senatori Unione: “Voto del CDM ha scavalcato prerogative del ministro dell’Ambiente”

“Sul progetto di Mose manca la valutazione di impatto ambientale. Per quale motivo, quindi, il Consiglio dei Ministri ha votato a maggioranza il via libera, nonostante il parere negativo del ministro dell’Ambiente? In questo modo si scavalcano le prerogative dell’Autorità  nazionale competente in materia”.  
Lo chiedono i senatori dell’Unione con una interrogazione rivolta al presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Ministri dell’Ambiente e delle Infrastrutture. L’interrogazione è stata sottoscritta dai senatori Edo Ronchi, Felice Casson, Francesco Ferrante, Donato Piglionica (Ulivo), dalle verdi Anna Donati (presidente della Commissione LLPP) e Loredana De Petris e dal presidente della Commissione Ambiente, Tommaso Sodano (PRC).
“Il 20 luglio scorso – si legge nell’interrogazione – la Commissione Ambiente del Senato ha approvato una risoluzione che, facendo proprie le osservazioni critiche e preoccupazioni avanzate dal Sindaco e dal Consiglio comunale di Venezia per il pesante impatto ambientale del Mose, invitava il governo ad avviare una verifica tecnica delle proposte di revisione progettuale degli interventi alle bocche di porto”.
“Si ricorda che l’opera in questione – evidenziano i senatori – non è provvista della necessaria valutazione di impatto ambientale, a seguito dell’annullamento disposto dal Tar Veneto (22 giugno 2000) del decreto negativo di compatibilità  ambientale del 1998, per difetto di forma dovuto alla difformità  fra il parere positivo della Soprintendenza di Venezia e quello negativo del Ministro dei Beni Culturali. E proprio per tale pronunciamento del Tar, il Consiglio dei Ministri nel marzo 2001 ribadì la necessità , una volta esauriti gli approfondimenti progettuali, di applicare il Dpcm 27 settembre 1997, che prevede una valutazione di impatto ambientale (ai sensi dell’art. 6 della L 349/86)”.
“Non si comprendono – continuano –  i motivi della recente approvazione a maggioranza, in Consiglio dei Ministri, per procedere alla realizzazione del Mose, pur in assenza di una valutazione ambientale e con parere contrario del ministro competente su questa delicata materia, regolata anche dal diritto comunitario.”
“Chiediamo infine – concludono gli esponenti dell’Unione – che, prima di una deliberazione del Comitatone, si assicuri una V.I.A. sul progetto, che prenda in considerazione anche le valutazioni del Comune di Venezia. E’ fondamentale un esame accurato delle proposte correttive sul Mose, avanzate dell’Amministrazione locale, al fine di contenere al massimo l’impatto ambientale di una grande opera che insiste sullo straordinario contesto lagunare di Venezia”.

Normativa REACH: “il Governo dia pieno sostegno alla sua approvazione in Consiglio Europeo”

Presentata oggi un’interrogazione parlamentare

dai senatori Ferrante, Ronchi  (Ulivo) e De Pretis (Verdi)

“Cosa intende fare il Governo riguardo alla nuova normativa europea, il c.d. REACH, sulla regolamentazione delle sostanze chimiche? Intende, o no, modificare la posizione del precedente governo di non introdurre l’obbligo di sostituzione delle sostanze ad alto rischio con alternative più sicure? Quali iniziative ha intrapreso la delegazione italiana in seno al Consiglio Europeo per sostenere gli sforzi della presidenza finlandese di raggiungere un accordo con il Parlamento, che ha dimostrato di essere il più attento alle richieste di sicurezza che vengono dai cittadini dell’Unione”?
E’ quanto chiedono i senatori dell’Ulivo, Francesco Ferrante ed Edo Ronchi, e la senatrice dei Verdi Loredana De Petris in un’interrogazione parlamentare presentata oggi  ai ministri Bersani, Pecoraro Scanio e Turco.

Il REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) è la normativa più importante sul piano industriale ed ambientale che l’Unione Europea abbia mai affrontato: sostituirà  con un regolamento e una direttiva i quaranta diversi atti legislativi in vigore, facendo chiarezza sul fronte legislativo e rafforzando la tutela dell’ambiente e della salute umana dei cittadini europei, considerando che a tutt’oggi non si conoscono i dati fondamentali sull’impatto sanitario e ambientale di circa il 90% dei composti chimici in commercio. Dovrebbe portare infatti a identificare ed eliminare gradualmente le sostanze chimiche più dannose attraverso la loro registrazione, valutazione e autorizzazione, introducendo l’obbligo di sostituire quelle a più alto rischio con alternative più sicure, stimolando anche la capacità  di innovazione dell’industria chimica europea.

“L’iter legislativo del REACH è giunto ormai alle fasi decisive – concludono i tre senatori –. Auspichiamo quindi che l’esecutivo esprima un chiaro e incondizionato sostegno alla normativa  e non subisca il pressing delle lobby industriali che sino a oggi in tutta Europa hanno cercato con ogni mezzo di indebolire il provvedimento. Occorre impegnarsi perché questa sia l’occasione giusta per stimolare il nostro sistema industriale sulla strada dell’innovazione, l’unica che può garantire all’Italia un ruolo nel mercato internazionale ”.
 
 
 

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Pestaggio a scuola: il ministro accerti l’applicazione della legge di tutela dei disabili

“Bisogna capire come mai un’istituzione scolastica non sia riuscita a prevenire l’agghiacciante maltrattamento del ragazzo down.” Lo dichiara il sen. Francesco Ferrante della Margherita in un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione sull’episodio di violenza videofilmata su di uno studente affetto da sindrome di down. 

  

Nell’interrogazione si chiede “di attivare una commissione d’inchiesta per l’accertamento delle responsabilità  nella scuola dove è avvenuto il grave fatto” – continua l’esponente dielle – “in modo da verificare se c’è stata violazione della legge 270 che assicura agli alunni disabili l’assistenza di qualificati insegnanti di sostegno.” 

  

“Solo una rigorosa indagine potrà  fare chiarezza sulle carenze istituzionali che hanno potuto determinare un così grave episodio ai danni di un ragazzo che più di altri aveva diritto di essere tutelato” – conclude Ferrante – “poiché se ci sono state responsabilità  da parte del preside o dell’insegnante devono essere accertate e sanzionate con seri provvedimenti disciplinari.” 

  

  

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