SEN. FERRANTE: “GRANDE SODDISFAZIONE PER LA CONCLUSIONE UNITARIA DEL CONGRESSO REGIONALE DELLA MARGHERITA”

Esprimo grande soddisfazione perché il Congresso della Margherita si conclude con un accordo unitario che fa giustizia anche delle polemiche che nelle ultime settimane, a livello nazionale, sono apparse sui giornali riguardo al nostro partito. In Umbria invece abbiamo trovato un accordo che rispetta tutte le componenti e le sensibilità  culturali grazie al lavoro svolto insieme al coordinatore regionale uscente Giampiero Bocci.
Frutto di questo accordo sono anche la conferma di Sauro Cristofani nel ruolo Vice Coordinatore regionale, e le nomine di Pierluigi Castellani come nuovo Coordinatore regionale e di Carlo Ottone come Presidente della nuova assemblea regionale”.
Questa la dichiarazione del Sen Francesco Ferrante nella giornata conclusiva del congresso regionale della Margherita a Perugia.
 

La Margherita – ha dichiarato Ferrante nel suo intervento –  si avvia sulla strada della costruzione del nuovo Partito Democratico unitariamente e con l’ambizione di rappresentare anche la parte più innovativa e moderna della società  umbra che vuole superare vecchie incrostazioni politiche per costruire un nuovo sviluppo fondato soprattutto sulla sostenibilità  ambientale”.

MURA DI AMELIA

SEN. FERRANTE: “1,5 MILIONI DI EURO DISPONIBILI ENTRO 2 MESI”

“I soldi annunciati ci sono e saranno disponibili entro 60 giorni”. Lo afferma il Senatore Francesco Ferrante (Ulivo) – che non ha potuto partecipare all’incontro organizzato per oggi ad Amelia dal Sindaco Sensini perché impegnato nelle operazioni del voto di fiducia al Senato – che ha avuto la conferma della disponibilità  di questi fondi direttamente dal Ministro per i Beni culturali Francesco Rutelli.
Il finanziamento di 1,5 milioni di euro proveniente dai proventi del Lotto e disposto dal Ministero dei Beni culturali in risposta a un’interrogazione parlamentare al Ministro Rutelli depositata proprio dal senatore Francesco Ferrante, permetterà  finalmente di effettuare interventi di restauro e messa in sicurezza della cinta muraria risalente all’epoca preromana.

 

 

FRANA TORGIOVANNETTO

A tre anni dalla chiusura della strada provinciale 249, nonostante i soldi a disposizione stanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, i cittadini della montagna di Assisi non riescono a sapere ancora quando e in che modo potranno tornare ad avere una normale viabilità ”. A prendere posizione sulla questione della frana di Torgiovannetto è il senatore dell’Ulivo Francesco Ferrante, che già  in passato si era interessato della vicenda.

Nonostante sia stato costituito un tavolo interistituzionale che avrebbe dovuto affidare in somma urgenza l’incarico di valutazione delle attuali misure di sicurezza della strada e della progettazione preliminare dell’intervento complessivo sul versante, sono stati accumulati già  notevoli ritardi rispetto ai quindici giorni annunciati dopo l’incontro del tavolo tecnico del 20 dicembre scorso.
“Sollecitiamo quindi le istituzioni competenti a dare finalmente risposta alle esigenze poste dai cittadini che da 3 anni vivono senza una viabilità  regolare e assistono giorno dopo giorno all’inesorabile degrado del loro territorio – ha continuato Ferrante -. La Provincia di Perugia, soggetto attuatore dell’intervento, deve garantire il rispetto degli impegni preannunciati, mentre va presa in seria considerazione la richiesta del Comitato di una immediata riapertura controllata della Provinciale”.
Tanto più che secondo gli ultimi monitoraggi la frana non ha più avuto movimenti anomali e che, come ha concluso anche la Protezione civile al termine degli studi effettuati, sono escluse ipotesi di crollo catastrofico. Per alleviare i disagi per i cittadini, basterebbe poi ripristinare il sistema di allertamento semaforico e audio, così da permettere al progettista di lavorare con maggiore serenità  alla sistemazione ambientale del versante.
La lunga chiusura al traffico ha determinato inoltre l’abbandono della manutenzione della Provinciale, ormai interamente da risistemare, con ulteriore aggravio dei costi per la pubblica amministrazione.
Va ricordato che questa situazione, frutto del grave dissesto idrogeologico dovuto ad una cava dismessa e mai bonificata – uno squarcio di milioni di metri cubi di materiale roccioso nella montagna di Assisi – è conseguenza del grave danno ambientale perpetrato in una zona paesaggisticamente tutelata nonché patrimonio dell’Unesco.

“Il Comitato dei cittadini – ha concluso Ferrante – merita risposte chiare e  deve poter  partecipare formalmente agli incontri del CTI (Comitato Tecnico Interistituzionale) per conoscere modi e tempi della risoluzione del problema che lo riguarda”.

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