Ferrante tra i promotori dell’appello degli ambientalisti per il Partito Democratico

Ambiente: nuova frontiera per l’Ulivo- Partito Democratico e per l’Italia

Se, come diceva Bob Kennedy, scopo della politica è “addomesticare l’istinto selvaggio dell’uomo e rendere dolce la vita sulla terra”, non vi è dubbio che una delle sfide più importanti e impegnative che la politica oggi deve affrontare è quella di uno sviluppo sostenibile: uno sviluppo in grado di far fronte alle esigenze di migliore qualità  e di equità  sociale, delle presenti e future generazioni, senza compromettere l’ambiente, il clima, le risorse naturali del nostro pianeta, valorizzando anzi la qualità  ambientale come fattore cruciale del benessere economico e sociale.
 Un più equo accesso alle risorse e alle opportunità  di sviluppo costituisce una base decisiva, in un mondo che è diventato piccolo, per la sicurezza, la pace, la convivenza civile fra i popoli.
 Per avere un futuro l’umanità  dovrà  imparare a fare di più e meglio con meno: con minore inquinamento e con minore consumo di risorse naturali e di energia, a vivere meglio, in tanti, con consumi consapevoli, più sobri e di migliore qualità .
 Non sarà  un mercato senza regole a risolvere le grandi sfide che abbiamo di fronte: occorre un nuovo riformismo capace di agire anche su scala globale. 
 Questa sfida non si vince “resistendo” ai grandi cambiamenti in atto – la globalizzazione, l’emergere tumultuoso sulla scena economica e politica di nuovi poderosi soggetti come la Cina e l’India – , ma con valori, visioni, progetti e programmi che siano in grado di misurarsi con i cambiamenti epocali in corso.
 La grande minaccia dei mutamenti climatici, richiamata ormai anche dai maggiori leader mondiali, ai quali si è unita, ed è la prima volta, la richiesta autorevole, rivolta al G8, dalle accademie delle scienze dei 12 più importanti Paesi della Terra, rappresenta la principale prova con cui l’umanità  deve misurarsi. Ridurre fortemente la dipendenza dal petrolio e, in generale, dalle fonti fossili, puntare sull’efficienza energetica e sulle energie pulite, rinnovabili: ecco l’esempio migliore, più attuale, di azioni che, al tempo stesso, sono indispensabili per rispondere a una minaccia ambientale incombente – un irreversibile e catastrofico cambiamento del clima globale -, ma anche per favorire uno sviluppo economico più duraturo, più diffuso e tecnologicamente più avanzato. Una straordinaria occasione per l’innovazione e la modernizzazione ecologica del sistema produttivo. Una sfida che l’Europa, già  determinante nella costruzione degli accordi di Kyoto, è chiamata ad affrontare, con coerenza, con un ruolo di protagonista per il futuro dell’umanità .
 L’ambiente, insomma, ha bisogno di nuove politiche, e, d’altra parte, una nuova politica,  che si voglia autenticamente riformista, non può non avere al centro anche l’ambiente.          Questo è vero in generale, ma è tanto più vero nel caso dell’Italia dove, sui temi della salvaguardia ambientale, si pongono particolari urgenze. Basti pensare alla lotta contro l’illegalità , l’abusivismo, le ecomafie, alla necessità  di tutelare la biodiversità  e il territorio, di affrontare il dissesto idrogeologico, la morsa dell’inquinamento e la congestione che attanaglia le nostre belle città . Più ancora, in Italia, la qualità  ambientale è uno degli elementi decisivi tanto di quell’insieme di economie dal forte radicamento territoriale e dallo spiccato valore immateriale, quanto della coesione sociale e della stessa identità  nazionale.
 Un’alleanza tra saperi, ricerca, innovazione, creatività , talenti e risorse del nostro territorio, dal patrimonio storico-culturale ai parchi, dall’agricoltura di qualità  al Made in Italy, rappresenta la vera scommessa per il futuro della nostra società  e della nostra economia.
 Una scommessa che richiede coraggio e che non è possibile affrontare utilizzando solo le idee del secolo scorso o presidiando nicchie marginali di consenso.
 Per tutto questo noi guardiamo con attenzione e speranza al processo di costruzione
dell’Ulivo-Partito Democratico. Ci sentiamo impegnati perché la cultura ecologista sia tra i profili fondativi e ispiri il concreto agire di questo nuovo progetto che non deve limitarsi ad aggregare solo le culture riformiste del Novecento – conservando la vocazione a pensare lo sviluppo e il futuro come inseparabili dai valori della socialità  e della solidarietà  – ma che sappia anche immergersi con coraggio nei problemi e nelle dinamiche del nuovo secolo.
 Tutti noi auspichiamo che l’Ulivo-Partito Democratico nasca da un percorso aperto e partecipato in grado di coinvolgere, oltre alle forze politiche promotrici, donne e uomini non impegnati nei partiti, associazioni e movimenti, così come è accaduto in occasione delle consultazioni primarie dello scorso anno. Questo nuovo progetto di portata storica va avviato nel segno di un’apertura, non rituale, alle migliori istanze culturali e ideali  della società  civile, tra le quali vi è certamente l’ambiente come valore, come bisogno, come interesse.
 Per questo ci impegneremo, insieme, perché l’ambiente sia anima e nuova frontiera dell’ Ulivo- Partito Democratico.
 
