SICCITA’

TOSCANA E UMBRIA LE REGIONI PIU’ COLPITE DALLA RIDUZIONE DELLE PIOGGE

L’emergenza idrica non riguarda solo la pianura padana. Dagli ultimi dati resi noti dalla Protezione Civile emerge infatti che le due Regioni italiane dove, nei primi 15 giorni di aprile, si è registrato il maggiore deficit di precipitazioni rispetto alla media storica (1961-1990) sono la Toscana e l’Umbria, con uno scarto che oscilla tra meno 80 e meno 100%.
“Questo dimostra – dice Francesco Ferrante, direttore di Legambiente e capogruppo dell’Ulivo in Commissione Ambiente al Senato – che nell’emergenza nazionale, causata dai cambiamenti climatici in atto, esistono situazioni particolarmente delicate che richiedono quindi l’assunzione di responsabilità  da parte degli enti locali, a maggior ragione quando risultano a rischio ecosistemi particolari, come può essere quello del lago Trasimeno”.

 

RACCOLTA FIRME PER REFERENDUM ELETTORALE

“Non credo che la legge che uscirebbe dal referendum sia la migliore possibile, anzi!  Eppure la campagna referendaria deve necessariamente andare avanti perché è l’unico strumento in mano ai cittadini per costringere i politici a lavorare subito ad una legge elettorale che gli restituisca il potere di scegliere i propri rappresentanti – diritto espropriatogli dalla legge Calderoni -, che possa anche salvaguardare il bipolarismo e assicurare la governabilità  del Paese”.

Questa la dichiarazione del Sen Francesco Ferrante, capogruppo dell’Ulivo in Commissione Ambiente, presente questa mattina al lancio per la raccolta firme per il referendum elettorale a Largo Goldoni a Roma.

“Il risultato delle lezioni in Francia – ha continuato Ferrante – dimostra che in tutta Europa risiedono espressioni anche minoritarie di gruppi di cittadini, che è lecito che esistano, ma è altrettanto necessario che ci sia una legge che permetta poi ai gruppi di maggioranza di governare. Il Partito Democratico servirà  quindi anche a garantire questo”.

TRIVELLE IN VAL DI NOTO

UN MESE FA L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DI FRANCESCO FERRANTE AL MINISTRO DELL’AMBIENTE
 

“PARADOSSALE AUTORIZZARE L’ATTENTATO AL TESORO BAROCCO

E AL TERRITORIO PATRIMONIO DELL’UMANITA’”

A circa un mese dalla presentazione di una interrogazione parlamentare del Sen Ferrante al Ministro dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, si torna a parlare del rischio trivelle in Val di Noto, tra i capolavori del barocco siciliano distribuiti tra i comuni dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’umanità .

“Non ha alcun senso nemmeno ipotizzare di poter intervenire con le trivelle in un territorio sul quale da tempo si sta investendo per la valorizzazione dell’arte e del turismo – ha dichiarato Ferrante -. La straordinaria concentrazione di tesori architettonici e artistici tardo barocchi in questo luogo, famoso anche per la produzione di vini e alimenti pregiati, richiede interventi tesi esclusivamente alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale e allo sviluppo del turismo di qualità . Attività  decisamente minacciate da qualsiasi tentativo di sfruttamento petrolifero del luogo”.

A questo riguardo il 27 marzo scorso, Ferrante aveva rivolto una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente, per sapere se tutte le ricadute architettoniche ed economiche fossero state valutate; se fosse stato effettuato lo studio di impatto ambientale di un’operazione pesantemente rischiosa per il territorio e le sue bellezze architettoniche e se infine, la popolazione locale fosse stata informata dell’avvio delle perforazioni.

 

 

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