Caccia: bene Bersani, siamo contro tentativi stravolgere la legge

“La risposta di Pierluigi Bersani alla lettera del Presidente di Arcicaccia Osvaldo Veneziano conferma nel modo più autorevole la posizione del Pd su protezione della fauna ed esercizio venatorio: contrarietà  a tutti i tentativi di stravolgere la legislazione in materia tornando ad una caccia senza limiti e senza regole, rifiuto di una sterile contrapposizione tra opposti fondamentalismi, impegno per migliorare le norme soprattutto sul tema dei danni provocati dalla fauna selvatica all’agricoltura”. Lo dicono i senatori del Pd Alfonso Andria, Roberto Della Seta, Francesco Ferrante e Colomba Mongiello.
“Solo l’affermazione di questa linea – proseguono i senatori del Pd- può evitare il ritorno, su un tema di così largo interesse presso l’opinione pubblica, a guerre di religione che si speravano superate e che una parte del centrodestra sta cercando irresponsabilmente di riaccendere”.

Rai: si all’appello per la libertà  e la completezza dell’informazione

“Il regolamento approvato dalla Commissione di Vigilanza Rai è stato un errore, soprattutto perché si prestava ad un uso pretestuoso e illiberale.Ma i contenuti dell’appello dei parlamentari radicali sono del tutto condivisibili, a cominciare dalla richiesta di cancellare l’oscuramento dei programmi di informazione Rai deciso dai consiglieri di amministrazione del centrodestra.

Mentre infatti è sacrosanta l’esigenza che i talk show di approfondimento in campagna elettorale rispettino i criteri fissati dalla legge sulla par condicio, è invece inaccettabile che proprio nelle settimane in cui vi è più bisogno di informazione politica i cittadini siano privati del contributo indispensabile dei mediatori informativi come sono i giornalisti e i conduttori dei programmi oscurati.” Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, aderendo all’appello “Per la libertà  e completezza dell’informazione”, proposto dai parlamentari radicali.

Ogm: sentenza Consiglio di Stato spada di Damocle per Zaia

“Pare assodato che in Italia praticamente nessuno voglia sedersi a tavola col rischio di mangiare patate o qualsiasi altro alimento geneticamente modificato.

Se anche il ministro Zaia è contro il biotech nel piatto, perché dunque non fa nulla di nulla per impedire che tra poco più di un mese  inizi in Italia  la semina di mais modificato grazie alla sentenza del Consiglio di Stato?” – lo dichiara  

“Non basta erigersi con le parole a paladino della bontà  e genuinità  del made in Italy a tavola, occorre un’iniziativa legislativa rapida e puntuale. Il ministro ad oggi non ha mai parlato chiaramente dell’unica strada percorribile, essendo la sentenza del massimo giudice amministrativo inappellabile, ovvero l’emanazione di un decreto che intervenga in maniera netta sulla materia. La sentenza del Consiglio di Stato – sottolinea Ferrante – rischia di provocare danni gravissimi all’agricoltura italiana, connotata dalla tipicita’ del prodotto, consentendo l’uso degli Ogm in un paese come il nostro dove, lo dimostra la reazione alla decisione in sede Ue,  la stragrande maggioranza dei cittadini e degli agricoltori si dichiara contrario alle coltivazioni geneticamente modificate.”

“La sentenza del Consiglio di Stato è una spada di Damocle sull’agricoltura italiana e sul suo ministro, che  deve assolutamente intervenire prima delle elezioni regionali, che tanto lo assorbono, con un decreto che blocchi sul nascere la coltivazione di prodotti Ogm sul suolo italiano.” – conclude Ferrante.

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