 
 
Appello promosso da ecologisti  DS e Margherita e da esponenti dell’associazionismo ambientalista e della società  civile
 
Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Sergio Gentili, Gianni Mattioli, Ermete Realacci, Edo Ronchi, Massimo Scalia, Fabrizio Vigni,
 
Marisa Abbondanzieri, Marilena Adamo, Roberto Albanese, Mauro Albrizio, Salvatore Alfano, Secondo Amalfitano, Silvana Amati, Aurelio Angelini, Piervito Antoniazzi, Beppe Arnone, Stefano Arrighini,  Aldo Avvisati, Alessandra Bailo Modesti, Gianni Bailo Modesti, Dario Ballotta, Egidio Banti, Carlo Alberto Barbieri, Piero Baronti, Rosy Barretta, Raffaele Barrina,  Riccardo Basosi, Walter Bellomo, Paolo Benvenuti, Romolo Benvenuto, Ivan Berni, Luigi Bertone, Duccio Bianchi, Francesca Biffi, Giovanni Battista Biondi, Aurelio Biscotti, Massimo Blonda, Giampietro Bocci, Monica Bocci, Luigi Boitani, Franco Bonanini, Willer Bordon, Diego Bottaccin, Lamberto Bottini, Assunta Maria Brachetta, Daniela Brando, Filippo Brandolini, Sandro Brandolini, Alessandro Bratti, Bruna Brembilla, Massimo Brianese,  Vanni Bulgarelli, Gianni Burani, Carla Buzzi, Virgilio Caivano, Marco Calgaro,  Natale Massimo Caminiti, Riccardo Canesi, Giuliano Cannata, Sergio Cannavò, Piero Capodieci, Pierluigi Capone, Piero Capodieci, Alessio Capriolo, Corrado Carruba, Luigi Castagna, Andrea Casu, Vito Castellaneta, Giancarlo Castellani, Franco Ceccuzzi, Mauro Chianale, Angelo Chiappa, Luciano Chiolli, Marco Ciarafoni, Vincenzo Ciffo, Monica Cirinnà , Forte Clò , Patrizia Colletta, Fabio Colombo, Mario Conforto, Maurizio Conte, Franco Corleone, Orlando Corsetti, Maurizio Costanzo, Chicco Crippa, Luca Maria Cristini, Rosario D’Acunto, Marcello Dalcò, Emilio D’Alessio, Erasmo D’Angelis, Giacomo Darrigo, Mauro D’Ascenzi, Lino De Benetti, Paolo Degli Espinosa, Giuseppe D’Ercole, Nicola De Ruggiero, Antonello De Vico, Mario Di Carlo, Giuliana Di Fiore, Silvio Di Francia, Fernando Di Mezza, Eugenio Di Santo, Damiano Disimine, Pino Di Vita, Cesare Donnhauser, Carlo Donolo, Luca Elia, Giulio Facchi, Stefano Facchi, Claudio Falasca, Pina Fasciani, Dario Febbo, Toni Federico, Claudio Franci,  Tommaso Franci, Riccardo Francovich, Giuseppe Forastiero, Daniele Fortini, Giovanni Furgiuele, Matteo Fusilli, Salvatore Gabriele, Walter Gaggioli, Renato Galeazzi, Michele Galimi, Beppe Gamba, Walter Ganapini, Giuseppe Gavioli, Stefano Gazziano, Federico Gelli, Paolo Gentiloni, Roberto Giachetti, Fausto Giovanelli, Ettore Gobbato, Gero Grassi, Maurizio Gubbiotti, Alessandra Guseo, Mariano Guzzini, Giovanni Hermanin, Aldo Iacomelli, Ettore Ianì, Saturno Illomei, Maria Fortuna Incostante,  Tino Jannuzi, Maria Giovanna Landi, Francesco Laratta, Giovanni Lattanzi, Stefano Leoni, Gianluca Lioni, Michelangelo Lombardi, Giovanni Lolli,  Giovanni Lubrano Di Ricco, Loredana Lucarini, Antonio Luongo, Luigi Manconi, Daniele Marantelli, Maino Marchi, Luca Marcora, Raffaella Mariani, Salvatore Margiotta, Gino Marotta, Maurizio Marrale, Nino Martino, Alberto Mattioli, Giovanna Melandri, Fabio Melilli, Maria Paola Merloni, Guglielmo Minervini, Fausto Minisini, Carlo Montalbetti, Luigi Montano, Antonino Morabito, Roberto Morabito, Cicito Morittu, Donato Mosella, Carmen Motta, Vincenzo Naso, Luciano Nobili, Federico Oliva, Angelo Paladino, Luigi Pallotta, Giammarco Palmieri, Fabio Pansa Cedronio,Eugenio Patanè, Giovanna Pari, Diego Pedron, Giuliano Pedulli, Simonetta Pellegrini, Lorena Pesaresi, Gianni Piatti, Pina Picierno, Donato Piglionica, Ciro Pignatelli, Franco Piro, Andrea Poggio, Giorgio Povegliano, Luigino Quarchioni, Eliana Rasera, Ignazio Ravasi, Italo Reale, Enzo Reda, Claudio Refuto, Fabio Renzi, Attilio Rinaldi, Maurizio Romanazzo, Loris Rossetti, Ennio Rota, Giampiero Sammuri, Francesco Sanna, Riccardo Sarfatti, Anna Rita Scalesse, Gabriela Scanu, Gualtiero Schiaffino, Giancarlo Scortichini, Stefano Semenzato, Gianluca Senatore, Simone Siliani, Gianni Silvestrini, Rosa Sorrentino, Gianni Squitieri, Giuseppe Stasolla, Camilla Stola, Giuliano Tallone, Antonella Teppati, Walter Tocci, Matteo Tollini, Federico Toni, Silvano Toso, Fabio Trezzini, Carlo Tricoli, Donato Troiano, Enzo Valbonesi, Valentino Valentini, Adele Vannini, Massimo Vannucci, Giuseppe Vatinno, Gianluigi Vecchi, Osvaldo Veneziano, Gianni Vernetti, Michele Vianello, Augusto Vigna Taglianti, Rodolfo Viola, Marco Vitali, Walter Zago, Silvia Zamboni, Lino Zanichelli, Valerio Zanone, Angelo Zorzoli, Angelo Zucchi, Antonello Zulberti
 
