“Mentre tutti gli altri paesi europei vanno spediti nella direzione della raccolta differenziata spinta e quindi della rinuncia alle discariche che hanno un notevole impatto sui territori, l’Italia è in palese ritardo a causa di opposti estremismi. Da una parte infatti, il governo di Centrodestra, nel recepire la direttiva, ha definito in maniera confusa e sbagliata lo stesso concetto di ‘rifiuto’ e non ha tenuto conto della necessità di spingere con maggior decisione sulla raccolta differenziata, dall’altra chi si oppone a qualunque impianto non si rende conto che questa situazione determina un consumo di territorio maggiore quando non dei disastri drammatici come quello che stiamo vivendo in Campania”.
“L’impegno del Pd in questo senso – ha continuato Ferrante – riguarda non solo la riorganizzazione e diffusione capillare dei sistemi di raccolta differenziata ma anche la diminuzione degli imballaggi a monte, a partire dalla reintroduzione della pratica del “vuoto a rendere” per le bevande e dall’aumento della distribuzione di prodotti refill per l’igiene e per la casa che permettano il riutilizzo di bottiglie, flaconi e altri contenitori in plastica. Infine è necessario chiudere il ciclo con gli impianti industriali necessari superando veti ideologici e paralizzanti ”.