Elenco aggiornato alle ore 10,30 del 6 dicembre
 
 
Per contatti, informazioni e adesioni: ambiente@ulivo.it

Le città  umbre nella Finanziaria 2007

Gli emendamenti del senatore  Francesco Ferrante (Ulivo) per contributi alla ricostruzione post-terremoto e per consolidare la Rupe di Orvieto e il Colle di Todi

La proroga  a tutto il 2007 dei contributi per la ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma che nel 1997 colpì Umbria e Marche e ulteriori tranches di finanziamento (2 milioni e 500mila euro all’anno) fino a tutto il 2009 per il definitivo consolidamento della Rupe di Orvieto e del Colle di Todi.
Sono queste le proposte del senatore della Margherita e capogruppo dell’Ulivo in Commissione Ambiente Francesco Ferrante affidate ad alcuni emendamenti alla Legge Finanziaria in discussione in questi giorni al senato. Proposte già  avanzate e recentemente bocciate alla camera.

 

“La grande quantità  di richieste e i tempi lunghi necessari per riparare gli edifici danneggiati dal terremoto e per effettuare lavori di adeguamento antisismico in zone a elevato rischio suggerisce di inserire anche in questa finanziaria i contributi, pari all’Iva sui lavori, già  presenti negli scorsi anni – ha spiegato Ferrante -. Una previsione che garantisce la messa in sicurezza e la conservazione di un patrimonio di arte e cultura importante come quello delle città  umbre. E lo stessa motivazione riguarda il finanziamento a Orvieto e Todi: parliamo di luoghi di magia e bellezza straordinaria, che questa regione ha sempre custodito con cura per il beneficio delle tante persone che ogni anno scelgono di visitare queste terre”.
L’impegno del senatore Ferrante sul fronte della ricostruzione e messa in sicurezza delle città  umbre si affianca a quello dalla Regione Umbria e si avvale del sostegno del Dipartimento di Protezione Civile che da anni si batte per lo stesso scopo.

Tra gli emendamenti proposti, c’è anche quello per la proroga del rimborso della c.d. “busta pesante” per i cittadini colpiti dal sisma.
 
 
L’ufficio stampa – 349 5768894
 

Vergognosi saluti fascisti in manifestazione CDL

“E’ assolutamente vergognoso che durante la manifestazione della Cdl siano ricomparsi slogan inneggianti al regime e, in particolare, i saluti fascisti”: lo dichiara, in una nota, il sen. Francesco Ferrante della Margherita. 
“D’altra parte – prosegue il senatore dielle – la annunciata presenza alla manifestazione degli esponenti della destra radicale, lasciava inevitabilmente spazio a degenerazioni di questo tipo. àˆ gravissimo, però, che un gesto che offende i valori italiani sia ostentato durante un corteo definito dalla destra ‘della libertà ’”.  

  

“Ed è ancor più grave e preoccupante – conclude Ferrante – che nessuno, dalla Cdl, abbia preso le distanze da un gesto che rievoca un periodo drammatico della nostra storia”.  

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